#gdoweektalks Magazzini Gabrielli e il 2022: si lavora per gestire nuovi paradigmi

Archiviato il 2021, il 2022 si presenta con uno scenario che richiede il consolidamento dei format e l’adeguamento di altri, la messa a punto dell’online e la disponibilità a testare nuove formule

Bilancio positivo per il 2021, mentre il 2022 presenta maggiori complessità, anche se le strategie messe in campo permetteranno di gestire la situazione: questo il parere di Luca Silvestrelli, nuovo Ad di Magazzini Gabrielli, che ci racconta il suo punto di vista sul mercato e sulle priorità del Gruppo.

Come vede il 2022?

Dovremo adottare strategie che tengano conto delle insidie che il quadro congiunturale ci presenta come l’incremento dei listini dell’industria e dei costi dell’energia. Sarà importante monitorare le azioni che i competitor adotteranno per contrastare l’aumento dei costi e mantenere un corretto livello di convenienza. Quest’anno rappresenta, dal mio punto di vista, una duplice discontinuità rispetto al passato: dovremo infatti affrontare uno scenario diverso rispetto sia al biennio appena passato con la pandemia al centro sia dagli anni precedenti. Ci stiamo attrezzando per gestire al meglio questo cambio di paradigma.

Quali le vostre priorità?

Daremo continuità al percorso di consolidamento nei nostri territori storici, oltre che dare vita ad azioni finalizzate alla crescita nei nuovi territori. Siamo convinti di presidiare correttamente i format del supermercato e del superstore. Crediamo anche, però, che ci siano margini di miglioramento per ridefinire in maniera ancora più efficace, rispetto all’evoluzione dello scenario competitivo, alcuni concept all’interno dei format, ad esempio quello del City per i super. Nei confronti del cliente dovremo essere bravi a far percepire in maniera concreta gli sforzi che stiamo facendo per garantire loro il mantenimento della capacità di acquisto, minata dall’inflazione.

L’affiliazione per voi è ...

Una parte importante del nostro core business. La nostra azienda ha sempre dedicato energie ed attenzione verso i nostri partner imprenditori e siamo certi che lo sviluppo e il miglioramento dei servizi offerti siano la strada giusta per una relazione di reciproca soddisfazione.

Uno dei temi nevralgici oggi continua ad essere la convenienza. Come la traducete nei negozi?

Abbiamo iniziato a lavorare già dalla fine dello scorso anno su questo tema che dovrà contenere aspetti di maggiore concretezza. Naturalmente la convenienza si esprimerà sempre secondo i nostri valori fondamentali legati alla qualità, al rapporto con il territorio e le sue eccellenze, al rapporto sostenibile con i nostri Fornitori. La spinta inflazionistica, dovuta al rincaro dei costi energetici e delle materie prime, è una realtà con la quale ci stiamo confrontando da diversi mesi. Stiamo attraversando un momento molto delicato soprattutto dopo l’indebolimento provocato dalla pandemia al tessuto economico e sociale. Tutelare la capacità di spesa dei nostri clienti e dei nostri collaboratori è un impegno che stiamo portando avanti da diversi mesi mettendo in campo una serie di iniziative capaci di garantire ai clienti un’offerta di prodotti con- venienti, siano essi dell’idm che della mdd (quota del 20% circa). Dovendo affrontare un momento di crisi così diverso da quelli finora vissuti, dobbiamo adeguare le nostre modalità di approccio al mercato ed alla negoziazione con i fornitori.

900,3 mln 
di euro il faturato 2020

242 
i punti di vendita totali

> 4.000 
i collaboratori complessivi

Questa situazione ha cambiato i rapporti con l’idm?

Occorre condividere con il mondo della produzione un percorso comune di lunga durata, capace di assorbire in maniera graduale, e poi neutralizzare, l’effetto dei vari aumenti. Non possiamo e non vogliamo riversare sul mercato l’incremento di costi che stiamo subendo.

Quanto conta oggi l’online?

La pandemia ha accelerato la crescita del commercio online e anche noi in questi ultimi due anni siamo cresciuti nei servizi offerti. Una crescita che continuerà ancora, ma dobbiamo tener conto anche del nostro territorio di riferimento, fatto di regioni (a parte il Lazio) con una bassa densità demografica e poche città da 100.000 abitanti. Quindi, lo sviluppo sarà coerente con le nostre caratteristiche.

Nuovi progetti in vista?

Sì, in cantiere ce ne sono tantissimi: la difficoltà sta nel selezionare e pianificare quelli sostenibili soprattutto dal punto di vista organizzativo. Sono progetti che coinvolgono i sistemi informativi, il marketing, le vendite, gli acquisti: tutte le funzioni aziendali sono coinvolte e non potrebbe essere altrimenti perché oggi nessun progetto ha successo senza il lavoro coordinato e integrato di tutti. Progetti che solo per l’anno 2022 rappresentano investimenti per 25 milioni di euro.

Facciamo il punto sui corner di ristorazione lanciati qualche anno fa?

È evidente che la ristorazione è stata tra i settori maggiormente penalizzati dalla pandemia. Quindi anche i nostri Bistrot, che avevamo implementato in alcuni negozi, si sono bloccati. Nonostante ciò, crediamo che la ristorazione veloce potrà tornare a essere un’attività interessante. Va detto che anche grazie alla situazione pandemica, in questi due anni abbiamo fatto altri esperimenti nel mondo della gastronomia che ci hanno permesso di evolvere il concetto di offerta di prodotti/servizi da proporre in negozio. E siamo pronti a ripartire con ancora maggiore entusiasmo su alcune nuove evoluzioni.

da Gdoweek n. 4, marzo 2022

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome