Just Eat, il food delivery conferma la sua crescita anche nel 2022

Just Eat Mappa del Cibo a domicilio 2022
Seduti, Daniele Contini, country manager Just Eat Italia, e Sara Porro, esperta di food. In piedi, Vanessa Saverino, Corporate Communication & PR Manager Just Eat. In collegamento Valentina Pontiggia, direttore Osservatorio eCommerce B2C Politecnico di Milano
Fra le iniziative immediate di Just Eat, l'accordo con Getir, l'apertura di due nuovi hub ecologici a Milano e Firenze, l'ampliamento dei servizi per i ristoratori

Il food delivery -l'industria delle consegne a domicilio di cibo fatte da ciclo/motofattorini- continua a crescere e conferma i suoi ampi margini di sviluppo in Italia. Questo è uno dei messaggi prioritari che Daniele Contini, country manager Italia di Just Eat, ha evidenziato nel corso della conferenza stampa per la presentazione della sesta edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia 2022, tenutasi oggi nella nuova sede di Just Eat, in via Gaetano de Castillia, a Milano, tra il quartiere Isola e piazza Gae Aulenti. Contini sottolinea che anche nel 2022 gli acquisti eCommerce B2C nel Food&Grocery (4.649 milioni di euro) registrano un incremento del 15% che non è il +87% del 2020, ma rimane sempre un buon risultato considerando che la gente sembra aver ripreso fiducia e voglia di andar fuori a mangiare. Ma quello che interessa Just Eat è la crescita sostenibile in senso complessivo, quindi anche etico: ha già rotto gli schemi, assumendo 3.000 rider, e punta, nei suoi progetti per i prossimi mesi, al rafforzamento di hub sostenibili dopo quello aperto a Roma: "ne prevediamo due nell'immediato: uno a Milano, in apertura verso gennaio-febbraio 2023, e l'altro a Firenze. Il modello è quello di Roma, con focus sulle consegne con mezzi ecologici".

Secondo i dati dell'Osservatorio Netcomm-Politecnico di Milano (Osservatorio eCommerce) Il food delivery rappresenta il 44% del mercato alimentare online, e genera un valore di 1,8 miliardi di euro (+20% rispetto al 2021). Una spinta conseguente anche all'aumentata capillarità del servizio oggi accessibile al 71% della popolazione non solo nei grandi centri urbani, ma anche nelle province. NellaMappa del cibo a domicilio in Italia, Just Eat svela oltre alle cucine, ai piatti più amati e alle abitudini del nostro Paese, anche nuove tendenze nel mondo del food delivery. Grazie alla collaborazione con WGSN, Just Eat ha indagato i nuovi fattori guida alla base delle scelte nel food delivery a livello globale, e in collaborazione con BVA Doxa la risposta degli italiani a queste nuove tendenze.

“Il digital food delivery è arrivato in Italia oltre dieci anni fa con Just Eat, che ha deciso di portare questo nuovo mercato nel nostro Paese, e siamo fieri di poter constatare come nel tempo si sia evoluto tanto da diventare un servizio essenziale sia per i consumatori, che sempre di più trovano nel cibo a domicilio la risposta per arricchire e valorizzare i propri momenti speciali, sia per i ristoranti, che cercano di diversificare il proprio business -commenta Daniele Contini-. Siamo oggi presenti nel 100% dei capoluoghi di Provincia e serviamo l’80% della popolazione italiana, collaborando con oltre 28.000 ristoranti partner sulla piattaforma, che raccoglie un’ampia proposta di cucina italiana e internazionale rappresentata sia da grandi catene sia da ristoranti indipendenti. Il nostro obiettivo, a partire dal 2023, sarà quello di sviluppare  soluzioni tecnologiche innovative, volte a rispondere alle esigenze mutevoli dei nostri stakeholder”.

Fra gli obiettivi del 2023 spicca anche quello di sviluppare la partnership con Getir, uno dei leader nelle consegne ultrarapide. “L’accordo paneuropeo con la società turca Getir, specializzata nelle consegne ultrarapide (quick commerce) è finalizzata all’estensione dell’offerta merceologica di Just Eat che offrirà ai suoi clienti già nella app la possibilità di ordinare anche i prodotti grocery” commenta Daniele Contini.

I clienti di Just Eat abitano soprattutto (6 su 10) in città, sono in proporzione quasi uguale uomini e donne (rispettivamente 51% e 49%), 4 su 10 hanno un'età fra 18 e 34 anni, 5 su 10 (49%) sono 35-55enni.

Ma cosa ordinano nello specifico gli italiani? In vetta alla classica nessuna sorpresa, ma una conferma piacevole: la pizza seguita dagli hamburger, dalle cucine giapponese e cinese, e dall'ormai classico poke. Stanno guadagnando popolarità i regimi alimentari più rigidi (healthy) in cui le insalate, nelle loro molteplici varianti, giocano un ruolo di primo piano, fino alla rosticceria e alle piadine. In questo ambito di salute-dieta-leggerezza rientra l’interesse sempre crescente verso uno stile di vita plant-based, caratterizzato dal consumo di cucine vegane e vegetariane, guidato soprattutto da piatti come pita con seitan, falafel o wrap vegano.

I record del 2022 vanno dall’ordine più costoso che ammonta a 1.072 euro spesi in una volta sola, a quello più grande con 32 piatti di sushi diversi ordinati il 1° gennaio. A livello regionale alcuni primati interessanti riguardano la Campania con la più alta percentuale di ordini nel weekend e in tarda notte, il Molise con la più alta percentuale di preordini e di ritiri direttamente al ristorante, e la Lombardia, la più eclettica per il numero di cucine disponibili.

Ispirazione sensoriale: il ruolo dei social media

Fra le tendenze evidenziate e definite dalla Mappa, è quanto mai in auge la ricerca di cibi dai sapori sempre nuovi, ricchi di ingredienti, colorati e invoglianti al primo sguardo. In questo scenario, giocano un ruolo chiave i social media, sui quali è sempre più di tendenza condividere piatti instagrammabili capaci di stimolare i sensi anche a distanza e guidare le scelte di consumo. A sottolineare l’impatto crescente dei social media, dalla ricerca condotta da Just Eat con BVA Doxa emerge che oltre metà degli italiani segue uno o più ristoranti sui social e quasi il 90% ha scelto piatti e ristoranti in base alle foto viste nel loro feed e che hanno catturato la loro curiosità. Un comportamento diffuso in quasi tutte le fasce di età, con prevalenza tra gli under 44, più attivi e presenti sulle piattaforme social. Inoltre, l’80% ha dichiarato di aver ordinato almeno una volta in un ristorante scoperto sui social e oltre il 75% fotografa i piatti per poi condividerli sui propri canali.

Un’altra tendenza, che va di pari passo con l’evoluzione del tipo di contenuti di moda sui social, è quella legata al suono dei cibi che favorirebbe uno stato di rilassamento mentale, come evidenziato dal recente successo delle tecniche di Asmr e che proprio grazie ai social hanno attirato l’attenzione del grande pubblico. Tre italiani su dieci apprezzano i suoni prodotti da alcune pietanze, e il loro effetto migliorativo sull'umore. Fra i suoni in testa alle preferenze quelli dei cibi più croccanti, come pane, pizza e patatine.

 

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