Secondo Cbre nell’immobiliare europeo è il momento del porto sicuro

Gli investitori immobiliari si dirigono verso lidi più sicuri e così il secondo trimestre 2012 ha registrato un aumento significativo nelle attività di investimento nel Regno Unito e in Francia,  visto che l'incertezza finanziaria ha spinto verso i mercati più “liquidi”. In
particolare, secondo le analisi di Cbre, sono Londra e Parigi che hanno registrato le maggiori transazioni nel settore uffici.

Porti sicuri
L’immobiliare si conferma il “safe haven”, con gli investitori che mostrano ancora un’attitudine avversa al rischio e considerano il bene immobile un bene rifugio, più sicuro, in un momento di generale incertezza ed estrema volatilità dei mercati.  Al contrario, i mercati che erano precedentemente in forte crescita, Germania, Paesi Nordici, Europa centrale e orientale, pur rimanendo  target degli investitori, hanno visto un rallentamento dell'attività di investimento immobiliare, iniziando a scontare una scarsa disponibilità di asset prime e un rischio di surriscaldamento dei prezzi.


Italia

I mercati considerati secondari, tra cui l’Italia, stanno invece attraversando un momento di forte difficoltà, penalizzati dalla percepita debolezza di alcuni fondamentali economici e dalla speculazione internazionale sui debiti sovrani.  In Italia il volume degli investimenti nei primi sei mesi del 2012 si attesta sul valore di 1,7 miliardi di euro, trainato principalmente dalla cessione del 49% delle quote in Gci
da parte di Simon Property. Giusto per citare un dato nel secondo trimestre 2012 gli investimenti realizzati si sono attestati sul valore di 382 milioni di euro: il 53% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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