Pomodoro da industria: qualità superiore rispetto alla produzione degli ultimi due anni

La Torrente è una delle più grandi industrie conserviere del Sud Italia, il cui marchio identifica un'ampia gamma di trasformati di pomodoro 100% italiano, ottenuti sia da agricoltura biologica che convenzionale

“Abbiamo dato il via alla campagna di trasformazione del pomodoro di industria il 20 luglio, ma con poca merce. Per motivi climatici, parecchi campi hanno restituito basse rese/ettaro rispetto alla media degli anni precedenti. Tale situazione si è determinata a causa degli allagamenti e delle forti piogge nella fase delicata dei trapianti. In questo momento, per fortuna, il pomodoro non sta mancando, e le lavorazioni in linea procedono quasi a regime dalla prima settimana di agosto. In campagna abbiamo ritirato solo il 10/12% della materia prima destinata alla trasformazione". Così dichiara Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare, giunta alla terza generazione di imprenditori.


Sono circa 80 le referenze di pomodoro, proposte in varie lavorazioni e formati, tra pomodorini interi, pelati, passata e a filetti e una linea premium dedicata agli specializzati di alta gamma. Tali referenze sono ottenute attraverso la trasformazione di oltre 10 varietà di pomodoro, tra cui il rosso lungo e tondo, i pomodorini gialli, San Marzano dell'agro sarnese nocerino, Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, il corbarino, i pomodorini di collina.

“La sostenibilità è al centro delle nostre attività - spiega Filippo Torrente - Ci impegniamo a ridurre l’impatto ambientale, adottando idonee pratiche agricole, riducendo gli sprechi, utilizzando packaging ecologici, parallelamente alla gestione corretta dei rifiuti. Dalle bottiglie di vetro alle lattine, utilizziamo solo materiali riciclabili e riutilizzabili in quasi ciascuno dei loro componenti. Inoltre, il nostro team di responsabili dei laboratori di ricerca e sviluppo è alla continua ricerca di opzioni di packaging innovativi e a basso impatto ambientale; quindi materiali biodegradabili e compostabili".

“Sul piano qualitativo - sottolinea l'imprenditore - possiamo dire che si tratta di una buona campagna, soprattutto per quanto riguarda le partite di pomodoro provenienti dai campi che non hanno sofferto il clima di maggio, caratterizzato da piogge incessanti e allagamenti che hanno prodotto o peggiorato fitopatie fungine, come la peronospora. In ogni caso, gli agricoltori più attenti e con esperienza non hanno avuto grandi problemi: ecco perché in questa particolare campagna possiamo dire che il pomodoro risulta migliore rispetto a quello raccolto negli ultimi due anni (campagna 2021 e 2022). A fronte di una qualità superiore, c'è però da dire che la resa/ettaro dei campi di pomodoro coltivati in provincia di Caserta (Italy) al momento è inferiore a 1.000 ton, a differenza delle migliori rese dei campi della Capitanata, in provincia di Foggia (Puglia)”.

La Torrente realizza l'85% del suo fatturato sul mercato italiano; per quanto riguarda l'export, il marchio è presente in Spagna, Regno Unito, Belgio, Svezia, Stati Uniti, Canada, Giappone e India. L'azienda è dotata delle certificazioni più accreditate a livello internazionale e dispone di uno stabilimento di 15.000 metri quadri, 4 linee di produzione e due stabilimenti per lo stoccaggio dei prodotti di circa 80.000 metri quadri. Tra i progetti in fase di realizzazione entro il 2024, c'è l'inaugurazione del nuovo stabilimento di 34mila mq, di cui 16mila mq coperti. L’obiettivo è potenziare la capacità produttiva, con volumi che si attestano oltre centomila tonnellate di pomodoro trasformato.

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