L’efficienza negli store di Aldi passa dal centro logistico

centro logistico Aldi
È il secondo centro logistico dell’insegna tedesca Aldi, pensato per servire i punti di vendita nel nord ovest (Da Gdoweek 11)

Inaugurato a maggio 2020, in piena pandemia, il centro logistico di Aldi Italia di Landriano, in provincia di Pavia, rappresenta il secondo Centro di distribuzione logistico dell’insegna tedesca che si aggiunge al primo reso operativo nel 2018 ad Oppeano (Vr). Ad aprile 2022 Aldi Italia ha festeggiato i quattro anni nel nostro Paese e si appresta a chiudere il 2022 a 150 punti di vendita, in linea con il piano di sviluppo che prevede circa 30 nuove apertura all’anno.

Il centro logistico Aldi Landriano per il nord ovest

Dal centro logistico Aldi di Landriano saranno serviti i negozi presenti nel nord ovest del nostro paese, mentre da Oppeano i pdv nella parte nord est. La strategia di Aldi Italia prevede una crescita organica, senza acquisizioni esterne e i due centri permetteranno di far fronte alle esigenze crescenti nel corso dei prossimi anni. Per esempio il centro di Landriano ha la possibilità di sfruttare in altezza diverse aree con piena scaffalatura verticale, che al momento non è stata introdotta se non in particolari zone di prodotti gelo, non food e webshop.

La merce preparata non viene portata direttamente alle corsie di uscita, ma stoccata in un settore in cui sul muro si trovano i numeri di ogni filiale di vendita e sul pavimento sono invece stampati i numeri di controllo, importanti per la fase di picking ed evitare errori da parte del commissionatore, che prepara il pallet con la merce da consegnare nel punto di vendita. Per accorpare i volumi e aumentare l’efficienza, i responsabili del reparto logistico e delle vendite strutturano un piano di consegne ai negozi. Una parte dei mezzi di trasporto dal centro logistico ai negozi sono organizzati per poter gestire tre zone di temperatura: ambiente, frigo e surgelato, secondo una configurazione “austriaca” con una parete longitudinale che divide le zone.

Carne, latticini, superfreschi e ortofrutta

Nella zona di gestione di carne, latticini, superfreschi e ortofrutta si mantiene una temperatura tra zero e quattro gradi: il fornitore arriva e scarica la merce dal camion, viene poi fatto un esame a campione e rilevate eventuali problematiche rispetto alla merce in bolla. In caso di difformità operative, la merce viene accettata con riserva o respinta e si procede poi alla comunicazione al fornitore. Le scadenze delle merci collocate in questa zona sono controllate giornalmente e viene fatto una sorta di inventario continuo.

Carni, superfreschi e ortofrutta sono consegnati in A per A, ciò significa che il punto di vendita fa l’ordine al mattino e la riceve nella notte in meno di 24 ore. Le altre categorie merceologiche come secco e gelo non sono invece consegnate da 3 a 4 volte a settimana, per ottimizzare volumi, picking sia nel Ce.di sia lato filiale. Questo influisce positivamente anche sui costi di trasporto perché, visto l’aumento dei prezzi di materie prime ed energia, è fondamentale far viaggiare i camion solo quando necessario e carichi il più possibile.

Corporate responsibility internazionale

Aldi, impegnata nella strategia di corporate responsibility internazionale, contenuta nella Vision 2030, ha comunicato il raggiungimento dell’obiettivo della climate neutrality entro il 2022 in Italia, grazie all’abbattimento e alla compensazione delle emissioni, riducendo i consumi negli store, nei poli logistici e nell’headquarter di Verona e acquistando energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Per compensare le emissioni, Aldi finanzia progetti o acquista certificati verdi. La certificazione climate neutrality è frutto di un percorso intrapreso con Climate Partner, società tedesca con oltre 15 anni di esperienza che è già al lavoro a livello corporate internazionale. Da questo punto di vista si pensi che gli 87 impianti fotovoltaici Aldi hanno prodotto dal 2018 a oggi oltre 7,56 milioni di kWh di energia, pari a una riduzione di oltre 4.000 tonnellate di Co2 in ambiente.

In particolare nel centro logistico di Landriano, l’impianto fotovoltaico garantisce circa il 37% del consumo del centro, equivalente al consumo della cella frigo. L’impianto di freddo industriale è innovativo e con un gWp più basso rispetto ad Oppeano. L’edificio si estende per 54.000 mq ed è certificato secondo lo standard Breeam, che attesta il livello di sostenibilità raggiunto. All’interno del centro di Landriano non sono stati introdotti elementi di avanzata automazione, che per esempio abbiamo visto in quello di Md a Cortenuova (Bg), l’unico strumento particolare visto nel centro sono i transpallet che hanno delle forche più lunghe della misura tradizionale e che permettono di movimentare tre pallet invece che due.

(da Gdoweek 11, pag. 82-83)

 

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