Pasta secca: specialità in primo piano

Il dato era scontato, dopo la grande evidenza che la stampa ha dato per mesi alla questione del rincaro dei prezzi: il mercato della pasta è cresciuto di oltre il 30% a valore. Meno prevedibile un altro dato ricavabile dall'analisi di IRI (con numeri aggiornati ad anno terminante a febbraio 2009): sono saliti anche i consumi (+1,7%), a riprova, da un lato, che le vendite di pasta sono anelastiche e, dall'altro, che, in epoca di difficoltà economica, il piatto di spaghetti rimane il miglior modo per saziarsi spendendo poco. I dati Iri segnalano un netto aumento delle vendite di prodotti a marchio d'insegna, trascinato non solo dall'economicità del prezzo, ma anche e soprattutto dalla qualità percepita. Non a caso la fascia premium inizia a essere presidiata dai retailer come, ad esempio, Carrefour (Terre d'Italia), Esselunga con Top e Conad (Sapori&Dintorni). La distribuzione geografica delle vendite conferma che i maggiori consumi (oltre il 35% a volume e oltre un terzo a valore) avvengono nel Sud e dietro questo fenomeno vi sono sia motivi culturali sia solide ragioni economiche: il minor reddito delle famiglie e il maggior numero dei componenti dei nuclei; la ripartizione territoriale del mercato giustifica il peso notevole (oltre il 20% a sia a valore che a volume) del libero servizio, proporzionalmente più forte nelle aree meridionali.

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Pasta secca: specialità in primo piano
Mercato | Gdoweek 481 | 11 maggio 2009 |

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