De’ Longhi: soffrono i ricavi, ma cresce la marginalità

Il gruppo della climatizzazione e accessori per la casa archivia la prima metà del 2023 con Ebitda e utile in crescita. Nel secondo trimestre, segnali di recupero anche per i ricavi

Più luci che ombre nella semestrale del gruppo De’ Longhi. La prima metà dell’anno va in archivio con ricavi per 1,29 miliardi di euro, in calo del 10% a cambi costanti rispetto al medesimo periodo del 2022. La contrazione è dovuta alle difficoltà del primo trimestre, mentre il secondo è stato sostanzialmente in linea con aprile-giugno 2022 (-0,9% a cambi costanti) e in crescita del 1,8% al netto dell’effetto dell’uscita dal business del condizionamento sul mercato americano.

In progresso utile e flussi di cassa

L’Ebitda adjusted, che indica l’andamento dell’attività caratteristica al netto delle voci straordinarie, si è invece attestato a 160,1 milioni, corrispondenti al 12,4% dei ricavi, in crescita dal 10,3% del primo semestre dello scorso anno. In progresso (del 5%) anche l’utile netto, che arriva a quota 82,7 milioni di euro, pari al 6,4% dei ricavi (in miglioramento dal 5%. A chiudere il cerchio è il flusso di cassa prima dei dividendi (“free cash flow”), positivo per 85 milioni.

Al 30 giugno, la posizione finanziaria netta di gruppo è risultata positiva per 311,7 milioni, in miglioramento rispetto ai 298,8 milioni di fine 2022.

Conferma per le previsioni relative all’intero esercizio

“Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel trimestre, che confermano le nostre attese di una progressiva normalizzazione dei trend di crescita e di profittabilità in questa fase post-pandemica – commenta in una nota l’amministratore delegato Fabio De’ Longhi -. “In particolare, mi preme evidenziare il recupero della marginalità, frutto di una attenta strategia sui prezzi e di un rigoroso controllo degli investimenti, nonché di un recupero dei costi logistici e un allentamento delle pressioni sui restanti costi operativi”.

Quindi, relativamente ai prossimi mesi, assicura: “Stiamo tornando alla normalità delle dinamiche del business, nonostante uno scenario macroeconomico caratterizzato nel breve termine dai potenziali impatti dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse sulla ricchezza delle famiglie e sui consumi. In questo contesto confermiamo la guidance per l’anno che prevede ricavi in leggera flessione rispetto al 2022 ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di euro”.

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