Barilla e Plasmon ai ferri corti

Barilla e Plasmon ai ferri corti dopo una campagna pubblicitaria su carta stampata (in foto) del celebre marchio del babyfood che ha comparato uno dei suoi prodotti, la Pastina per bambini, alla linea di pasta Piccolini del gruppo alimentare parmense.
Una pagina che contestava il posizionamento del prodotto Barilla, che ha come target principale le famiglie con bambini, ed evidenziava come solo i prodotti specificamente dedicati ai bambini di età compresa tra 0 e 3 anni rispettano i limiti per i bambini per quanto riguarda i residui di pesticidi, metalli pesanti e micotossine.

La reazione di Barilla
Non si è fatta attendere: in una nota dai toni duri il gruppo parmense addita la pubblicità Plasmon “Come un'azione grave e sleale, contraria a tutti i principi di un'informazione chiara e corretta e contraria alla sana concorrenza ed etica comportamentale. Plasmon ha comparato prodotti destinati a consumatori differenti, soggetti quindi a normative diverse e
specifiche, con l'intento chiaro di fare leva sulla emotività delle mamme con la conseguenza di creare in loro un senso di panico non giustificato e corretto”.
E per rafforzare il concetto Barilla ha risposto acquistando una pagina pubblicitaria sui principali quotidiani con l'obiettivo di rassicurare le mamme responsabili d'acquisto dei suoi prodotti e “difendendo la scelta e il diritto delle persone ad avere un'informazione corretta, che non li confonda attraverso la comparazione di prodotti fra loro assolutamente diversi, sviluppati per persone con bisogni differenti”.

Controreazione di Plasmon
Ferma la reazione di Plasmon: in un comunicato stampa il marchio del babyfood ribadisce “che tutte le affermazioni contenute nella campagna pubblicitaria sono vere , verificabili, complete e basate su dati analitici incontrovertibili. Del tutto irrilevanti le affermazioni di Barilla sulla “ ingannevolezza “ del messaggio Plasmon. La campagna avviata da Plasmon è educativa e ha lo scopo di informare e chiarire che fino a 3 anni d'età i piccoli debbono alimentarsi con prodotti che il nostro legislatore, così come quello Europeo, ha deciso di disciplinare in maniera netta, distinguendo il bambino piccolo (0-3) del bambino in crescita e l'adulto”.
Ora, la parola passa ai legali e alle carte bollate.

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