Mentre per il mondo alimentare è boom di vendite da effetto Coronavirus, con relative misure messe in atto per rispondere alla domanda, per gli altri settori si registra un rallentamento e non necessariamente solo nelle "zone rosse" del Covid-19. Abbiamo interpellato alcuni retailer del non food per avere informazioni in merito, ecco le loro risposte (in aggiornamento).
Stefano Caporicci, presidente di Nova-Euronics e titolare di punti di vendita Euronics in Lombardia e Lazio, sottolinea: "Nel weekend abbiamo registrato una calo significativo del traffico nei pdv lombardi e di conseguenza una evidente contrazione delle vendite. Trend negativo che si è ulteriormente accentuato nella giornata di ieri. La contrazione si registra peraltro anche nei nostri store romani, anche se meno evidente, ma comunque segno che oggi le persone sono concentrate su altre priorità o acquisti di prima necessità, medicinali e alimentari, e non da ultimo dello stato generale di preoccupazione della popolazione. Questa situazione è confermata anche dal calo degli acquisti anche on line. Al momento non abbiamo adottato misure precauzionali particolari, ci stiamo attenendo ai consigli e indicazioni diffusi dalle autorità competenti anche in termini di chiusure: il centro commerciale di Sesto San Giovanni dove abbiamo un pdv è stato chiuso e poi riaperto, mentre quello di San Rocco al Porto è tuttora chiuso e così in nostro esercizio. Ovviamente, ci atterremo all’ordinanza della Regione Lombardia che prevede al momento per esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati la chiusura nelle giornate di sabato e domenica, con la sola eccezione dei punti di vendita dei generi alimentari. Rimaniamo in attesa di capire come evolverà la situazione e quali misure saranno prese a sostegno del tessuto economico toccato da questa emergenza".
Da Ovs, invece, fanno sapere che: "Abbiamo messo in atto tutte le misure precauzionali che riguardano la limitazione dei viaggi, incentivazione di utilizzo di strumenti di comunicazione a distanza (video call), oltre chiaramente all'indicazione di attenersi scrupolosamente alle norme igieniche previste. Per quando riguarda le vendite c'è un rallentamento nei negozi limitrofi alla zona dove si sono manifestati i focolai".