Mario Resca: aumento Iva, un’altra batosta per le imprese

Il fantasma dell'aumento Iva (che salirebbe al 22%, colpendo consumi e
mercati chiave come calzature, vino e birra, carburanti, elettrodomestici, mobili, articoli per la casa, auto, pezzi di ricambi, computer) prende corpo e diventa timore reale.

I prezzi saliranno, anche se non subito
Dura la posizione di Confimprese. "Le nostre imprese – dichiara il presidente, Mario Resca (in foto) – non prevedono un ritocco immediato dei prezzi al consumo: questo comporta accollarsi i costi derivanti dall’aumento dell’aliquota".

Perdite di fatturato e margini
"Per fare esempi concreti -specifica Resca - nelle calzature, per un’azienda di grandi dimensioni con circa 600 punti di vendita in Italia e un
fatturato di oltre 200 milioni significa perdere 1 milione di euro a stagione, ossia 2 milioni l’anno. Nell’abbigliamento per un’azienda di pari dimensioni e fatturato, la perdita si fa più pesante e arriva fino all’1% sui margini, che equivale a oltre 2 milioni di euro".

Blocco dei listini fino al 2013
Resca afferma che, per non gravare sul consumatore, Confimprese s'impegna a bloccare i prezzi fino alla fine del 2013. "Per il 2014 i listini dei
nuovi prodotti saranno leggermente ritoccati per contenere le perdite, con evidente danno per le famiglie".

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