Kuiri debutta a Torino con il suo modello di cucina in condivisione

Kuiri prevede di aprire, dopo il nuovo punto di vendita a Torino, una sessantina di smart kitchen in tutta Italia

Kuiri, la startup milanese di kitchen sharing, sceglie Torino per la sua prima esperienza fuori dal territorio lombardo, e individua una posizione strategica, via Carena 2, zona Quadrilatero Romano, confermando la predilezione per quartieri vivaci e centrali, e portando 4 i punti di vendita in Italia. Saranno 25 i brand che potranno trovare spazio all’interno del locale torinese per il quale sono già aperte le candidature: una volta inoltrate, passeranno al vaglio di una commissione interna di esperti. Un ulteriore passo in avanti per Kuiri recentemente premiata da B Heroes, programma per l'innovazione e la promozione di nuovi business, con l’assegnazione di un investimento di 300.000 euro.

Kuiri ("cucinare", in esperanto) vanta il titolo di primo servizio di kitchen sharing italiano che permette di aprire la propria attività di food delivery in trenta giorni, con un ridotto investimento iniziale. L'apertura a Torino completa la trasformazione da cloud kitchen a digital food hall: un hub dove ritirare i piatti ordinati sulle piattaforme di consegne online o prenotare al momento le pietanze attraverso tablet appositamente predisposti. Quello di Torino è il primo punto di vendita Kuiri che permette ai clienti di accomodarsi in una sala interna, di circa 30 coperti: quindi, non solo consegna o asporto, ma anche consumo in loco.

“Con questa nuova apertura diamo il via a un nuovo e sfidante capitolo -afferma Paolo Colapietro, fondatore e Ceo di Kuiri- che ci permetterà di approcciare un pubblico di consumatori alla ricerca di una realtà inedita che soddisfi le loro esigenze in fatto di delivery e take-away. Tra gli obiettivi del 2022 avevamo anche quello di inaugurare punti di vendita nelle principali città italiane. L’apertura di Kuiri Torino è l’evoluzione della startup da cloud kitchen a digital food hall grazie all’introduzione di una sala destinata alla somministrazione”.

Altra novità presentata con l’apertura del locale torinese -progettato dallo studio di architettura milanese AtelierP-Pareschi & Piccinno e realizzato da Augusto Contract- è il nastro trasportatore, che consentirà ai cuochi di velocizzare l’emissione delle pietanze al cassiere che, a sua volta, le consegnerà al cliente oppure all’operatore del servizio di delivery. Per facilitare le preparazioni complesse è previsto un laboratorio più ampio che si presterà alle produzioni più importanti,  come taglio delle materie prime e cottura, lasciando alle singole postazioni il ruolo di spazio deputato all’assemblaggio dei piatti.

Joint venture con Helbiz Kitchen

L’inaugurazione di Torino è anche l’occasione per presentare ufficialmente la joint venture con Helbiz Kitchen, la più grande ghost kitchen italiana con servizio di consegna a domicilio tramite mezzi elettrici, azienda che conta 6 virtual brand i cui piatti saranno realizzati all’interno delle cucine di Kuiri, che prevede una nuova apertura nei prossimi mesi, nel cuore di Roma. A oggi gestisce in media 3.800 ordini settimanali, 80% dei quali in delivery e 20% in asporto, per un totale di 17.000 ordini mensili. Conta attualmente 20 cucine e 35 brand fra i quali si segnalano Mannarino , Noodle Bar, Nasty Burger, Pollolo e Spacca).

Kuiri è il primo servizio italiano di cucina condivisa (kitchen sharing) che propone, oltre agli spazi in condivisione, attrezzati con cucine professionali e personalizzabili in base alle proprie esigenze, un sistema operativo 2.0 basato sulle più avanzate tecnologie, dalla fiscalità alla gestione degli ordini, dal marketing al packaging, con l’obiettivo di ottimizzare ogni aspetto del business. A differenza delle dark kitchen tradizionali, Kuiri offre a ciascun ristorante una cucina a vista dotata di insegna e vetrina e di una finestra dedicata al servizio da asporto. Attiva Milano con tre punti (nelle vie California e Melchiorre Gioia, e in piazza Carlo Erba), tutti provvisti di dehors per la consumazione in loco, la start up punta ad aprire, nell'arco di 24 mesi, fino a 60 smart kitchen su tutto il territorio italiano. Mediante l’app Megamix gli utenti ordinano per delivery o take away dai diversi ristoranti partner con unica transazione e unica consegna.

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