A Cibus 2024 le tecnologie di Sensormatic per i retailer food

La digitalizzazione come chiave per garantire maggiore shelf-life, ridurre gli sprechi alimentari ed energetici e garantire più protezione e qualità agli alimenti

A Cibus 2024 ha debuttato Sensormatic (divisione del Gruppo Johnson Controls, multinazionale americana), che si occupa di soluzioni tecnologiche per retail. Digital food safety e la protezione alla fonte oltre alla nuova etichetta sostenibile sono i focus allo stand. La prima va incontro a una delle problematiche della distribuzione: garantire la corretta temperatura di conservazione nel banco del fresco (ma funziona anche per surgelati e catena del caldo). Con la nuova etichetta, in attesa di brevetto, l’azienda ha sostituito il polistirolo con un materiale rinnovabile certificato Fsc (Forest Stewardship Council), aiutando i retailer a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e salvaguardando le differenze inventariali.

La piattaforma di Sensormatic per la digital food safety

La piattaforma di digital food safety è wireless e sfrutta tecnologie come il Cloud e l’Iot, dialogando attraverso sensori posti nelle unità frigo o freezer (per il monitoraggio del freddo), garantendo il rispetto delle normative Haccp. Il sistema registra costantemente i dati fornendo in tempo reale il valore della temperatura del prodotto e mantiene lo storico delle misurazioni. In caso di sbalzo termico, rispetto a quella stabilita durante la configurazione, invia degli alert con sms o mail al cliente.

Luca Cappellini, Imea retail director Sensormatic

“La piattaforma è facile da utilizzare, i report sono personalizzabili in base alla richiesta. Togliamo molto lavoro manuale all’addetto qualità nel negozio e che deve anche fare visita periodicamente ai punti di vendita per controllare la situazione, con notevole risparmio” sottolinea Luca Cappellini, Imea retail director Sensormatic. Il sistema è stato testato da alcuni retailer, applicato soprattutto su affettati, formaggi, latteria, rosticceria e reparto carni, ma anche quarta gamma e surgelati. Un’altra problematica è quella dei furti di prodotto all’interno dei negozi, in crescita.

Protezione alla fonte, antitaccheggio più efficace

I retailer cercano sempre più di tutelarsi con la protezione alla fonte: significa far arrivare nei punti di vendita i prodotti già protetti da soluzioni antitaccheggio, con meno ammanchi a scaffale.  “La nostra gamma di etichette è molto ampia e ci consente di proteggere qualsiasi tipologia di prodotto con un Roi (Return on investment) già positivo dopo il primo anno”. Il vantaggio è anche sui minori costi del lavoro, con il personale che può così dedicarsi a migliorare l’esperienza di acquisto dei clienti.

Le maggiori richieste di difesa nel mondo food vanno a prodotti come zafferano, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, salmone affumicato, carni rosse, pesce e formaggi pregiati, spezie, pinoli, tonno, comparto parafarmaco e integratori e sempre di più per prodotti pet. “Si possono proteggere anche i vini con l’accoppiamento della retroetichetta con quella antitaccheggio”. L’Italia è tra i Paesi più avanti sulla protezione alla fonte, come Francia, Spagna e Uk.

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