Legambiente crea l’etichetta a sostegno della green economy

Tra i diversi strumenti incoraggiati dall'Unione europea, le politiche integrate di prodotto nel “far lavorare” il mercato per la sostenibilitàhanno hanno un peso rilevante: l'etichetta di Legambiente Per il clima si inserisce in questa logica offrendo alle imprese l'opportunità di compiere un atto di assunzione di responsabilità nei confronti del consumatore e dell'ambiente.
“Con l'etichettatura volontaria per il clima -dice Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente- lanciamo la nostra offensiva a sostegno della green economy, vale a dire, un generale processo di riconversione che investe tutti i beni e i servizi che conosciamo oggi”.
Per la prima volta in Italia viene propone un'etichettatura volontaria che informa il consumatore sul quantitativo di carbonio emesso
durante il ciclo di vita del prodotto.
In Francia, il Governo ha proposto accordi con le grandi aziende perché tutti i prodotti siano a basse emissioni e in Inghilterra c'è il Carbon trust, che guida le società verso una riconversione ecosostenibile dei prodotti.
“In Italia -aggiunge Poggio- la nostra iniziativa è partita, nel vuoto delle istituzioni, per coinvolgere il mondo produttivo e i consumatori in un'azione concreta e tangibile a favore dell'ambiente”.
L'etichetta Per il clima si pone come opportunità anche sotto il profilo del marketing: oggi più della metà degli italiani si dichiara sensibile all'impatto ambientale di ciò che acquista e ben l'80% sarebbe favorevole a introdurre delle etichette che evidenzino le emissioni di gas serra dei beni prodotti (fonte: Eurobarometer, Europeans' attitudes towards the issue of sustainable consumption and production).

Le attuali adesioni
Philips è la prima azienda che ha aderito all'iniziativa di Legambiente. E ha realizzato la sua etichetta Per il clima dichiarando, volontariamente, le emissioni di gas serra (CO2eq) emesse da alcuni tipi di lampadine ad alta efficienza nelle loro fasi d'uso e smaltimento.
Anche Fiat ha aderito al progetto: la nuova Delta turbo, l'ammiraglia Lancia dotata del motore 1.4 turbo jet da 120 Cv a doppia alimentazione (Gpl e benzina) è la prima vettura sulla quale Legambiente ha apposto la sua etichetta.
Siamo all'inizio -conclude Poggio- ma la nostra ambizione è che, in un prossimo futuro, su ogni prodotto possa comparire l'impronta di CO2. I criteri di scelta tra prodotti dello stesso tipo non saranno solo qualità e convenienza, ma anche l'impatto che essi hanno sul clima”.

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