Produzione di elettricità da biomasse in un ex stabilimento di Italia Zuccheri

È effettivo il primo progetto di riconversione di uno stabilimento appartenente al Gruppo Co.Pro.B. A quasi due anni dalla firma dell'accordo di Riconversione Produttiva, il 24 luglio la Conferenza dei Servizi ha dato parere positivo sull'avvio dell'impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse. L'impianto sarà realizzato e gestito da Domus Energia, società con un capitale sociale sottoscritto per 10 milioni di euro in ragione del 60% da Italia Zuccheri, realtà che fa capo al Gruppo Co.Pro.B. leader nazionale nel settore bieticolo-saccarifero, e del 40% da Eco Spark, quest'ultima tra i più importanti player nazionali nell'offerta di servizi per la valorizzazione delle biomasse vegetali.

Biomasse ottenute dal sorgo

La centrale di Finale Emilia, progettata per produrre annualmente 97.500 mwh lordi di energia elettrica, sarà alimentata a biomasse vegetali ottenute principalmente dalla coltivazione di sorgo da fibra, cereale in grado di inserirsi sul territorio come valida alternativa agronomica alla barbabietola senza entrare in competizione con le coltivazioni food, e da sottoprodotti della lavorazione agricola.
La sperimentazione di sorgo da fibra è iniziata nel 2007, a seguito della firma di un accordo tra Italia Zuccheri e le organizzazioni professionali agricole, su una superficie di 90 ettari nel raggio di 30 km dall'ex zuccherificio di Finale Emilia. L'esito positivo di questa prima sperimentazione ha costituito una tappa fondamentale per l'avanzamento dell'intero progetto. Per il 2009 è stata programmata, sempre in accordo con le Organizzazioni Professionali Agricole, una nuova sperimentazione agricola che interesserà una superficie di circa 50 ettari, al termine della quale si avranno tutti gli elementi necessari per la definizione dell'accordo di filiera. Il sorgo permette inoltre al settore agricolo di guardare al futuro con fiducia. Si tratta infatti di una coltivazione rispettosa dell'ambiente visto il limitato fabbisogno idrico e nutrizionale e, attraverso la valorizzazione dei certificati verdi, in grado di assicurare agli agricoltori un reddito soddisfacente.
L'impianto di produzione, tra i primi a livello nazionale ad avere ottenuto l'autorizzazione di riconversione da ex zuccherificio a centrale a biomasse, svilupperà una potenza termica inferiore ai 50 MW ed una potenza elettrica di 12,5 MW.

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