Panini Durini chiude da oggi tutti i suoi 14 locali. Non c'è una motivazione ufficiale. Il suo fondatore aveva ceduto la proprietà a un fondo

Panini Durini chiude tutti i suoi locali: ecco l'addio che riprendiamo da un articolo su Scattidigusto il quale a sua volta lo riprende da Cook del Corriere della Sera. “Vi ringraziamo di averci sempre scelto, vi ringraziamo per averci tenuto compagnia in questi lunghi anni. Vi ringraziamo se eravate clienti abituali che venivano tutti i giorni a prendere le stesse identiche cose. Vi ringraziamo se eravate clienti lampo attirati dalle nostre vetrine. Vi ringraziamo se eravate clienti del cappuccio e brioche, ma anche se eravate clienti dell’orzo in tazza di vetro con latte di soia a parte tiepido.”

Ecco, invece, la dichiarazione di Stefano Saturnino, fondatore di Panini Durini, che riportiamo integralmente: "Le notizie che hanno occupato in queste ultime ore le pagine di giornali specializzati e non, mi portano a fare alcune precisioni rilevanti per poter descrivere al meglio lo scenario legato alla chiusura della catena Panini Durini. Ho fondato Panini Durini nel 2011, con un format che, all’epoca era assolutamente innovativo. Con Panini Durini nasceva, infatti, il primo lunch bar dedicato unicamente al panino declinato in innumerevoli varianti che si caratterizzavano tutte per la freschezza delle materie prime made in Italy. Ben presto Panini Durini divenne la location ideale non solo per la pausa pranzo ma era annoverato tra i locali più gettonati per colazioni, merende e aperitivi. Nel 2017 cedetti Panini Durini ad Astraco, società di advisory indipendente guidata da Nino Dell’Arte e da quel momento mi dedicai ad altri progetti che diedero vita a realtà di successo, tra cui Pizzium, Marghe o Gelsomina. La notizia della chiusura di Panini Durini mi dispiace molto perché, quando ho lasciato la società, erano presenti tutte le premesse per sviluppare sempre di più un format che era stato il precursore di diverse catene contemporanee di fast food di qualità e perché c’erano tutte le condizioni per continuare sulla strada tracciata fino alla mia uscita e mantenere Panini Durini un brand di successo e di rifermento per tanti nel settore della ristorazione".

Non sappiamo, al momento, se si tratta di una chiusura temporanea o definitiva. Panini Durini non è una catena qualunque e i suoi locali sono posizionati in strade importanti di Milano, centrali, chic, a partire da quella via Durini -tra San Babila e Duomo- che ha dato il nome alla catena. Fondata nel 2011, ha 14 punti di vendita localizzati nelle aree centrali e più strategiche di Milano: via Durini, Duomo Mengoni, Duomo Orefici, Manzoni, Brera, Turati, Cadorna, e altri 3 all’interno di centri commerciali: Carosello a Carugate (Mi), Shopping District di CityLife a Milano, Porte Franche a Erbusco (Bs).

Anche Stefano Saturnino, il fondatore di Panini Durini nel 2011, è amareggiato e stupito (ha ceduto la società nel 2018, quando registrava buoni risultati economici), già impegnato su altri e nuovi sviluppi come Pizzium, Marghe, Crocca, Giolina, e pasticceria Gelsomina. Panini Durini era cresciuta negli anni arrivando a 14 locali (altre fonti giornalistiche dicono 17) distribuiti nelle aree centrali di Milano, più altri tre all’interno di centri commerciali, per poi continuare l’espansione fuori regione anche a Torino e Genova. Un format che pareva consolidato nel capoluogo lombardo e che nel 2017 aveva chiuso l’anno con un fatturato di 9,5 milioni euro e una proiezione di chiusura prossima agli 11 milioni per il 2018. Poi è arrivato il grande inverno della pandemia, una catastrofe per la ristorazione soprattutto metropolitana. Nello stesso anno (2018) le azioni di Pancioc SpA, proprietaria del marchio Panini Durini, sono passate dal fondatore Stefano Saturnino a una società veicolo (Bac Uno srl) promossa da Nino dell’Arte attraverso la sua Astraco (società di advisory indipendente) che era una sorta di club deal, gruppo di investitori privati.

A contribuire allo sviluppo, oltre a Stefano Saturnino, anche Ilaria Puddu che dal 2013 ha curato marketing e comunicazione del brand (prima di avviare lei stessa una propria attività di ristorazione) e Alessandro Pace, primo gastronomo dell'insegna e formatore del personale.

Nel passaggio di proprietà ad Astraco Capital Holding, aveva investito anche Fondo Impresa Italia gestito da Riello Investimenti Partners Sgr che aveva portato alla nomina dell'amministratore delegato Domenico Mazzeo.

Astraco Capital Holding ci comunica che il veicolo societario Bac Uno Srl, organizzato da Astraco per l’acquisizione di Panini Durini nel 2018, e i suoi amministratori, non sono più coinvolti nella gestione di Panini Durini da giugno 2021 e Bac Uno Srl non è nemmeno più socia da marzo 2023, avendo interamente ceduto la propria partecipazione. L'unico interlocutore finanziario attuale è la Riello Sgr.

Abbiamo contattato Ubri-Unione brand ristorazione italiana, di cui Panini Durini è (stato) un socio storico: "ogni azienda associata parla e risponde direttamente alla stampa circa il suo business -risponde Ubri-. Panini Durini con la notizia della chiusura definitiva, cessa automaticamente di essere uno degli associati".

 

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