La mdd si conferma volano nell’alimentare in gdo

marca del distributore Mdd alla riscossa
Mdd alla riscossa
Quello del prodotto a marca del distributore è il comparto che meglio ha interpretato nell'anno della pandemia il bisogno di socialità e sicurezza degli Italiani, facendo anche da apripista per le riaperture

Oltre ad avere un peso economico e sociale di grande rilevanza e in continua crescita, è anche uno dei pochi settori economici a essere coinvolto su tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e su 71 dei rispettivi 169 target. Ecco perché la marca del distributore, nel più ampio contesto della gdo, è diventata una leva chiave per l’affermazione di un nuovo modello di società che mette al centro il benessere dell’individuo. Queste le evidenze emerse nel corso della conferenza stampa di ADM-Associazione Distribuzione Moderna e di MarcabyBolognaFiere che ha anticipato i temi del Convegno in programma il prossimo 24 marzo nell’ambito dell’edizione digitale della manifestazione.

 

I numeri della mdd

L'andamento degli acquisti dei prodotti mdd e il peso della filiera ad essi legata è stato analizzato da Valerio De Molli, managing partner & CEO di The European House - Ambrosetti, che ha anticipato le linee guida del Position Paper “Dall’emergenza al rilancio sostenibile: il contributo della Marca del Distributore”.

I numeri parlano di una crescita considerevole anche nel 2020: gli acquisti di prodotti alimentari mdd sono cresciuti infatti del 9,3%, raggiungendo una quota di mercato del 20% (+0,5% sull’anno precedente) pari a 11,8 miliardi di euro di fatturato (nel 2019 era di 10,8 miliardi di euro). “Un record storico che non è destinato a fermarsi -ha aggiunto De Molli - visto che le proiezioni parlano di una crescita continua e costante che potrebbe valere il 23,7% del mercato nel 2025”.

Le performance della filiera legata ai prodotti mdd alimentano  lo sviluppo della gdo alimentare che nel 2020 ha generato 143 miliardi di euro di fatturato, sostenendo direttamente 425.000 occupati (è il quinto settore economico su 245 per crescita occupazionale in Italia negli ultimi sei anni) e rappresentando il primo canale per la spesa alimentare delle famiglie italiane.

“Ogni settimana -ha sottolineato Marco Pedroni, presidente di ADM, Associazione Distribuzione Moderna- 60 milioni di consumatori entrano nei nostri punti di vendita e anche nel difficile 2020 la marca del distributore è cresciuta 3 volte di più dei prodotti dell’industria alimentare. È stato il comparto che meglio ha interpretato nell'anno della pandemia il bisogno di socialità e sicurezza degli Italiani, facendo anche da apripista per le riaperture”.

Mdd e convenienza

Non è un caso quindi che grazie all’innovazione, alla ricerca di qualità, a una maggiore attenzione al sostegno delle produzioni Made in Italy e a criteri di sostenibilità, i prodotti mdd, realizzati dalle industrie alimentari partner (una filiera di 1.500 industrie, di cui circa l’85% è rappresentato da Pmi italiane), sono sempre più apprezzati dai consumatori, rappresentandone anche il front-end diretto. Nel 2020 la mdd ha fatto risparmiare a ogni famiglia italiana 100 euro, per un totale di oltre 2 miliardi di euro.

 

Il rapporto con l'industria

Come ha sottolineato De Molli: "La marca del distributore attiva una filiera di 1.500 imprese MDD partner, di cui circa l’85% è rappresentato da piccole e medie imprese e il 92% è italiano. Una filiera che segue logiche di collaborazione strategica di lungo periodo: nel 98% dei casi le relazioni di fornitura durano più di due anni e quasi il 50% delle aziende mdd partner oggi ha un contratto di fornitura con la distribuzione moderna superiore agli 8 anni", ha conclude il manager.

 

Allo stesso tempo, la mdd favorisce la costruzione di un tessuto industriale sempre più orientato alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare. "Il 69% dei retailer ha introdotto requisiti per le aziende partner nella realizzazione di linee a marchio e il 70% di queste vede come stimolo i requisiti della gdo a favore di modelli sostenibili e circolari", ha precisato De Molli.

“La distribuzione moderna –ha osservato Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere– ha rappresentato nel 2020 una grande risposta non solo a problemi materiali di approvvigionamento ma anche di presidio. Bisogna però ragionare anche sulle prospettive e sulla trasformazione planetaria che dobbiamo saper cogliere. Per approfondire il tema e in avvicinamento alla 17a edizione di MarcabyBolognaFiere (in programma il 23 e 24 giugno) segnalo il 25 marzo il Convegno ‘La Marca del Distributore guida il rilancio sostenibile in Italia e in Europa -I Distributori e i Produttori in azione’ che comprenderà la presentazione del XVII Rapporto MarcabyBolognaFiere, organizzato da BolognaFiere e ADM in collaborazione con IRI e IPLC”.

 

 

 

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