Il mercato italiano dei fuoripasto salati si espande. Del resto,
un decennio di snackizzazione e di destrutturazione
dei pasti ha lasciato il segno, anche alle nostre latitudini.
Se la crisi economica ha indotto una fetta di italiani a ridurre
i propri consumi fuoricasa, è possibile ipotizzare che una
quota di questi sia tornata in casa. Con un beneficio sulle
vendite di prodotti che normalmente venivano consumati al bar.
Uno dei fattori critici del mercato è l’ipersegmentazione
dell’offerta che spesso ha, come risultato, una certa difficoltà
di lettura dello scaffale. Inoltre, la girandola di lanci messa in
atto dai produttori per continuare a mantenere alta l’attenzione
sulla categoria e per incentivare la vendita d’impulso, certo
non giova alla chiarezza espositiva.
Intervengono:
Esselunga
Conad, Giovanni Panzieri
Multicedi - Interdis, Filippo Marano
Segue analisi critica del reparto da parte di Flavia Rubino:
Il mix ideale dell’offerta deve conciliare la doppia anima
della categoria: spensierata e responsabile
Un approccio ludico
Il rischio di smarrirsi
Favorire l’impulso
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Allegati
- Fuori pasto salati, i pareri di Esselunga, Conad, Multicedi
- Mercato | Gdoweek | 5 aprile 2010 |