Coop Alleanza 3.0 dà il via in queste settimane a un Piano di rilancio per riconfermare la propria leadership a tre anni dalla fusione.
Un Piano quadriennale (2019-2022) focalizzato sulla gestione caratteristica, che porterà la Cooperativa a produrre cassa già dal 2019 a livello di gestione ordinaria, e che rafforzerà la solidità finanziaria, blindando il prestito sociale a beneficio dei soci presenti e futuri. Ricordiamo che l'ultimo bilancio (2017) ha chiuso con una perdita di 37 milioni di euro, peraltro ampiamente prevista dal precedente Piano triennale.
Obiettivo: esuberi a impatto zero
Sembra un ossimoro: ma Coop, anche in linea con i suoi valori storico-istituzionali, cercherà di ridurre il più possibile gli esuberi (750) che la nuova cooperativa sta cercando di gestire senza licenziamenti, ma con la ricollocazione basata su modalità di accompagnamento distintive: ad oggi già 200 persone sono state ricollocate, e l'azienda non ha ancora affrontato concretamente le opzioni dei prepensionamenti e degli incentivi all'uscita volontaria.
Nei primi tre anni di vita, Coop Alleanza 3.0 ha realizzato investimenti per oltre 600 milioni di euro nella rete retail e in innovazioni tecnologiche, ha inaugurato il proprio servizio di eCommerce EasyCoop che è diventato in breve tempo il secondo per ricavi in Italia, e ha sviluppato, in territori finora scarsamente presidiati da Coop, una rete complementare attraverso la formula del franchising.
Da ottobre 2018 è stata semplificata la struttura di governance della Cooperativa, con l’ingresso di Paolo Alemagna (a destra nella foto in home page) nel ruolo di Direttore generale retail. A lui sono affidate tutte le deleghe relative allo sviluppo del retail e dell’organizzazione, mentre ad Adriano Turrini (Presidente di Coop Alleanza 3.0) restano in capo le funzioni di indirizzo e controllo.
Piano di rilancio: ritorno al core business
Il Piano è articolato in due sezioni: retail e finanziario. Entrambe sono funzionali al raggiungimento dell'obiettivo principale, il ritorno all'attività fondamentale, strategica (core business). Da qui al 2022 Coop Alleanza 3.0 si concentrerà sulla propria attività caratteristica, la rete fisica. Il Piano Retail punta al miglioramento dell’efficienza commerciale e della rete di vendita, per liberare risorse da destinare all’aggiornamento del modello di offerta e alla creazione di ulteriori benefici per i soci e per i clienti: il tutto nella cornice dei valori della cooperazione e dei princìpi dello scambio mutualistico, cifre distintive della cooperativa.
Marchio coop, local, e meno promozione: verso l'edlp?
Il rinnovamento dell’offerta parte dall'ascolto dei soci e dei loro bisogni, valorizzando il prodotto a marchio Coop, e diversificando gli assortimenti in base alle specificità regionali e locali. La proposta di convenienza si concentra sul prodotto a marchio Coop, con l'obiettivo di ridurre la leva promozionale per arrivare a una politica di offerta costantemente incentrata sul miglior rapporto possibile tra qualità e prezzo. La semplificazione degli assortimenti agevola il processo di acquisto per soci e clienti, e crea le precondizioni per aumentare la produttività e l’efficienza dei negozi. L’integrazione di prodotti locali soddisfa più efficacemente le diverse esigenze e valorizza i territori nei quali i negozi operano.
Gli investimenti si concentreranno sulla rete di vendita, che potrà cambiare perimetro, in ottica di razionalizzazione e rafforzamento della redditività. Con nuove aperture nei formati più richiesti oggi dai soci: quelli di prossimità. Inevitabile il ripensamento dell'ipermercato, e soprattutto del suo peso sulle vendite totali.
Il Piano finanziario: cessioni di asset non strategici
Nell'ultimo bilancio disponibile (2017), Coop Alleanza 3.0 ha un patrimonio di 2,4 miliardi di euro. Il prestito sociale ammonta a 3,9 miliardi (452.000 libretti). Il Piano prevede di mettere parte del patrimonio a servizio del core business, il retail, e di offrire ai soci prestatori garanzie crescenti con l’obiettivo di raggiungere, a fine Piano, la parità tra patrimonio netto e prestito sociale (oggi il Cicr fissa il rapporto massimo tra patrimonio netto e prestito in 1 a 3, Coop Alleanza 3.0 è a 1,6).
Una parte delle risorse necessarie a sostenere il Piano, stimate in 3-3,5 miliardi di euro, saranno reperite, se necessario, attraverso la cessione di alcuni asset non più strategici per la Cooperativa (per un valore di circa 1-1,5 miliardi di euro). Questi "asset non più strategici" sono (o dovrebbero essere, visto che non c'è ancora nulla di ufficiale) soprattutto le nuove attività di diversificazione retail come Carburanti 3.0 e (in via di valutazione) Pharmacoop, oltre che partecipazioni azionarie in società varie. Fra le controllate di Alleanza 3.0 spiccano anche Librerie Coop e Robintur, che potrebbero rientrare nel non-core. Alleanza 3.0 ha anche una partecipazione del 40,92% in Igd Immobiliare Grande Distribuzione Siiq. Alcuni quotidiani hanno scritto che potrebbe essere ceduta anche questa quota, considerando che gli ipermercati sono, per Coop Alleanza 3.0 e soprattutto per i soci, un modello superato sia sul fronte dello shopping (abitudini di consumo) sia dal punto di vista retail. Sembra però che tutti i contratti con Igd siano stati rinnovati: quindi è un po' difficile che Alleanza ceda la quota in Igd. Staremo a vedere.
I numeri del Piano
L’attuazione del Piano di rilancio riporterà l’Ebitda (generazione di cassa) di Gruppo in positivo già nel 2019 (+23 milioni, al netto di operazioni straordinarie), e genererà una crescita costante che punta a superare i 100 milioni nel 2023. L’Ebitda della gestione caratteristica registrerà anno su anno importanti miglioramenti recuperando 170 milioni di euro nel 2022 rispetto al 2018, attraverso l’incremento della produttività, la riduzione dell’incidenza dei costi della sede, il miglioramento del margine commerciale e l’efficientamento della rete di vendita. Con il raggiungimento di questi risultati e con la riduzione dell’esposizione debitoria, il rapporto tra Ebitda e Posizione finanziaria netta migliorerà progressivamente. Sarà inferiore a 6 nel 2021.
I ricavi del Gruppo (vendite a insegna Coop più ricavi di altre società) registreranno un tasso medio di crescita (Cagr) pari all’1,6% nell'arco quadriennale del Piano, raggiungendo i 5,3 miliardi di euro entro il 2022. Il Piano tiene volutamente conto della pressione sui fatturati legata all’evoluzione dello scenario competitivo e dei modelli di consumo. Nel 2018 il valore dei ricavi di Gruppo è in sostanziale tenuta sul 2017.