Bono: l’olio dop Val di Mazara è sostenibile certificato

Nuovo e importante risultato per l'azienda Bonolio. Il suo olio Bono dop Val di Mazara è sostenibile e fa parte di una filiera certificata

L’impegno nell'ottica di sostenibilità dell'azienda siciliana Bonolio si concretizza ottenendo nuovi e importanti risultati. Infatti, l’olio Dop Val di Mazara è entrato nel progetto promosso e coordinato da Unapol, Unione nazionale associazioni produttori olivicoli (società consortile), che coinvolge un centinaio di aziende e prevede la coltivazione, la molitura, lo stoccaggio, il confezionamento di olio extra vergine di oliva da filiera certificata. “In questo ambito abbiamo prodotto 1.500 quintali di Olio Italiano, 2.000 quintali di Dop e 200 quintali di olio Igp -spiega Salvatore Bono, General Manager Packaged Division di Bonolio srl-. Per i prossimi anni prevediamo di aumentare l’attuale produzione di olio sostenibile grazie all’inserimento di ulteriori aziende nella nostra compagine”.

Questa operazione rientra perfettamente nella logica di sostenibilità a 360 gradi che l’azienda persegue – spiega Carmelo Zagarrì, Direttore commerciale e marketing Bonolio-. Si tratta di un primo passo per garantire ai consumatori una gamma totalmente sostenibile. Il percorso è complesso perché tutte le aziende agricole coinvolte nella filiera devono sposare questa filosofia. Ma ci muoviamo con convinzione per concretizzare i nostri obiettivi in questo ambito”.

L'olio dop di Bono

L’olio Dop Val di Mazara nasce nelle aree vicine a Palermo e Agrigento. Proviene da cultivar Biancolilla, Cerasuola, Nocellara del Belice e viene estratto a freddo con impianto a ciclo continuo. Ha un tipico color paglierino con riflessi verdi, con profumi vegetali di media intensità che ricordano l’erba di campo e il pomodoro.

Il bollino verde sulle bottiglie

La linea Dop Val di Mazara, che comprende le bottiglie anti rabbocco da 250 e 500 ml, le bottiglie con dosatore da 500 e 750 ml e la latta da 3 litri, sarà contraddistinta da un bollino posto in etichetta che evidenzia questo risultato. “Da anni affianchiamo l’azienda Bonolio per codificarne valori e impegno in una strategia di comunicazione chiara e onesta -spiega Sarah Bersani, marketing director dell’agenzia di comunicazione Industria01-. In questo caso, abbiamo attuato una soluzione tattica che ci ha permesso di non modificare la filiera produttiva né di aggiungere costi aziendali in fase di produzione e confezionamento. L’impegno in ambito sostenibile di Bonolio è serio e costante e ci sembrava giusto evidenziarlo per informare correttamente il consumatore sottolineando le scelte di campo effettuate”.

La filiera sostenibile

Unapol ha selezionato centinaia di aziende valutando alcuni requisiti base, in conformità ai suoi stretti e rigorosi standard ambientali e qualitativi. L’obiettivo è di fornire una tracciabilità di filiera che parte dalla fase di coltivazione delle olive alla spedizione del prodotto finito dell’olio extra vergine di oliva venduto confezionato e sfuso. Tra i soggetti di filiera sono stati inclusi aziende agricole, frantoi, imbottigliatori, OP.

Gli elementi valutati sono:

  • unità produttiva di origine delle olive ubicata in Italia
  • data di raccolta delle olive per ogni unità produttiva di origine
  • data di conferimento e quantità di olive conferite al frantoio per ogni unità produttiva di origine
  • data di molitura delle olive
  • scheda lavorazione
  • lotto di molitura
  • quantità di olio ottenuto
  • tank di stoccaggio dell'olio
  • lotto di miscelazione
  • tank di stoccaggio del prodotto finito
  • aziende agricole conferenti per ogni lotto di prodotto finito
  • quantità e lotto di olio consegnata ad ogni cliente
  • cliente destinatario.

 

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