Il Parmigiano Reggiano punta su sportivi, bimbi e anziani

Il Parmigiano reggiano Dop, nell'ambito delle produzioni Dop si colloca al terzo posto per valore al consumo e incide per oltre il 15% sul fatturato totale del paniere Ue. Nel 2007 ha segnato un incremento delle quotazioni all'origine dell'11,1%: una ripresa, però, erosa dall'aumento dei costi di produzione (+10%). A Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del formaggio Parmigiano reggiano, abbiamo chiesto di delineare un quadro dell'attuale situazione del mercato e le sue prospettive.

Con il rincaro delle materie prime, incluse quelle per l'alimentazione animale, che ricadute ci sono sul prezzo al consumo?

Nonostante un aumento dei costi del 10% per l'energia, gli interessi passivi e le impennate dei prezzi sui cereali, sul mondo dei consumi vi è stata una ricaduta di appena il 2%. È evidente che i costi sono stati assorbiti in buona parte dalle imprese. Anche per questo occorre sostenere il comparto mettendo in campo ogni possibile azione finalizzata ad assicurare maggiore stabilità: dal rispetto dei piani produttivi alle integrazioni tra i caseifici, che portino a un miglioramento della commercializzazione, fino all'incremento delle vendite dirette in latteria attraverso punti di vendita qualificati.

Qual è il trend dei consumi in Italia?

Nel corso del 2007 vi è verificato un aumento dei consumi in Italia, pari a un +2,9% in valore e un +1% in volume.
Ancora più significativo è stato l'apprezzamento all'estero: benché non sia possibile distinguere tra grana padano e parmigiano reggiano, i dati aggregati Eurostat evidenziano un +16,2%.
Un trend assolutamente positivo, soprattutto nell'ambito dei 13 paesi legati all'euro, dove si riscontrano i maggiori incrementi di consumo, mentre su paesi extra Ue soffriamo la rivalutazione dell'euro sulle altre monete.

Quali sono le strategie per valorizzare il prodotto in Italia? E all'estero?

Sport, bimbi e anziani sono i tre pilastri della comunicazione in Italia. Infatti, abbiamo deciso di orientarci a un posizionamento di mercato diverso, con sponsorizzazioni insieme al Coni per le Olimpiadi in Cina e a fianco della Squadra olimpica fino al 2010. E, avvalendoci del supporto di alcune Università abbiamo puntato a una enfatizzazione delle peculiarità organolettiche e nutrizionali del parmigiano reggiano sia nell'ambito della pediatria sia in quello della geriatria. All'estero, dove il rapporto prioritario è con importatori locali, giochiamo sul riconoscimento internazionale del nostro prodotto, avvalendoci di media locali, dove siamo presenti in servizi dedicati alla cucina. Ci avvaliamo però anche della collaborazione della distribuzione locale, dove spingiamo per effettuare promozioni. E, il budget stanziato per il 2008, è pari a 8 milioni di euro per i mercati esteri e a 5 milioni di euro per quello nazionale.

L'ultima sentenza della Commissione europea, che ribadisce il divieto dell'utilizzo del nome parmesan, è un reale freno alla contraffazione?

Con quella sentenza abbiamo vinto sul piano della protezione, ma abbiamo bisogno che la legge attuale sia modificata, per andare a colmare alcune lacune. Occorre, per esempio, che ogni paese dell'Unione abbia l'obbligo di tutelare tutti i singoli prodotti Dop e Igp, indipendentemente dal fatto che siano o meno prodotti in quel paese. La tutela delle Dop sta assumendo rilievo anche all'interno della Commissione europea. Però, anche la politica deve assumersi delle responsabilità: il 26 febbraio il governo italiano si è impegnato per portare al tavolo dell'Ue la modifica della legge su questi principi di base.

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