Unicomm (Selex) prosegue la raccolta di eccedenze alimentari

emi emisfero
Nei punti di vendita del Gruppo Unicomm (Emisfero, Famila, Super A&O, Cash and Carry e Mega) sono state raccolte 300 tonnellate di eccedenze

Nei punti di vendita del Gruppo Unicomm con le insegne Emisfero, Famila, Super A&O, Cash and Carry e Mega, il percorso di raccolta delle eccedenze alimentari è iniziato nel 2013 e al 2020 sono state donate 300 tonnellate alle onlus attive nel territorio corrispondenti ad un valore d’acquisto di oltre 700 mila euro. L’iniziativa coinvolge 77 punti di vendita tra Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna. A questo programma si aggiungono le attività di raccolta delle eccedenze nelle altre regioni in cui è presente il Gruppo Unicomm con le sue controllate Arca e Gmf. I beni raccolti vengono consegnati alle persone in difficoltà grazie alla collaborazione e al lavoro delle onlus e dei volontari, attraverso le modalità che ciascuna associazione decide di adottare (mense, appositi sportelli di consegna o i servizi sociali dei Comuni).

Da sempre siamo impegnati nella lotta contro lo spreco alimentare -spiega Marcello Cestaro, presidente del Gruppo Unicomm-. Tanto più in un momento di grande difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, l’impegno nel recupero delle eccedenze deve essere massimo. Dobbiamo dire grazie alle tantissime realtà del terzo settore che ci aiutano a far arrivare i prodotti a chi ne ha bisogno. Da parte nostra siamo contenti di poter dare questo contributo”.

I risultati nelle regioni

Nella regione Veneto si concentrano 54 punti di vendita Unicomm aderenti al progetto di raccolta. In questa area il quantitativo totale della merce donata nel 2020 ammonta
a quasi 245 tonnellate, che corrispondono ad un valore d’acquisto di oltre 600 mila euro. Seguono per quantità le regioni del Friuli-Venezia Giulia con 30.278 kg e dell’Emilia-Romagna con 11.499 kg. A livello provinciale, invece, è Vicenza che ha ottenuto i risultati migliori: sono stati raccolti 170.717 kg di eccedenze, corrispondenti ad un valore di più di 400 mila euro. I beni alimentari raccolti nel 2020 comprendono principalmente: prodotti ortofrutticoli, alimenti come pane, pasta e prodotti da forno, e i prodotti freschi.

Gli interventi del legislatore ci hanno aiutato in questi anni ad andare nella direzione giusta -prosegue Giancarlo Paola, direttore commerciale del Gruppo-. Ma siamo fieri di poter dire che avevamo tracciato questa strada prima della Legge Gadda, che ha poi dato un impulso nuovo alla raccolta delle eccedenze alimentari. La dimensione della responsabilità sociale è sempre più importante per le aziende e ormai fa la differenza anche nelle scelte compiute dai consumatori: per noi si tratta di un approccio etico al modo di fare impresa, perché riteniamo che alcuni valori non siano negoziabili”.

 

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