Una colazione classica, per quanto un po’ … stanca

Scaffali profondi, dove conquistano spazio le referenze integrali mentre mantengono dimensioni di nicchia bio e free from. Biscotti e merendine virano verso il salutismo (da Gdoweek n. 13)

Biscotti e merendine continuano a rappresentare una quota rilevante nei momenti di consumo della prima colazione e del break pomeridiano ma mostrano segni di stanchezza, sia per l’emergere di modelli di consumo fortemente orientati al salutismo sia per lo sviluppo di prodotti alternativi. Secondo Gerardo Luca Sinesi, responsabile prodotti a marchio di Migross “I biscotti evidenziano un trend negativo. Non si fanno più i volumi di un tempo, in particolare dopo l’eliminazione dell’olio di palma da molte ricettazioni. All’interno dello scaffale crescono, tuttavia, in modo costante i prodotti free from, integrali e bio. In questo scenario cerchiamo di sviluppare il prodotto a marchio privato in particolare sotto il brand Wita che raccoglie le referenze con spiccata valenza salutista (senza uovo, senza zuccheri aggiunti, senza lattosio, con fibre, bio ecc.), grazie a prestazioni che rendono questi prodotti mdd appetibili al consumatore e una valida alternativa alla marca. Più o meno le stesse dinamiche si registrano nello scaffale delle merendine, un comparto stanco nel quale mandano comunque segnali positivi i prodotti integrali, con zucchero di canna, alcuni tipi di farina utilizzata (poco raffinata, grani antichi, ecc.) e in generale con un vissuto più salutista rispetto alle referenze tradizionali”. A sentire Enrico Garavaldi, buyer dolciario di Realco, “Negli ultimi due anni l’evoluzione più significativa nello scaffale dei biscotti è rappresentata dallo sviluppo del mercato salutistico. Parliamo quindi del mondo integrale nelle sue varie declinazioni e del mondo free from (senza uova, senza lattosio, senza glutine ecc.). Nell’assortimento dei biscotti le referenze classiche continuano a farla da padrone in termini di volume e spazi occupati, il mondo dell’integrale si è ritagliato un ruolo importante ed è ormai presente con una buona profondità assortimentale, mentre i segmenti free from, per quanto dinamici, mantengono una dimensione di nicchia. Analogo discorso per il bio che sta faticando a conquistare mercato. Nei nostri punti di vendita, la proposta è completa coprendo, in modo equilibrato, sia segmenti i classici che quelli emergenti in modo da andare incontro a un consumatore sempre più esigente”. Parlando di impatto dell’innovazione sullo scaffale, Francesco Maroni, buyer reparto dolciario del Gruppo Poli tiene a sottolineare come “l’azienda sia sempre molto attenta ai trend in espansione; per questo motivo gestiamo con programmazione mensile le revisioni assortimentali delle varie categorie, al fine di modificare la nostra proposta a scaffale, riducendo gli spazi per gli articoli bassorotanti a favore di altorotanti e nuovi inserimenti. Qualora questo non fosse sufficiente, cerchiamo spazi in categorie adiacenti, allargando di fatto quello dedicato all’innovazione”.

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