Vini doc igt docg, tra innovazione di consumo e tradizione di qualità

Oltre la crisi, spendendo sul mercato la propria immagine fortemente connotata territorialmente e capitalizzando un cambiamento valoriale (compresi codici comunicativi e messaggi legati al consumo) portato a compimento in questi ultimi anni.
Il vino, uno dei settori più importanti dell’agroalimentare italiano, con una buona spendibilità anche oltreconfine per il quale rimane uno dei migliori biglietti da visita dell’Italia intera (vedi alle pagine 26-30), prosegue nel suo cammino di farsi “traghettatore della memoria” verso la società futura. Ossia, nello spostare le valenze tradizionaliste del savoir faire antico, nei modi e nelle occasioni di consumo contemporanee. Un compito spesso reso palese dalla comunicazione del vino, nella quale proprio questi due elementi di tradizione e propensione al nuovo convivono in equilibrio.
Del resto, un settore estremamente polverizzato, fattore che è forza e debolezza al tempo stesso, con pochi marchi nazionali importanti e una ricerca qualitativa diffusa e capillare, ha spesso avuto con il mondo della comunicazione un rapporto episodico, dettato da obiettivi di breve periodo, piuttosto che da strategie durature.

Intervengono gli esperti Nielsen Roberto Zucchi, Claudia Rossi.

Segue l'analisi di Blogmeter: Vino, sui social media si discute di marchi di qualità

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Vini doc igt docg, tra innovazione di consumo e tradizione di qualità
Mercato | Gdoweek | 4 aprile 2011 |

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