Ristorazione, 15 misure urgenti per salvare il settore

Ubri, riflessioni sul futuro della ristorazione
Le 11 imprese di Ubri hanno sviluppato nel 2019 un fatturato di 200 milioni, impegnando 3.300 dipendenti in 400 locali, di cui 30 all’estero

L'Unione brand ristorazione italiana (Ubri) è un'associazione nata quest'anno per iniziativa di Vincenzo Ferrieri, (foto home page), ad di Cioccolatitaliani, e Antonio Civita, Ceo di Panino Giusto, per gestire e coordinare l'emergenza scatenata dal Covid19: un fulmine a ciel sereno per quasi tutti e certamente un sisma stile Casamicciola per la ristorazione. Gli 11 Ceo (e in molti casi co-fondatori) di catene della “ristorazione moderna organizzata” (fra le quali Cioccolatitaliani, Panino Giusto, La Piadineria, Pescaria, Panini Durini, Bun Burger) hanno presentato oggi alla stampa 15 misure urgenti da sottoporre al Governo: queste misure interessano principalmente l'area fiscale  (dove Ubri auspica la cancellazione provvisoria delle imposte come Cosap, Tari, Imu); il personale (proroga della cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre 2020, detrazione degli oneri contributivi); le locazioni (estensione del credito d’imposta agli affitti ramo d’azienda), e le agevolazioni sulle vendite (es. abbattimento delle commissioni agli operatori del delivery).

Undici sono anche, come ha ricordato Tunde Pecsvari, Macha Caffè, portavoce dell’Unione Brand Ristorazione Italiana, i tavoli di confronto, strategici e operativi, ora concentrati sulle misure da adottare nella fase 2 del Covid-19, ma non solo: questi tavoli sono innovazione digitale, acquisti, sviluppo, personale e formazione, operations, internazionalizzazione, location, legale e finanza, rapporti istituzionali, marketing. Attraverso questi tavoli Ubri condivide le competenze delle singole catene per rendere più efficienti i propri modelli di business e affrontare insieme le sfide che presentano i mercati nazionale e internazionale.

Il fatturato complessivo che le 11 imprese hanno sviluppato nel 2019 è di 200 milioni, impegnando 3.300 dipendenti in 400 locali, di cui 30 all’estero. Senza il meteorite Covid19, le prospettive 2020 puntavano su un’ipotesi di fatturato di 250 milioni, per 470 locali (40 all’estero) e 4.000 dipendenti.

Vincenzo Ferrieri, presidente Ubri, è anche delegato ai rapporti istituzionali, mentre Antonio Civita, Ceo di Panino Giusto, è vice presidente con delega ai rapporti con altre Associazioni.

Antonio Civita, Ceo di Panino Giusto

Danilo Gasparrini, Ceo e co-fondatore di Bun, segretario generale di Ubri, seguirà l’innovazione digitale, mentre Maria Luisa Castiglioni, ad di Panini Durini, avrà la delega a risorse umane, formazione e e-learning. Citiamo anche altri due nomi famosi nella ristorazione commerciale, Domingo Iudice , co-fondatore e chief marketing manager di Pescaria, che seguirà il marketing e la comunicazione di Ubri, e Matteo Pichi (Poke House) che si occuperà di tutte le tematiche del delivery.

Ubri non ha dichiarate finalità politiche e sindacali, "quindi -precisa Ferrieri- non puntiamo a fare incetta di soci per realizzare massa critica. Noi vogliamo rappresentare un organo di collegamento e discussione utile per aiutarci a sostenere questa difficile fase di ripartenza che, tra l’altro, rischia di costarci più dei tre mesi precedenti trascorsi con i locali chiusi".

GLI 11 DI UBRI-UNIONE BRAND RISTORAZIONE ITALIANA (nelle didascalie della gallery le loro deleghe all'interno di UBRI)

Vincenzo Ferrieri_(Cioccolati Italiani), presidente Ubri

Antonio Civita (Panino Giusto), vicepresidente Ubri

Lorenzo Vinazzani_(La Piadineria)

Tunde Pecsvari (Macha Cafè)

Maria Luisa Castiglioni (Panini Durini)

Nico Grammauta (Bowls & More)

Giovanni Grossi (Lievità)

Fabio Ionà (Supervale)

Danilo Gasparrini (Bun)

Matteo Pichi (Poke House)

Domingo Iudice (Pescaria)

 

 

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