Ikea torna a crescere grazie ad aperture e e-commerce

L'apertura di punti di vendita nonostante la recessione e le interminabili mene burocratiche,  e la crescita delle vendite nel canale online varato nel 2012, hanno contribuito a far marciare con il segno più il fatturato di Ikea Italia, pur essendo tornato ai livelli del 2010.

Lars Petersson (in foto), country manager di Ikea Italia ha così sintetizzato il bilancio di questi anni nella conferenza stampa tenutasi (è la prima volta) a Sesto Fiorentino, location scelta "per l'importanza assunta dalla Toscana in questi anni, anche per la crescita degli acquisti, grazie agli
approvvigionamenti del nostro gruppo nel distretto cartario
di Lucca".

Pisa, 21° store, ma che fatica
A Pisa ha aperto il 21° store (dopo 6 anni di lungaggini con l'amministrazione comunale), il terzo dall'inizio della crisi dopo Catania (2011) e Chieti (2012).
Da marzo ad agosto
2014 il negozio di Pisa ha fatto registrare un fatturato di 37,3 milioni di euro e oltre 1
milione di visitatori.
“Abbiamo continuato a investire pur nelle more di una gestione gravata da una forte spending review interna -precisa Petersson -. E abbiamo incassato buoni risultati, aumentando l’accessibilità per i nostri clienti e consolidando la ricaduta occupazionale.”

Visitatori: quasi +6%
Il fatturato Italia 2014 è aumentato dell'1,8%. Il numero dei visitatori (47,2 milioni, +5,7%) cresce a un ritmo ben più alto di quello delle vendite. Si noti che il 46% delle visite avviene nel week end.
I mobili rappresentano il 58% del fatturato: è un settore stabile, con buona crescita, ma superato dal reparto bagno (+11%). Buone anche le performance del "lighting" (+9%), e dell'assortimento bimbi (+9%).
Molto importante, anche per il peso in termini occupazionali (1.000 addetti sui totali 6.000 in Italia), è la ristorazione. Ikea Food (ristorante, bar e alimentari) con oltre 15,8 milioni di clienti (+2,9%) si conferma un attrattore fondamentale.

Quasi 300 milioni di contribuzione fiscale
Secondo un’analisi condotta da Ernst&Young nell’anno fiscale 2013 sugli impatti diretti e indiretti generati da tutte le attività economiche del gruppo svedese sul territorio italiano, la filiera nazionale di Ikea in Italia genera 21.000 posti di lavoro (tra diretti e indiretti), un valore aggiunto totale pari a 1 miliardo di euro e 286 milioni di contribuzione fiscale.
L’indagine fa il punto sugli acquisti complessivi di Gruppo Ikea in Italia, che da anni si conferma terzo paese fornitore, dopo Cina e Polonia: pesano circa l’8% degli approvvigionamenti di Ikea per tutti i suoi 358 negozi nel mondo, facendo di Ikea il più grande acquirente al mondo di mobili italiani.

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