Secondo Ubri-Unione brand ristorazione italiana, uno degli scenari 2024 del new normal potrebbe essere lavorare 9 mesi su 12 e 3 giorni su 7

Secondo Ubri-Unione brand ristorazione italiana e il suo presidente, Vincenzo Ferrieri, osservazione e prudenza sono le parole che ispireranno le imprese della ristorazione di brand nel corso del 2024: "non significa remissione -precisa Ferrieri- ma darsi il tempo di capire che assetto strutturale prenderà l’organizzazione del lavoro nelle grandi città e, di conseguenza, come cambierà lo scenario dei flussi della nostra clientela, che si è già ampiamente modificato nel corso del 2023". Vincenzo Ferrieri, oltre che Presidente Ubri, è anche Ceo di Gioia Group SpA (Cioccolati Italiani, Bun, Fradiavolo). La sfida della ristorazione, prosegue Ferrieri, sarà guardare e interpretare in particolare l’impatto dello smart-working che si trasformerà in un paio d’anni in settimana corta, per sempre più lavoratori dipendenti, e quello del cosiddetto south-working per i free lance che scelgono di lavorare, per periodi non sempre prevedibili, fuori città".

Il 2023 ha seguito un andamento ondivago: dopo un primo semestre eccellente per i fatturati (primo anno Covid free), ha sofferto un netto calo dei consumi da giugno a settembre, dovuto al fatto che una sostanziale frazione di clientela (nelle aziende di Gruppo Gioia stimata intorno al 30% del totale) ha svuotato le città a partire dal giovedì, utilizzando lo smart working o lavorando a tempo pieno dalle proprie città d’origine (south working). Dopo l’estate non c’è stata la ripresa prevista perché aumento dei prezzi e inflazione hanno pesato considerevolmente sulla scelta di mangiare fuori. "Personalmente -aggiunge Ferrieri- credo sia un dato da analizzare con attenzione, perché di norma in questi frangenti si rinuncia a acquisti importanti in altri settori, non in quello della convivialità, come una pizza in famiglia e con gli amici, solo per fare un esempio. C’è stato infine il periodo natalizio, che ha alzato fisiologicamente i fatturati. Ora si tratta di gestire quello che può delinearsi come il new normal per le nostre imprese, ovvero lavorare 9 mesi su 12 e 3 giorni su 7, non considerando il dato solo in senso negativo poiché, ad esempio, un weekend di 3 giorni è un’evidente opportunità, considerato che durante il week end il fatturato raddoppia, rispetto ai giorni feriali".

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