Una ripresa timida timida

Un barlume di luce in fondo al tunnel. L'outlook sui consumi presentato oggi a Roma dal presidente Confcommercio Carlo Sangalli e da Giuseppe Roma, direttore generale Censis, segnala, infatti, per l'immediato futuro una timida ripresa delle prospettive di consumo, mentre per il presente evidenzia che gli italiani, grazie alla loro capacità di adattamento e facendo ricorso ai risparmi, sono riusciti a limitare le conseguenze della crisi scoppiata lo scorso autunno.

I dati
Nonostante l'inflazione ai minimi storici i nostri connazionali hanno in prevalenza aumentato le spese nell'ultimo semestre: la percentuale rilevata dall'osservatorio arriva al 43,8% ed è giustificato, da chi ha risposto, soprattutto dall'aumento delle tariffe per le spese domestiche, il che, con le bollette in calo, lascia però un po' perplessi. Per il 43,3% la spesa è stata grosso modo simile a quella del semestre precedente, mentre quasi il 13% ritiene di avere ridotto le spese familiari.
Le discrete prospettive per i prossimi mesi derivano, invece, dal fatto che il 18,7% ritiene che incrementerà complessivamente le proprie spese contro il 71,7% che le prevede sostanzialmente stabili. Solo il 9,5% pensa a una riduzione. Peggiore come è tradizione il sentiment delle famiglie sulle prospettive del Paese: il 42,9% ritiene che la crisi economica avrà ancora effetti negativi sull'occupazione ed il 41,3% teme un ulteriore ridimensionamento della capacità di spesa delle famiglie.

Politica dei redditi

Nell'analisi si sottolinea come la fase di stagnazione renda ancora più evidenti i fenomeni di sperequazione del reddito e delle disponibilità di spesa; ad un vasto numero di famiglie che mantiene ancora al minimo la propensione ai consumi, corrisponde una minoranza con consistenti disponibilità di spesa, totalmente al riparo dalla fase recessiva in atto. Solo con una politica dei redditi più incisiva, si sottolinea, sarà possibile rilanciare davvero i consumi quando l'economia ripartirà.

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