Golocious ha cominciato lo sviluppo nazionale in piena pandemia: dalle dark kitchen ai nuovi locali. Un successo gastronomico e social. Da Gdoweek 8, 15 maggio 2022

Foodporn è godimento attraverso occhi e palato, secondo la definizione di Vincenzo Falcone, fondatore con Gian Andrea Squadrilli, di Golocious. “Ci piace cucinare specialità belle e sostanziose, ma che non fanno stare male -spiega Falcone-. Per questo da noi l’incidenza della materia prima supera il 30%. Noi facciamo comfort food, siamo due foodcreator, con una attenzione maniacale per la cucina e la sala dei nostri locali: abbiamo superato il milione di fan sulle pagine social”.

Il brand attuale, Golocious, nasce dalla fusione in un’unica parola dei due aggettivi Delicious e Goloso: Delicious rimanda alle prime esperienze locali di Vincenzo Falcone, classe 1987, che a Cava de’ Tirreni (Sa), sua città natale, apre i primi sei ristoranti con insegna Delicious preceduto dalle diverse specializzazioni: Hamburger & Delicious, Pizza & Delicious, Wine & Delicious, Baguette & Delicious, Sushi & Delicious. Siamo nel 2014. La storia social&ristorazione dell’attuale Golocious parte allora, come ci racconta Falcone: “Parallelamente all’apertura dei primi locali, il mio attuale socio, Gian Andrea Squadrilli, apre la pagina Italy foodporn, sulla quale pubblica ricette, sponsorizza locali e sviluppa materiale fotografico dei miei locali per portarli sulle pagine social: siamo stati tra i pionieri del food per le pubblicazioni sui social network, nel 2014 la gente non usava ancora Instagram e Facebook era decollato da poco in Italia, le sponsorizzazioni erano un mondo semisconosciuto; allora noi mettevamo 5-10 euro per raggiungere circa 200.000 persone, oggi per raggiungere la stessa audience spendi 5.000 euro”.

Ma i sei locali aperti a Cava dei Tirreni stavano stretti ai sogni imprenditoriali del giovane Falcone così nel 2019, con Gian Andrea Squadrilli, decide di creare dall’esperienza social e dai locali aperti un’avventura nazionale.

Da lì è partito tutto -racconta Falcone-. Ci hanno aiutato a trovare location, personale: tempo di aprire il primo locale Golocious a Sorrento, che arriva la pandemia: chiudiamo il locale per lockdown, molti non sanno che aprire a Sorrento è come a New York, ti costa come a Manhattan, senza contare che Sorrento senza turismo fa 16.000 abitanti. A maggio 2021 riusciamo ad aprire il secondo locale a Napoli: 2 locali in 4 mesi. Arriva ottobre 2021, siamo in procinto di aprire a Roma, ma a 5 giorni dall’inaugurazione chiudono tutto di nuovo per lockdown”. Quando si dice la fortuna… A proposito di ottimismo almeno del cuore (la ragione non è e non deve mai essere ottimista), il logo-insegna è, non a caso, una bellissima bocca rossa che sorride e nel centro di questo sorriso campeggia il brand Golocious.

Sulla ripresa e sul prosieguo dell’esperienza di ristorazione e del business, Golocious ha contato molto sul modello delle dark kitchen per i principali hotel, che in epoca di Covid19 e lockdown selvaggi erano messi peggio della ristorazione, pur avendo cucine “gigantesche”.

Una figura storica della ristorazione, soprattutto alberghiera, Roberto Imperatrice, ceo di Nabucco Holding, la società proprietaria di Fedegroup, è stato il mentore di Vincenzo e Gian Andrea. “In piena pandemia gli proponemmo i nostri 500.000 fan in tutta Italia e l’accordo con Über -racconta Falcone-. Volevamo sviluppare il brand Golocious a livello nazionale. L’esperienza in dark kitchen negli hotel di Fedegroup fu un successo: a Milano, in 50 giorni facemmo 150mila euro di fatturato con il delivery, Milano era ancora zona rossa, un sabato fatturammo 14.000 euro”.

Dopo il successo al Nyx Hotel Milan (in dark kitchen), il duo Falcone-Squadrilli apre al Leonardo Milan City Centre a due passi da via Paolo Sarpi (via Fioravanti 18) il primo Golocious di Milano: 250 coperti, giardino di 500 mq, un menu che comprende diverse varianti golose-porn di pizza, pasta e panini. Seguono corso Garibaldi 117 (pizza da asporto), e lo Sbam Burger in Porta Ticinese con servizio drive-thru. Per quanto riguarda il lato approvvigionamento, Golocious ha un accordo commerciale con la piattaforma Dac che acquista dai fornitori soprattutto locali per conto della catena. Molte cose sono poi fatte in loco, come salse, cremine, fritti. Preparazione home-made come dice Falcone. “Dopo l’apertura di Firenze in pieno centro -aggiunge Falcone-, in via dei Pandolfini, abbiamo in programma di aprire a Palermo in corso Vittorio Emanuele, poi a Caserta, ad Avellino, e poi altre 10 aperture entro fine 2022. Ci sviluppiamo sia con locali diretti, nelle grandi città, sia con il franchising, affiliazione per i format più piccoli ed easy. Per il franchising siamo avvantaggiati dal grande seguito ottenuto sui social. Al momento non ci sono programmi per l’estero, priorità allo sviluppo in Italia, fra 12-24 mesi forse un primo locale negli Emirati Arabi o a Berlino”. Anche per Golocious uno degli attuali problemi per lo sviluppo è la ricerca del personale, soprattutto quello motivato.

LE CIFRE

23 i locali in Italia

10 milioni di euro il fatturato previsto a fine 2022

5 milioni il fatturato 2021

400 i dipendenti

 

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