Coop prevede una fiammata inflattiva

Con i suoi 7,7 milioni di soci e 12 milioni di consumatori abituali, Coop ha registrato nei primi 8 mesi del 2012 un incremento del fatturato pari a +1,1% e ipotizza di chiudere l’anno con vendite di 13,2 miliardi euro, realizzate attraverso 1.474 punti di vendita facenti capo a 114 cooperative. Un risultato ritenuto nel complesso positivo, considerando che il mercato presenta andamenti ancora molto critici, in particolare nel sud Italia (-5% il trend a volumi).

2013 ancora negativo
Le previsioni Coop vedono un 2013 ancora negativo: i consumi di prodotti alimentari e non-food registreranno ancora una flessione, più pesante nel non-food (-3,0%) che nell’alimentare (-0,9%), rispetto a un 2012 già in contrazione (-1,5% nel food, -5,9% nel non food).

Nuova tempesta
"Cogliamo le avvisaglie di una nuova tempesta in arrivo, che farà ritornare l’inflazione ai livelli del 2007-2008 -ha detto Vincenzo Tassinari, presidente del Consiglio di Gestione di Coop in occasione della presentazione dell’edizione 2012 del Rapporto Coop su consumi e distribuzione-. Già assistiamo a una decisa richiesta di crescita dei prezzi alimentari a causa degli aumenti delle principali materie prime come cereali (i rincari in questo settore sfiorano il 50%), latticini, e petrolio, che impatteranno sui costi di produzione, industriali e zootecnici. Le richieste di aumento dei listini raggiungono il 4,9%".

"In questo scenario di calo dei consumi è indispensabile una nuova progettualità nei rapporti tra i diversi attori della filiera –aggiunge Tassinari-. Nel mondo agricolo vogliamo continuare, nel 2013, sul solco della collaborazione già avviata, con nuove importanti esperienze per una filiera che garantisca prodotti al 100% italiani, di qualità e con un prezzo equo per il cliente finale".

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