Codè Crai Ovest testa i contenitori riutilizzabili in tre suoi store

Attivata la sperimentazione del progetto Reusable Packaging Revolution in tre punti di vendita Crai di Codè Crai Ovest per ridurre gli imballaggi nei banchi gastronomia e macelleria

Parte la fase di sperimentazione del nuovo progetto che coinvolge Codè Crai Ovest. In tre suoi punti di vendita di Torino, il gruppo sta testando i contenitori riutilizzabili, al posto dei contenitori monouso, per chi acquista i prodotti dei banchi gastronomia e macelleria.

"Abbiamo da subito scelto di aderire al progetto Reusable Packaging Revolution al fine di favorire un nuovo modo di fare la spesa, più attento e consapevole nei confronti dell’ambiente -dichiara Michele Poliseno, presidente di Codè Crai Ovest-. Da sempre promuoviamo, all’interno dei nostri punti di vendita, iniziative volte alla salvaguardia ambientale: dalla diminuzione della plastica alla riduzione dei consumi energetici. L’introduzione dei contenitori riutilizzabili ai banchi al taglio aggiunge un nuovo tassello al percorso che abbiamo intrapreso. Speriamo, con questo progetto, di contribuire a diffondere una sempre maggiore consapevolezza ambientale, diminuendo quanto più possibile gli sprechi e la produzione di rifiuti non necessari".

Il progetto Reusable Packaging Revolution, che ha avuto il sostegno anche del Comune di Torino, è stato presentato da Mercato Circolare srl, Università di Torino e Aarhus University, in collaborazione con Around e Codè Crai Ovest, per il bando Eit Food-Poc (Proof of Concept) 2023-2025, con l'obiettivo di ridurre l'utilizzo della plastica monouso degli imballaggi. “Questa sperimentazione è una delle prime in Italia -racconta Nadia Lambiase, Ceo e fondatrice di Mercato Circolare-. La speranza è che insieme alle altre in atto, come quella di Spesa Sballata in provincia di Varese a cui ci siamo ispirati, possa contribuire a rendere queste esperienze delle prassi consolidate a livello nazionale. Il nostro ruolo all’interno del progetto, in linea con la nostra missione, è quello di essere una piattaforma abilitante e di connessione tra diversi soggetti: la gdo, il commercio di prossimità, l’amministrazione, la cittadinanza, gli attori della società civile e l'università. La sfida è riuscire a cambiare le abitudini".

Come funziona

I clienti potranno registrarsi gratuitamente sull’app Aroundrs e richiedere, senza alcun
costo aggiuntivo, il prodotto da asporto in un contenitore Around, riutilizzabile fino a 200 volte. Dopo avere consumato il pasto senza produrre rifiuti da imballaggio, il contenitore andrà restituito entro 7 giorni nel punto di vendita, dove sarà sanificato e rimesso in circolo.

Tre gli store coinvolti a Torino che manterranno attiva l'iniziativa fino alla fine di giugno. Due le strategie di riduzione degli imballaggi: l’utilizzo dei contenitori riutilizzabili Around e quello di contenitori portati da casa. Nel corso del mese di aprile, sarà selezionato un gruppo di 50 persone interessate alla prevenzione dei rifiuti e alla messa in pratica di comportamenti virtuosi, e disponibili a fornire informazioni sulle buone pratiche di riduzione attivate. Dopo una fase di formazione iniziale, si recheranno nei punti di vendita
utilizzando per l’acquisto dei prodotti da banco, i propri contenitori riutilizzabili portati da casa e opportunamente sanificati.
Attraverso l’utilizzo di un apposito QRcode e dell’app Aroundrs, sia gli acquisti fatti con i contenitori portati da casa, sia quelli fatti nei contenitori Around, saranno monitorati e tracciati.

Questa sperimentazione nella gdo per noi rappresenta un punto di arrivo e di partenza allo
stesso tempo -afferma Daniele Cagnazzo, co-founder & Cmo di Aroundrs- perché siamo consci della grande sfida che ci aspetta e stiamo lavorando insieme a tutti gli operatori del settore per fare in modo che il riutilizzo del food packaging possa essere una soluzione in più per una riduzione significativa dei rifiuti".

A conclusione della fase di test, Mercato Circolare, Università di Torino ed Around elaboreranno i dati quantitativi raccolti attraverso la app Aroundrs, mentre una valutazione qualitativa sarà effettuata dall’Università di Torino attraverso dei focus group.

Ritengo fondamentale sottolineare il valore strategico delle collaborazioni pubblico-private nel promuovere e sostenere sperimentazioni innovative come questo progetto" spiega Paola De Bernardi, professoressa di Circular Economy Management presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome