Uber Eats lascia l’Italia e la storia si ripete

Uber Eats
Uber Eats comunica di non aver raggiunto una crescita in linea con le aspettative, ma che rimarrà nel Paese con il servizio di mobilità

Anche Uber Eats lascia l’Italia: dopo sette anni di attività nel nostro Paese, partiti da Milano, la società di food delivery dice addio. E la storia si ripete. Sì perché il business delle consegne a domicilio italiano ha già fatto una vittima, mettendo al tappeto l’unicorno Gorillas solo un anno fa. In Italia la società nata dal colosso statunitense della mobilità ha presidiato più di 60 città, 6mila i ristoranti partner, e poi migliaia di rider e una cinquantina di dipendenti per la sede italiana.

Crescite non in linea per Uber Eats

“Non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo -spiegano dall’azienda-. Ecco perché oggi siamo tristi di annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l’app Uber Eats. Il nostro obiettivo principale è ora quello di fare il possibile per i nostri dipendenti, in conformità con le leggi vigenti, assicurando al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti e i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma”.

Rimarrà in Italia con la mobilità

Uber si premura di sottolineare che la mobilità non lascerà assolutamente il mercato italiano, dal quale si allontanerà solo la company legata al delivery. “Ribadiamo il nostro impegno verso l’Italia: questa decisione ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di trasporto dove registriamo una crescita sostanziale”. Resta da comprendere quali siano le dinamiche del segmento delivery in Italia, se il mercato è forte, ma alcuni player sono "imbattibili". Oppure se si tratta di un business che tutto sommato funziona poco dalle nostre parti.

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