Eridania Sadam investe nella bio-energia a San Quirico

Un polo integrato per la produzione di zucchero ed energia: è questo il futuro dello stabilimento industriale di San Quirico detenuto dalla holding Seci, in capo al gruppo Maccaferri.

La strategia parte da tre vantaggi che offre l'energia prodotta da fonti rinnovabili svolge e cioè:
- generare reddito nella filiera agricola,
- soddisfare il fabbisogno
energetico dello zuccherificio
- mettere a disposizione del polo un
plus energetico da cedere anche all'ente gestore.

Nei piani del gruppo Maccaferri è previsto dunque non solo il
mantenimento dell'attività di produzione saccarifera a San Quirico, che
ha una quota produttiva assegnata di 140mila tonnellate annue di
zucchero e beneficia di integrazioni presenti e future grazie alle joint
venture con Cristal Union e Kenana Sugar Company, ma anche la sempre
più stretta sinergia con quelle attività di produzione agro-energetica
che appaiono la frontiera di un futuro contraddistinto dalla crisi delle
fonti di approvvigionamento tradizionali.

Il risultato infelice della riforma Ocm
La riforma dell'Ocm del 2006, ha costretto l'industria saccarifera italiana a ridimensionare drasticamente il proprio assetto produttivo, facendo diventare l'Italia un forte importatore di zucchero, proprio mentre l'inarrestabile aumento dei prezzi delle materie prime, compreso lo zucchero, faceva lievitare ancora di più la voce del valore dell'import.
Eridania Sadam, credendo invece nel futuro del settore ha rinunciato ai contributi per la dismissione, pari a 85 milioni di euro, ed ha avviato un complesso piano di investimenti, per la modernizzazione degli impianti produttivi e il risparmio energetico.
Il progetto, in avanzata fase di realizzazione, e curato con Seci Energia, sub-holding del gruppo Maccaferri, prevede la creazione di una struttura multi-funzionale, i cui principali obiettivi sono la sostenibilità economico-ambientale del sito saccarifero a lungo termine, la salvaguardia della filiera bieticola e la promozione dei piani colturali agro-energetici, la tutela e la promozione dell'occupazione locale, la garanzia di condizioni di fornitura di energia appetibili per i nuovi insediamenti agro-industriali.

55 milioni di euro per gli impianti saccariferi
Complessivamente, per gli impianti saccariferi, l'investimento intrapreso da Eridania è stato di 55 milioni di euro, mentre per le strutture di produzione di bio-energia, il piano globale vale 89 milioni. Nel 2011 è entrato in attività un impianto per la produzione di biogas da 0,99 Mwe, alimentato con polpe, colletti e foglie delle barbabietole da zucchero, che ha richiesto un investimento di 5 milioni e svolge già un ruolo importante nell'integrazione del reddito dei bieticoltori.
Sempre dal 2011, è attivo anche un impianto fotovoltaico da 4,5 Mwp del costo di 14 milioni.

Ora in arrivo centrale elettrica da biomasse
Ed è stato avviato l'iter autorizzativo per la realizzazione di una centrale a biomasse da 15 Mwe, alimentata con cippato da pioppeto, legno forestale e cereali no food, per la quale è necessario un investimento di 70 milioni.
«Il completamento delle tre infrastrutture previste all'interno del suddetto polo, -ha dichiarato Daniele Bragaglia, direttore generale di Eridania Sadam- potrà garantire una competitività allo stabilimento, assolutamente necessaria da una parte per coprire i maggiori costi della realtà agro-industriale italiana, e dall'altra per prevenire i futuri scenari di cambiamento insiti nella politica agricola comunitaria».
 

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