Qlhype: gli outfit dei vip in vendita online come second hand

Da un gruppo di vip e imprenditori nasce una piattaforma che mette in vendita abiti di seconda mano indossati dai volti noti

Acquistare abiti usati è diventata una tendenza che conquista un numero crescente di consumatori. Per assecondare questa moda, nasce la piattaforma Qlhype che propone il second hand appartenuto a vip, influencer, e personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dei social: Belen e Cecilia Rodriguez, il rapper Gue Pequeno, Giulia De Lellis, Tommaso Zorzi e molti altri. L'idea è di un gruppo di giovani imprenditori e celebrities come Ignazio Moser, Simone Marini, passando per Cecilia Rodriguez, Giulia Allievi e Maurizio Vaccai.

Come acquistare

Per acquistare bisogna accedere alla piattaforma e scegliere la sezione Closet in cui si trovano circa 30 armadi con i vestiti divisi per vip corredati di foto, cartellino originale e prezzo scontato appositamente per la piattaforma. Sul sito, i clienti possono anche vendere i propri abiti, attivando così una circolarità economica virtuosa.

Le dichiarazioni

La grande innovazione di Qlhype rispetto ai noti market di second hand già esistenti è che si tratta solo di capi altamente selezionati di grandi brand -spiega Ignazio Moser, co-founder della startup-. Acquistare un capo pre-loved consente di allungare la vita ad un prodotto già esistente riducendo così i costi ambientali legati allo smaltimento e consentendo un taglio consistente delle emissioni di CO2 in atmosfera. Accanto ad una crescente tendenza al risparmio, specie nella generazione 25-34 anni, si registra infatti un forte aumento dell'attenzione nei confronti dell'ambiente e quindi una lotta convinta al fast fashion, una delle industrie più inquinanti del pianeta".

La crescita del second hand

Nel 2022 i cittadini che hanno acquistato vestiti di seconda mano sono stati 24 milioni. Stando a quanto sottolinea l'Osservatorio Second hand economy, il mercato ha toccato i 25 miliardi di euro ed è destinato a crescere. La spesa procapite per l’abbigliamento di seconda mano supera così in Italia la soglia dei mille euro annui (1.042 euro circa) coinvolgendo il 40% dei consumatori italiani.

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