2012, annus horribilis per i consumi

L'Istat certifica che nel 2012 si è registrata la peggior flessione dei consumi da quando, nel 1997,  sono state avviate le rilevazioni della spesa delle famiglie. Il calo è del 2,8% su base annua. Uno logica conseguenza di questa situazione è l'aumento delle quota destinata all'alimentare, passato dal 19,2% al 19,4%, con una punta del 25,2% nel Mezzogiorno. E' passata dal 53,6% al 62,3%, la quota  di famiglie costrette a mettere in atto strategie di contenimento della spesa, riducendo la qualità e/o la quantità di almeno uno dei generi alimentari acquistati, anche per fronteggiare l’aumento dei prezzi  che nell'anno è stato del 2,5%; la percentuale, nel Mezzogiorno, supera il 70%.

Discount in crescita
In aumento le famiglie che scelgono gli hard discount per l’acquisto di generi alimentari (dal 10,5% del 2011 al 12,3% nel 2012), a scapito prevalentemente di supermercati, ipermercati e negozi tradizionali. Nel Mezzogiorno, la percentuale di famiglie che acquista almeno un genere alimentare presso gli hard discount raggiunge il 14,6% (era il 13,1% nel 2011); l'aumento più consistente si registra al Nord, dove si passa dall’8,5% al 10,9%.

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