Gallerie Auchan, al centro servizi e cultura

“Amio avviso il centro commerciale ideale è composto da un buon ipermercato,
naturalmente Auchan, 4 o 5 medie superfici e da una galleria con
100 pdv: questi numeri rendono attrattivo un centro regionale, facendolo diventare
parte permanente del bacino in cui opera grazie a una forte incidenza di
servizi, attività culturali e sociali”. Il sogno di Edoardo Favro, direttore generale
di Gallerie Commerciali Italia, è quello di vivacizzare queste megastrutture grazie
a un forte legame con il territorio realizzato attraverso sia servizi -dentista,
commercialista, ufficio comunale per l'anagrafe e altri documenti, centri medici,
ecc- sia iniziative culturali e sociali. “Penso alla mostra Buio Buio in collaborazione
con l'Istituto dei Ciechi di Milano, che stiamo portando in giro per l'Italia,
o alla partnership con il Museo A come Ambiente di Torino, il primo dedicato alle
tematiche della salvaguardia ambientale, per educare i nostri clienti a queste
problematiche, a partire dai più piccoli. Del resto, i clienti soffrono la crisi, fanno
acquisti sempre più ragionati e hanno bisogno di essere coccolati”.

Facilitare la visita dei clienti

Questa disponibilità verso la clientela si traduce in diverse soluzioni che facilitino
la visita, nella quale l'auto rimane un requisito essenziale. “Consapevoli che
il nostro punto debole rimane l'ubicazione extraurbana, per ovviare ai costi legati
alla benzina, dove riusciamo, rispondiamo con la presenza di distributori di
carburante, con pompe sia in partnership sia a nostro marchio, per consentire
risparmi tangibili”. Facilitazione fa rima anche la riduzione dei tempi di ricerca
del parcheggio. “A Roma, in uno dei parcheggi interrati più grandi d'Europa,
con 8mila posti, abbiamo inserito segnali per ogni corsia e luci di indicazione
per ogni singolo posto con un risparmio di tempo, per macchina, dai 5 ai 7 minuti.
Inoltre, dal 2009 provvederemo a ristrutturare le gallerie con un nuovo
percorso clienti -come quello attivato a Monza- con cartelli di benvenuto, zone
relax, poltrone, aree famiglia, elementi che sembrano scontati, ma non lo sono
e richiedono investimenti importanti”.

Nuovi sviluppi

Accanto ai grandi centri regionali, cresce anche l'interesse per strutture di dimensione
più limitata, ad esempio Monza, aperto a fine agosto. “Come già sta
succedendo in Francia, per il prossimo futuro non è da escludere l'apertura di
centri commerciali urbani, caratterizzati da un bacino d'utenza di prossimità
che, sul modello americano, si sviluppino con una piazza alimentare più contenuta,
un paio di specialisti e una ventina di negozi”.

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