Miscusi rileva una quota di Berberè ed entra nel consiglio di amministrazione. L'investimento è finalizzato a rafforzare le sinergie le due catene

Miscusi, catena specializzata nella pasta fresca, e Berberè, l'insegna di pizzerie lanciata dai fratelli Aloe, uniscono le forze per diffondere due capisaldi della cucina italiana anche a livello internazionale, la pasta e la pizza, e mettere a sistema tecnologia e filiera, fondamentali per crescere oggi e in futuro in modo sostenibile. Con questi obiettivi Miscusi ha acquisito il 23,5% di Berberè entrando nel consiglio d'amministrazione. I fratelli Aloe, fondatori di Berberè, continuano a detenere la maggioranza.

Promotori dei Good Carbs, Miscusi e Berberè sono uniti da una visione comune:  diffondere la dieta Mediterranea, che la Fao dichiara tra le più salutari per l’umanità e il pianeta. Quest'ultimo investimento da parte di Miscusi permetterà un lavoro ancora più sinergico con i fornitori diretti delle materie prime; e sugli asset tecnologici, on-line e nei punti di vendita. Berberè sta lavorando per ottenere entro il 2022 la certificazione internazionale B-Corp, traguardo già raggiunto da Miscusi nel 2021, segno di un percorso congiunto delle due aziende sui temi di sostenibilità e impatto ambientale e sociale.

“Fin dall’inizio della nostra storia, nel 2010, abbiamo portato avanti la sfida di unire artigianalità e standardizzazione -commentano Salvatore e Matteo Aloe di Berberè (foto)-. Lo abbiamo fatto nei nostri processi interni,  creando un modello Berberè replicabile in tutte le nostre pizzerie grazie ai percorsi di formazione sul campo (on job). Ma lo abbiamo fatto anche nella relazione con i nostri fornitori creando un supporto logistico per l'organizzazione delle consegne nelle città. In miscusi abbiamo trovato persone con grandi competenze e punti di vista convergenti sul fare ristorazione. La pandemia ci ha avvicinato ancor di più per lavorare assieme su molti aspetti comuni: digitalizzazione, forniture, ricerca del personale per essere ancora più organizzati e affrontare i prossimi anni con competenza e strumenti. Così come abbiamo fatto nel 2015 con l’entrata di Alce Nero, oggi abbiamo aperto le porte anche a Miscusi, con la certezza che le tre aziende assieme potranno fare grandi cose per se stesse, per le persone che lavorano, per i clienti e per il pianeta”.

Ci conosciamo da tanti anni, ho sempre avuto molta stima di Salvatore e Matteo, due fratelli con una passione immensa per quello che fanno -racconta Alberto Cartasegna, co-fondatore e ceo di Miscusi, entrato a far parte del cda di Berberè in seguito all’investimento-. Abbiamo investito in Berberè per iniziare un progetto che vedrà nascere un gruppo impegnato a mettere a sistema prima di tutto tecnologia e filiera, i due asset che reputiamo più importanti per la rivoluzione di cui abbiamo bisogno: il food giocherà un ruolo chiave nel cambiamento climatico: il 25% delle emissioni di CO2 deriva dalla produzione alimentare. Con Miscusi abbiamo investito milioni di euro in capitale umano e tecnologia, girando l’Italia in lungo e in largo, prendendo accordi diretti sui campi, disintermediando le logiche di mercato e costruendo una squadra di biologi, nutrizionisti, chef e agronomi. Adesso, Miscusi e Berberè uniscono le forze per proseguire su questo percorso: portare in tavola un piatto sempre più gustoso, ma anche digeribile e rispettoso della terra e dei contadini che la lavorano”.

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