“Una liberalizzazione fasulla, a beneficio diretto di una casta privilegiata, quella dei 16.000 titolari delle farmacie in Italia”. Questo il giudizio espresso dalle sigle della grande distribuzione in Italia, Federdistribuzione-AnccCoop e AncdConad, in merito all'annunciata modifica delle norme sulla liberalizzazione dei farmaci che, a meno di cambiamenti in giornata prima della definitiva approvazione, prevederebbero una sostanziale riduzione dei farmaci di fascia C vendibili al di fuori delle farmacie lasciando a queste ultime la parte più consistente.
“Sta montando l'idea che fuori dalle farmacie non vi sia sicurezza né professionalità -continuano le sigle della Gdo unite-. Eppure negli oltre 300 corner della gdo e nel circuito delle parafarmacie operano più di 5.000 farmacisti professionisti in grado di garantire altrettanta sicurezza e professionalità dei loro colleghi. Inoltre, così stralciando la norma sull'estensione della fascia C, si vanifica un possibile risparmio per le famiglie stimato in 250 milioni di euro, cifra che si estendessero anche alla fascia C gli effetti della parziale liberalizzazione avvenuta, nel 2007, per i farmaci otc e sop.
Il predominio della lobby dei farmacisti
"E' inutile nasconderci dietro un dito -concludono-. Sta prevalendo la lobby dei farmacisti titolari, gli stessi che hanno avversato, in maniera assolutamente preconcetta, la precedente liberalizzazione dei farmaci otc e sop avvenuta senza nessun contraccolpo negativo, ma a beneficio dei consumatori e che poteva essere ulteriormente ampliata per un miglior servizio dei cittadini. Gli stessi titolari che -caso unico in Europa- si trasmettono in via ereditaria la proprietà della farmacia come se fosse un diritto feudale.
Ci dispiace dirlo: si stanno curando solo gli interessi di queste persone, a scapito di tutti gli altri, vale a dire i farmacisti non titolari, le parafarmacie e i consumatori, mentre l'azione del Governo dovrebbe essere improntata alla crescita dell'occupazione e al contenimento dei prezzi: entrambi effetti garantiti dalla prosecuzione delle liberalizzazioni”.