Le ambizioni di Viaggiator Goloso

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Ampliamento della linea, sbarco all'estero, nuovo store, sviluppo online del brand con Amazon.it: ecco le nuove sfide del brand di casa Unes, spiegate da Mario Gasbarrino (da Gdoweek n. 6)

Performance di vendita a volume e a valore in crescita esponenziale, con un fatturato destinato a raddoppiare nel giro di un anno e mezzo. Incremento dell’assortimento dalle attuali 650 a circa 1.000 referenze, apertura di una decina di nuovi shop-in-shop entro la fine del 2017, approdo oltreconfine e soprattutto, a fine estate, l’apertura nella zona sud di Milano del secondo brand store dopo quello di Via Belisario 1, con una superficie di circa mille metri quadrati. Ecco gli elementi che distinguono Il Viaggiator Goloso sul mercato, marchio nato come mdd premium e oggi, a tutti gli effetti, un brand che registra incrementi di vendita, negli ultimi anni, mai scesi sotto il 25%. Il presidente e amministratore delegato di Unes  Supermercati,  Mario  Gasbarrino,  ne  va  giustamente orgoglioso. “I dati Iri dicono che il segmento premium vale poco più del 2%; per noi vale il 10%, cioè cinque volte di più rispetto alla media del mercato. Sono numeri importanti. I consumatori riconoscono il valore del marchio e si sta creando una comunità di affezionati”.
Qual è il segreto del successo di VG?
Semplice: siamo dei pazzi, perché abbiamo posizionato una linea premium a un prezzo appena superiore ai leader di mercato delle varie categorie, accettando di guadagnare poco all’inizio. Poteva sembrare un azzardo, ma ora i volumi ci stanno dando ragione e i conti
tornano. I consumatori, sui social, ci chiedono anche l’acqua e il sale a marchio VG. E i nostri prezzi sono rimasti competitivi: se guardiamo le linee premium delle altre catene,
scopriamo che hanno prezzi più alti dei nostri.
Ci dà qualche numero di questo successo?
Per quanto riguarda il fatturato, l’anno scorso abbiamo registrato 45 milioni solo nella rete diretta, 60 considerando anche gli affiliati. Più precisamente, solo nella rete diretta u! e u2, VG vale il 9,9%, mentre le referenze premium in media valgono il 2,2% delle vendite in gdo. Nel canale online, con Amazon siamo al 16% e nel negozio di Via Belisario al 27-28%. Solo nella nostra rete diretta VG cresce del 30%, quando in generale la rete Unes cresce del 5,5%: è la conferma che da mdd premium, VG sta diventando a tutti gli effetti un brand, grazie anche al lavoro fatto finora da Gabriele Nicotra e dal suo team, che da oggi in poi è affiancato da Roberto Comolli, il cui compito è sviluppare nuovi business.
Quali sono i piani di sviluppo a breve e medio termine?
Dopo il temporary store di Natale, all’interno del centro commerciale Portello, a Milano, e i tre shop-in-shop negli ipermercati Iper, La grande i, di Arese, Seriate e Rozzano, stiamo per realizzare il quarto nell’ipermercato di Varese: dovrebbe essere pronto tra un mese. Entro l’anno ne apriremo una decina in tutti quei  punti di vendita del gruppo dove c’è abbastanza spazio, dato che richiede una superficie di 150-200 mq. Inoltre, stiamo per chiudere un accordo con la catena svizzera Manor, per portare VG sui loro scaffali.  Nel giro di 18 mesi prevediamo di arrivare a 100 milioni di fatturato, compreso l’online. Una cifra importante, se si considera che la nostra catena fattura 900 milioni, di cui 500 di grocery: significherebbe realizzarne un quinto solo con VG.
A proposito di online, come va?
Molto bene: oggi su Amazon Prime Now sono presenti tutte le gamme di Il Viaggiator
Goloso. Stiamo portando l’assortimento anche su Amazon.it: vuol dire che i clienti potranno ordinare VG in tutta Italia e non solo nell’area di Milano. Per ora si tratta di circa 60 item, ma prevediamo di aumentarle a breve.
Il negozio Viaggiator Goloso di Via Belisario a Milano sarà replicato?
Sì, il 30 agosto apriremo nella zona sud di Milano il secondo punto di vendita diretto VG: avrà una superficie maggiore di quello attuale, attorno ai 1.000 mq. Poi per un po’ ci fermeremo: la priorità sarà mettere bene a punto il format.
Come evolverà l’assortimento?
Oggi abbiamo 650 articoli, secondo me ancora pochi; vogliamo arrivare a un migliaio di referenze coprendo categorie non presidiate e segmenti di nicchia. Però ci vuole tempo: bisogna andare con calma, perchè non è facile trovare la qualità vera a un prezzo accessibile. Pensiamo di concentrarci soprattutto sui prodotti locali e su quelli regionali e, inoltre, asseconderemo -senza diventare estremisti- le nuove tendenze, dagli articoli senza olio di palma, agli aromi fino agli item free from. Vogliamo rendere VG un marchio rassicurante e gratificante per i consumatori, che propone cibi con una una storia legata a provenienza, territori e culture, che meriti di essere narrata.
Quali sono i prodotti oggi con le migliori performance di vendita?
Sicuramente tutto il fresco a libero servizio, cui si aggiungono gli articoli come il panettone VG in tutte le sue varianti, che hanno realizzato performance incredibili. Due anni fa, a Natale 2015, il nostro panettone era già leader nella nostra rete per numero di pezzi venduti (100mila), nonostante un costo del 50% superiore al prezzo medio dei competitor. L’anno scorso ne abbiamo venduti 160mila pezzi. Infine, ci sono un’altra cinquantina di referenze che, se facessi il personal shopper, metterei sempre nel carrello della spesa: mozzarella, mostarda, pasta ripiena e le crostate.
E Il Viaggiator biologico come va?
Cresce a due cifre come tutto il comparto bio.

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