Tra inflazione e aumento del taccheggio con prudenza si arriva al Natale

inflazione taccheggio
L'inflazione cala ma cresce il taccheggio, dice lo studio di Crime&tech "La Sicurezza nel Retail in Italia 2023", realizzato con Checkpoint Systems Italia

I prezzi al consumo scendono, anche se l'inflazione di fondo rimane e con essa i prezzi più alti. Parallelamente, si registra un aumento dei furti e in particolare del taccheggio, come attesta lo studio di Crime&tech "La Sicurezza nel Retail in Italia 2023", realizzato con il supporto di Checkpoint Systems Italia e la collaborazione dell’associazione Laboratorio per la Sicurezza che è stato presentato in un webinar da Gdoweek e Mark up.

La reazione degli italiani a questi elementi è indagata nell'analisi mensile di NielsenIQ e si può descrivere in una parola: prudenza. In particolare il 43% ha intenzione di ridurre le spese, il 7% prevede di aumentarle. Tra le strategie per contenere i costi ci sono festeggiamenti più in sordina, approfittare degli sconti, ridurre gli acquisti regalo per sé stessi. Anche le aziende possono fare qualcosa, attrezzandosi per limitare le perdite legate a furti e differenze inventariali. Più in generale, va affrontata la situazione economica a livello di sistema.

I dati su inflazione e taccheggio

I dati Istat a ottobre 2023 fotografano la diminuzione del -0,1% su base mensile dei prezzi al consumo, e un aumento annuo del +1,8%. L'inflazione però si attesta al +4,2% e i prezzi dei beni alimentari sono ancora in salita, +6,5%.

Lo studio Di Crime&tech rileva come nel 2022 le differenze inventariali nel settore retail corrispondano in media a un valore pari all'1,38% del fatturato annuo. Corrisponde a perdite per 4,6 miliardi di euro causate da furti e frodi, errori amministrativi, scarti, rotture e inefficienze operative.

Se a questa cifra sommiamo gli investimenti in sicurezza, le differenze inventariali costano ai retailer 6,7 miliardi di euro, pari a 114 euro per cittadino italiano. Il contributo più significativo arriva proprio dal taccheggio, che è la modalità di furto più frequente.

"Le aziende si trovano ora ad affrontare non solo le sfide economiche legate all'inflazione in calo -commenta Alberto Corradini, business unit director di Checkpoint Systems Italia- ma anche la necessità di rafforzare le misure di sicurezza per contrastare l'aumento dei furti. Il 2022 ha visto un aumento dell'82% dei casi di taccheggio, coinvolgendo aziende di tutti i settori, secondo lo studio di Crime&tech e Checkpoint Systems". Il calo dei prezzi nell'immediato porta una riduzione del fatturato alle casse, dunque risultati in negativo, mentre in questi anni la crescita dei prezzi ha portato i valori a crescere (anche se a discapito dei volumi).

Dettagli per mercato e tipologia di ammanco

inflazione taccheggioIl settore più colpito dalle differenze inventariali è quello del fai-da-te in cui l'incidenza è del 2%. A seguire, l'alimentare, incidenza del 1,98%. Poi l'abbigliamento con l'1,17% e calzature e accessori allo 0,56%.

inflazione taccheggioIl taccheggio è la prima modalità di furto esterno, con l'82% dei casi, ed è in crescita. La triste classifica vede al secondo posto il furto con scasso, poi i furti di necessità, le frodi online o con mezzi di pagamento, ancora frodi ma di tipo diverso e la rapina. Tra queste modalità, quelle in crescita sono appunto il taccheggio, il furto di necessità e le frodi online. Stabili le altre.

 

 

 

 

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