Vino: l’impennata in gdo nell’anno del Covid

ph.Iri
La ricerca dell'Iri Wine2Wine per Vinitaly evidenzia una crescita evidente delle vendite in gdo del vino a volume e a valore. Crescono anche eCommerce e mdd

Il periodo di emergenza sanitaria ha modificato le abitudini di acquisto dei consumatori. Il 2020 è stato un anno altalenante in cui i comportamenti di spesa degli italiani sono stati vari e differenti a seconda del contesto e del momento. Anche le chiusure di alcune strutture commerciali o ristorative hanno determinato un quadro sostanzialmente diverso dal solito. Non fa eccezione il mondo del vino che, nel settore della grande distribuzione, ha registrato un'importante crescita come sottolineato dalla ricerca dell'Iri Wine2Wine per Vinitaly. Se ne è parlato nell'ambito della tavola rotonda Vino e Grande distribuzione di fronte al cambiamento, organizzata da Veronafiere nell’ambito di Wine2Wine Exibition.

In linea di massima salutismo, qualità, gratificazione, sostenibilità e convenienza sono i principi che hanno determinato le scelte dei clienti.

I risultati

Stando a questi dati le vendite di vino e spumante hanno registrato una crescita a volume (+5,3%) così suddiviso +4,8% per il vino e +10,4% per le bollicine e a valore (+6,9%). Sono cresciuti anche i prezzi (+1,4%) mentre i volumi in promo hanno subito un calo generalizzato di 3 punti.

Dopo la stabilizzazione del periodo estivo, le vendite di vino hanno ripreso a correre in coincidenza della seconda ondata: +2,8% in ottobre e +6,7% nelle prime due settimane di novembre. Il mese di aprile ha registrato il più alto numero di primati (positivi e negativi) in relazione alle vendite di vini e spumanti in gdo: -14% per quanto riguarda il calo delle vendite in volume con sconto promo nel bimestre marzo-aprile; -12% a volume delle grandi superfici e -25% per gli spumanti. “Il calo promozionale da solo non sarebbe necessariamente una sorpresa, lo diventa se considerato assieme alla forte crescita dei volumi riscontrati nel bimestre in questione -spiega Virgilio Romano, business insight director Iri-. Il calo delle grandi superfici è frutto di un impedimento legale, quindi non proiettabile in futuro mentre il calo degli spumanti è stato già ribaltato dall’andamento nei mesi successivi”.

Nei primi dieci mesi dell'anno, sono aumentati i vini di categoria medio/alta con la crescita del 13,6% nella fascia di prezzo tra 7 e 10 euro e dell’8,7% nella fascia di prezzo tra 5 e 7 euro. Crescono il vino comune (+4,2%) a volume, e la mdd nel comparto vino (+8,7%) e del 10,8% nel comparto spumante. I vini biologici hanno mantenuto la crescita riscontrata l'anno prima (+12,5% a volume).

Aumentano i vini di qualità a denominazione d’origine, ma nel contempo anche il vino comune da tavola, dunque una forchetta che privilegia fasce alte e basse. Infine sono aumentate del 122% le vendite di vino online e del 200% quelle dei grocery di piccole dimensioni.

Valutazioni e considerazioni

Fatte le dovute valutazioni bisogna considerare quel che continuerà a cambiare e quel che invece tornerà come da tradizione. A riguardo Romano chiarisce: “Alcune situazioni torneranno al loro andamento pre-covid, riallineandosi ai trend storici; altre avranno subìto un’accelerazione e chiederanno nei prossimi mesi medesimo comportamento da parte degli attori in gioco; altre ancora necessiteranno di valutazioni successive, ma come sempre chi per primo arriverà alla decisione giusta beneficerà del vantaggio di cui godono i primi arrivati”.

Uno sguardo al futuro e le risposte del retail

“Il 2021 non potrà essere uguale al 2020 -dichiara Virgilio Romano-. Certamente non potrà toccare gli stessi picchi di vendita, ma vedrà anche tanti consumatori fidelizzati agli acquisti da casa e agli acquisti online come pure alle piccole superfici di vendita di prossimità”.

A riguardo sono intervenuti anche i rappresentanti delle insegne distributive italiane.

Alessandra Corsi, direttore marketing dell'offerta e mdd di Conad, ha confermato la crescita a doppia cifra di vini di qualità (Igp, Doc, Docg) evidenziando l'arresto della flessione del vino comune già sottolineata in passato. Come guardare al futuro, quindi? “Stiamo lavorando -spiega- per creare, nei nostri punti di vendita, enoteche di concezione innovativa, che integreranno fisico e digitale”.

Anche Coop intende potenziare informazione e comunicazione nelle vendite del vino formando figure professionali ad hoc. Francesco Scarcelli, responsabile vini, birre, bevande alcoliche di Coop Italia, si sofferma anche sul concetto di promozionalità sana in grado di “guidare il consumo consapevole”.

Carrefour, come evidenzia il responsabile beverage Gianmaria Polti, intende “creare forti sinergie a livello locale, con un’attenzione particolare alle realtà dei fornitori regionali italiani”.

Il Gruppo Selex, invece, ha rilevato aumenti importanti nella fascia di prezzo superiore ai 6 euro, come conferma il direttore commerciale Fabio Sordi, insieme alle vendite online.

La sfida del futuro per le cantine sarà quella di differenziarsi, per andare incontro ai cambiamenti richiesti dal mercato” è il parere di Mirko Baggio di Federvini mentre Enrico Gobino, rappresentante di Unione Italiana Vini, rivolge un invito: “Nel nuovo contesto la gdo può operare come elemento virtuoso nel mercato del vino, creando una catena di valore. Le cantine devono disporre di una distribuzione multicanale”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome