Il bond verde OVS per investire con nuove acquisizioni

bond verde OVS
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"Il bond verde OVS segna la chiusura di un lungo periodo di leverage buyout e certifica una ripartenza come azienda 'normale' -sottolinea Stefano Beraldo, amministratore delegato del Gruppo OVS- cioè con un indebitamento molto ridotto, ebitda in crescita e nuove fonti di finanziamento anche a lungo termine". Il bond infatti è a 6 anni e la rete di investitori si sta popolando di investitori che credono nell'azienda e ragionano su progetti nel medio e lungo periodo, come Tip (Tamburi Investment Partners), il principale azionista OVS.

Perché un bond verde OVS

Le performance del bond sono legate all'efficacia aziendale in termini di sostenibilità. OVS non parte da zero, rispetto al 2016 ha ridotto dell'85% le emissioni, dunque la sostenibilità è un percorso che parte da lontano e che viene continuamente rilanciato con nuove sfide. Il rendimento del bond verrà deciso dal mercato, presumibilmente intorno al 2%, e rimarrà tale solo se entro il 2024 OVS manterrà la promessa di ridurre del 20% il consumo energetico rispetto al dato del 2019. Altrimenti subirà una penalizzazione dello 0,25%.

"Il taglio delle emissioni contiamo di ottenerlo agendo sui negozi, sui trasporti e sui fornitori -spiega durante la conferenza stampa di oggi Stefano Beraldo-. I nuovi negozi e quelli ristrutturati hanno soluzioni più efficienti e fatturano il 20% in più rispetto a quelli vecchi. Nei trasporti stiamo riducendo le vie aeree, perché in molti casi non occorre grande tempestività, e per quanto riguarda i fornitori siamo impegnati sul fronte delle materie prime, dei sistemi produttivi e delle lavorazioni". Cotone organico o better cotton, poliestere riciclato, minor consumo di acqua e denim senza permanganato di potassio. Dal prodotto parte la nuova strategia di OVS che si riflette anche sulla sostenibilità.

"Il ruolo del prodotto è cambiato -aggiunge Beraldo- è fatto meglio, con una qualità superiore, è destinato a durare e ne viene acquistato molto di meno. Non serve riempire i negozi come una volta. Inoltre, abbiamo ridotto la quantità di prodotti realizzati all'ultimo momento". OVS è prima quest'anno nel Fashion Transparency Index di Fashion Revolution grazie a un progetto partito qualche anno fa e realizzato finalmente sull'eCommerce: accanto a ogni prodotto OVS indica i dettagli del fornitore, il consumo di acqua e di Co2 necessari alla produzione e un indice di sostenibilità elaborato con l'Università di Padova.

Il nuovo inizio di OVS

Il bond green rappresenta per OVS un nuovo inizio con solide basi su una situazione finanziaria più sana e solida. Le premesse c'erano da prima, lo dimostrano i costanti investimenti negli ultimi 15 anni, circa 50-60 milioni di euro l'anno in Italia, e le recenti acquisizioni, come Stefanel. Il rilancio dell'insegna ha visto una nuova collezione creata in pochi mesi, che punta sulla maglieria di qualità, di cachemere, e su proposte di abbigliamento di qualità offerte a prezzi accessibili e di orientamento urban, a coprire un vuoto d'offerta nella moda accessibile in Italia.

"Upim ha ancora molto spazio di crescita -commenta Beraldo- soprattutto nelle cittadine e nelle periferie, grazie all'intuizione che abbiamo avuto già 4 anni fa e che la pandemia a confermato, la prossimità oggi va bene. Come anche l'online, che conta già 12 milioni di utenti e continua a crescere. Le collezioni Stefanel saranno al 50% di produzione italiana, l'intenzione è aprire centinaia di negozi, e in OVS proseguiamo con la logica della piattaforma aggregante".

La piattaforma aggregante OVS

Cosa significa? Sito e negozi sono aperti a marchi internazionali noti, e a unespected discoveries. I primi sono marchi molto noti ma poco distribuiti in Italia, un esempio è Gap, con cui OVS ha realizzato un accordo per la distribuzione di una selezione di prodotti come le famose felpe; i secondi sono marchi magari sconosciuti ma che OVS ha selezionato e ritiene validi e per questo mette loro a disposizione mezzi produttivi e canali distributivi. Un esempio è la parigina Nina Kendosa, che si può trovare nel negozio di Milano in Corso Buenos Aires, ma non ancora online. La scelta dei canali e della modalità di proposizione, con corner in affitto, acquistando merce in conto vendita, online oppure nel fisico, dipende dal caso specifico. "In vista ci sono ulteriori acquisizioni -dice Beraldo- ci stiamo guardando intorno ma nell'ottica di trovare percorsi interessanti per noi e anche per le aziende acquisite, in una logica di complementarietà, non di sovrapposizione". L'obiettivo è segmentare meglio l'offerta e non vendere tutto sotto il marchio OVS, che rimane marchio ma anche contenitore di marchi. "Siamo aperti a collaborare con persone di talento che hanno un'idea valida e mettiamo loro a disposizione la forza produttiva o i nostri negozi. L'importante è dare personalità ai brand in modo che il messaggio sia chiaro, che si identifichino con un certo stile di vita che sia leggibile dai clienti". Per esempio, Baby Angel è un brand OVS nato 20 anni fa dalla collaborazione con Fiorucci e Tally Weijl lo completa rivolgendosi alle ragazzine. Il brand Utopia nasce dall'idea di un ragazzo, OVS ci ha creduto e ha sostenuto l'idea, e la collezione è andata esaurita online in 4 ore.

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