Gruppo Coin, online sì, ma il fisico è tutto

Coincasa cresce molto sull’omnichannel. Nel fisico punta su nuovi pop up store (da Gdoweek n. 18)

Ormai tornata ad essere italiana al 100%, con un fatturato di circa 450 milioni di euro nel 2018 e previsioni per il 2019 in linea con l’anno precedente, Coin pensa a un futuro roseo sostenuto da 35 milioni di passaggi nei propri negozi e 12.000 scontrini all’anno. Numeri che fanno ben sperare il presidente Giorgio Rossi, che, a un anno dalla sua nomina, fa con Gdoweek un bilancio che lo vede, nel complesso, soddisfatto: nonostante le difficoltà del quadro economico che stanno colpendo tutto il settore retail, Coin e Coincasa, considerata come la sua punta di diamante, sono in crescita e godono di buona salute.

Il 2018 è stato un anno positivo a livello di risultati. Quali sono le previsioni per il 2019?

In linea con quelle del 2018 che rispettano le previsioni del piano industriale. Siamo in attesa dei numeri di dicembre e gennaio, i mesi in cui sviluppiamo gran parte del fatturato.

State puntando molto su Coincasa.

Sì, è così. Coincasa, il marchio di Coin dedicato all’home decoration, sta crescendo a doppia cifra. Abbiamo di recente aperto 3 Coincasa a Belluno, Bassano del Grappa e Udine e prevediamo altri 5 temporary. Abbiamo anche ampliato l’assortimento aprendo a marchi di prestigio (come Zadig&Voltaire, Chiara Ferragni, MSGM, Manifattura Ceccarelli, Pal Zileri, Moretti) per consolidare il nostro posizionamento premium. Tra i partner più significativi ricordo gli specialisti Edg, Yankee Candle, Millefiori, Woodwick del gruppo Newell, Cargo Milano, Dyson, Daunen Step. Nel negozio di CityLife a Milano entreranno nel 2020 anche Herno e Damiani.

Nel food stiamo sviluppando una partnership con Il Viaggiator Goloso collocato al piano -1 del nostro store in Corso Vercelli a Milano. Nei prossimi due anni lo sviluppo supererà i confini storici dei nostri business, rafforzando le collaborazioni consolidate, come quella con Cargo, nostro partner da molti anni, e sviluppandone di nuove.

I temporary shop Coincasa saranno semplici vetrine o anch’essi luoghi d’incontro come i negozi fisici?

Saranno negozi a tutti gli effetti, in centri commerciali e con superfici importanti (in media 200 mq). Grazie ai tablet si potrà consultare l’intero catalogo online di Coincasa per acquistare e ritirare i prodotti in negozio o riceverli a casa. Lo sviluppo di temporary shop e pop up stagionali è un’occasione per essere vicino ai clienti.

Cosa e quanto rappresenta per voi oggi l’eCommerce?

Per noi l’esperienza in negozio è imprescindibile: d’altronde i nostri 36 punti di vendita generano 35 milioni di passaggi l’anno e 12 milioni di scontrini. Continuiamo quindi a investire sui negozi, puntando molto anche sulla formazione del personale.

Da oltre cinque anni Coincasa è sia sul fisico sia sul digitale: Coincasa.it cresce del 30% di anno in anno.

Pensate a nuove location?

Dovendo entrare in zone ad alto traffico puntiamo su negozi e temporary shop nei centri commerciali.

Senza dimenticare che siamo sulla fascia medio-alta di mercato. In base a questi obiettivi valutiamo acquisizioni di edifici, affitto di spazi, location e anche partnership.

A un anno dalla sua nomina, tracciamo un bilancio?

Periodo difficile per tutto il nostro settore; per diverse ragioni: il caroaffitti; i costi di gestione aumentati; e poi dobbiamo fare i conti con l’eCommerce. Noi stiamo andando bene proprio perché siamo riusciti a razionalizzare tutti e tre questi aspetti. Il bilancio quindi è positivo: oggi Coin è tutta italiana, con soci italiani. Per noi è motivo di orgoglio sviluppare e portare avanti questo business dalla solida identità, costruita in 106 anni di storia.

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