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Colomba Jada al Prosecco

Jada, azienda veneta, che distribuisce specialità alimentari di alta gamma, propone la Colomba al Prosecco glassata alle mandorle. 
La colomba è un dolce da forno a lievitazione naturale insaporito con vino Prosecco di Valdobbiadene Bisol Doc (6,5%) che contiene uvetta sultanina, rimasta in infusione nel prosecco per una notte.

Uova Nero Perugina

Per la Pasqua 2008, quattro le referenze nella linea Uovo Nero: uovo con 70% di cacao, uovo con semi di cacao, uovo all'arancia e ovetti.
I prodotti sono presentati in una confezione elegante, color oro e nero.

Per i prodotti Cirio nuovo pack


Una recente ricerca di mercato quali-quantitativa realizzata tra i consumatori ha evidenziato che gli elementi di novità del nuovo pack Cirio sono stati subito recepiti come qualificanti per lo storico brand. 
Un mix di eleganza (grazie all'utilizzo dei colori blu, bianco ed oro), alta visibilità, raffinatezza del lettering, forte rilievo grafico e al tempo stesso leggerezza sono gli elementi con cui Cirio, del Grupppo Cooperativo Conserve Italia, sta riproponendo i propri prodotti.
Il rinnovamento coinvolge anche la comunicazione, puntando sull'unicità e sul valore del marchio e dei suoi prodotti.

Nuova gamma di display Sharp

Con i display professionali per e-signage della Sharp, la comunicazione con il cliente si arricchisce di inedite dimensioni interattive.
I pannelli variano da  2,4 pollici a  65, in orientamento verticale e orizzontale, con tecnologia Full HD e una durata di vita fino a 50.000 ore di funzionamento continuato.

Il Diario Alimentare di Cereali Fitness Nestlé

Il Diario Alimentare Fitness è la prima promozione dei Cereali Fitness per il 2008: partecipare è molto semplice, basta acquistare un prodotto della gamma (Fitness Naturale, Fitness&Chocolate, Fitness&Fruits, Fitness Miele e Mandorle) per accedere al sito www.fitnessmealplanner.com.

All'interno di ogni confezione è disponibile un codice unico, che permette alle consumatrici di registrarsi e accedere al sito: le consumatrici dovranno solo inserire i propri dati (età, altezza, peso) e il Diario Alimentare fornirà dei suggerimenti per preparare i propri pasti, tenendo in considerazione l'apporto calorico consigliato giornalmente in base alle informazioni inserite.
Per le utenti più “pigre”, il programma formulerà una proposta che rispetta automaticamente l'apporto calorico consigliato per i propri obiettivi di peso. In alternativa sarà possibile selezionare manualmente gli alimenti e comporre i propri pasti giorno per giorno.
Oltre alle indicazioni alimentari, le consumatrici potranno consultare la rivista interattiva “La Mia Linea”, in cui troveranno tanti consigli sulla forma fisica e sulla nutrizione.
Il Diario Alimentare dei Cereali Fitness è consultabile, in qualsiasi momento, fino al 15 dicembre 2008.

Galileo il nuovo mobile frigorifero di Costan

Costan, l'azienda italiana di riferimento nel settore della refrigerazione commerciale presenta Galileo.
Il nuovo frigorifero risponde alle esigenze di versatilità ed esaltazione del visual merchandising e garantisce un'adattabilità di arredo a 360°, infatti può essere utilizzato singolarmente o combinato con altri.
Disponibile da marzo 2008

Fioccorosa di Castelcarni

Castelcarni rinnova l'immagine del brand di punta Fioccorosa, attraverso nuovi logo, pay-off e pack, con l'obiettivo di comunicare il posizionamento della linea e il target di riferimento.
La nuova immagine, consente anche una migliore visibilità sugli scaffali, grazie ad una grafica originale e accattivante in grado di attirare l'attenzione dei consumatori.
Fioccorosa è destinato a una consumatrice moderna ed evoluta, che cerca nella carne gusto, praticità e sicurezza.

Film stampabile Cryovac

Darfresh® TP100 è un film superiore, stampabile,interamente coestruso, con proprietà barriera ed apertura facilitata. Lo strato saldante in polietilene permette un'efficace sigillatura se il prodotto viene usato in abbinamento con la gamma dei film inferiori Darfresh®.
La formulazione del film consente una stampa flexo, a registro, fino a 9 colori con risultati ottimali per applicazioni di medio profilo come affettati o pezzi in unità consumatore.

W la Mamma, le nuove zuppe di Beretta Fresco

Beretta, leader dei piatti pronti freschi da forno con la sua ricca offerta di paste al forno e cannelloni, ha lanciato una nuova linee di zuppe pronte fresche.
La nuova gamma si compone di 4 ricette tipiche della tradizione italiana, minestrone classico, zuppa classica con orzo e farro, crema di verdure e crema di zucchine e patate;
preparate con ortaggi di qualità e conditie solo con olio extravergine di oliva .
Tutte le ricette sono prive di conservanti, di coloranti e di grassi animali e sono proposte in vaschetta da 600gr per due ricche porzioni.

SolvCat la lettiera diagnostica di Solvay

SolvCat Diagnostica è la lettiera ideale per i gatti con problemi di salute. Consente, infatti, un monitoraggio quotidiano della salute dell'animale, attraverso la semplice osservazione del colore delle urine.
SolvCat Diagnostica  consente anche il controllo dei cattivi odori atttraverso il suo potere assorbente dei liquidi  Disponibile in confezioni da 5 kg.

Linea Cucina Noberasco

La linea Cucina di Noberasco si rinnova sia nel packaging sia nelle referenze che contano 6 novità esclusive.
A fianco dei gusti più originali (Noci Pecan, Macadamia, Pistacchi di Bronte, Anacardi) troviamo anche la granella di Nocciole e le Mandorle in lamelle.
Novità assoluta è il pack a forma di barattolino, dotato di tappo richiudibile.

Sportler crea ambienti attrezzati per simulare l’esperienza agonistica

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Informazioni on line su 4.300 aziende food, non food e servizi e le relative 15.000 marche di prodotto, declinate per settore merceologico

LA MAPPA DELLA DISTRIBUZIONE

INFOBUYER

Rewe acquisisce Centrale Lazio

La strategia di Rewe per consolidare la sua presenza in Italia, oltre allo sviluppo della rete in autonomia, passa per le acquisizioni, così come dimostra il recente acquisto di La Centrale Lazio spa, attiva nel centro Italia con 8 punti di vendita a insegna Mart (40 milioni/euro il volume d'affari nel 2006). I negozi sono stati prontamente ristrutturati e già “convertiti” all'insegna Standa.

La forza della rete

Arrivano così a quota 167 i punti di vendita Rewe in Italia (66 supermercati Standa, 20 IperStanda, 67 Billa e 10 Bipa) a cui si aggiungono 101 negozi affiliati Standa, oltre a un master franchising in Sicilia, che conta 32 punti vendita. «Si tratta solo della prima acquisizione - conferma Francesco Rivolta, AD di Rewe Italia - dato che siamo in trattative anche per altre. Ovviamente, abbiamo in previsione anche uno sviluppo autonomo della rete, con la previsione, nel corso del 2008, dell'apertura di altri 15 supermercati».

Le dimensioni del gruppo
Rewe, terzo gruppo della distribuzione a livello europeo, consolida così la sua presenza sul territorio nazionale grazie ad acquisizioni che la portano a un fatturato italiano pari a 1,2 miliardi di euro. La penetrazione del gruppo in Italia si deve soprattutto all'acquisizione, avvenuta nel 2001, del ramo alimentare di Standa (119 i pdv) dalla famiglia Franchini. A livello europeo, il giro d'affari Rewe supera i 43,5 miliardi di euro (oltre 3mila punti vendita in 13 stati, solo relativamente all'alimentare), grazie anche al business dei viaggi, dove è leader in Germania.

Piatti pronti che tutelano la freschezza

Delicius ha ampliato la propria gamma di piatti pronti della linea “Oggi Pesce” con una nuova variante denominata Gnamburger. Si tratta di crocchette di filetto di salmone fresco con carote e patate a forma di pesciolino, pensati per accattivarsi le simpatie di bambini e ragazzi.
A differenza di prodotti congelati o pre-fritti, Gnamburger ha la peculiarità di essere fresco e privo di conservanti e glutine, pronto per essere cotto in padella o al forno.
Gnamburger è l'ultimo nato di una gamma di prodotti ottenuti con specifiche tecnologie di lavorazione che consentono di ottenere un prodotto fresco ma ripulito e privo di scarti. Quest'ultimo aspetto, secondo alcune ricerche, è uno dei più importanti per il consumatore che ritiene il pesce un alimento desiderabile ma di preparazione laboriosa. Gnamburger è confezionato in atmosfera protettiva e ha un tempo di vita di 10 giorni.
La gamma di prodotti “Oggi Pesce” è composta da 11 referenze: branzino con patate, pomodori e basilico; orata con patate, olive e pesto rosso; salmone al pepe verde; baccalà con patate, capperi e prezzemolo; branzino con fagioli, mais e piselli; orata con pomodorini, olive e capperi; salmone con patate e aneto; branzino eviscerato per forno con patate e prezzemolo; branzino eviscerato con patate e pomodori; orata eviscerata per forno con patate e prezzemolo; orata eviscerata con patate, olive e pesto rosso.

Tabs performanti anche nelle vendite

L'incremento della diffusione di lavastoviglie in Italia traina la crescita dei prodotti dedicati, in particolare di quelli a maggiroe vocazione innovativa e a più elevato contenuto di servizio.

Tra questi, i detersivi in tabs, le tavolette, che rappresentano la larga parte di questo mercato - 80% di un valore complessivo pari a 220 milioni di euro - e proseguono nella loro performance positiva con tassi di crescita interessanti.

Allegati

Tabs performanti anche nelle vendite
Mercati | Gdoweek 419 | 29/1/2008 |

Pavesi lancia una marca per i teenager

Pavesi s'impegna a fondo per raggiungere la generazione dei teenager con un portafoglio prodotti ampio e un brand nuovo, creato per essere principalmente audace e dinamico, ma soprattutto mobile. Da essere consumato senza perdere tempo in pause. Questo punta a essere Freelers, marchio che richiama in tutti gli elementi grafici la connotazione estroversa indispensabile per entrare in contatto con i ventenni, e che s'impone in primis per quell'essere rotondo come le ruote e i  cuscinetti a sfera di bici, pattini e skate che costituiscono gli strumenti di riferimento per affrontare l'arredo urbano del target prescelto. Un mondo dove la prestazione è costantemente individuale, eppure vissuta in completo senso di libertà nella riunione collettiva.

Individuo e tribù, nutriti a furia di snack.
Pavesi lancia Freelers nella gamma dolce e anche in quella salata, in confezioni per forza di cose cool, ma anche pratiche da trasportare negli spostamenti on the road. Biscotto sandwich, barrette wafer e maxifrolla in stile rap (Black-a-snack, Chocrunch, Xtracookie) a partire da 1,90 fino a 2,50 euro in pack monoporzioni multiple: per essere consumati da soli o in compagnia, caratterizzati da profumo e sapore intenso del cacao nero. In linea con l'immagine giovane nel confezionamento, ma meno audace sul versante creativo, risulta la gamma salata composta da chips e tortillas. Va comunque segnalato l'uso del mais bianco e della foglia di frumento sottile (per la versione speziata). Le informazioni alimentari non sono - ovviamente - messe in risalto, per quanto apprezzabile risulti l'intento di mantenere basse le percentuali di grasso e di ampliare le opzioni cerealicole dello snack.

Euro&Med Food

Quarta edizione dell'appuntamento d'eccellenza per tutto l'agroalimentare pugliese: al centro le imprese, le aziende e le loro produzioni.
Una fiera specializzata, orientata al mercato, che ha come obiettivo quello di valorizzare al meglio tutte le potenzialità commerciali dei produttori pugliesi, attraverso contatti con buyers nazionali ed internazionali che incontreranno le imprese nei 4 giorni della manifestazione, secondo un'attenta pianificazione di incontri mirati a far convergere domanda e offerta. Una vetrina prestigiosa che vede in rassegna la qualità dei prodotti e la tradizione delle lavorazioni, in stretta connessione con altri comparti produttivi quali il turismo, in una logica complessiva di marketing territoriale in grado altresì di attrarre nuovi investimenti.
Euro&Med Food 2008 nasce dalla sinergia istituzionale tra Camera di Commercio di Foggia, UnionCamere Puglia, Consorzio “Il Tavoliere” di Foggia, Provincia di Foggia, Regione Puglia, Sprint Puglia, Comune di Foggia, PIT n. 1 Tavoliere, Comune di San Severo, Comune di Cerignola, Fiera di Foggia.
<a href="http://www.euromedfood.it " target="_blank">
<a href="mailto:info@euromedfood.it">
<A href="mailto:info@euromedfood.it"

Il gorgonzola si rinnova nel segno della dolcezza

In tempi di forte orientamento di tutti i mercati food al trend del benessere, spicca la buona tenuta di un formaggio "godurioso" per eccellenza, come il gorgonzola DOP.

Il dolce stravince sul piccante: i principali brand hanno conquistato non a caso la leadership del mercato puntando con decisione sui concetti di cremosità e dolcezza, sia per quanto riguarda la ricettazione che la comunicazione.

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Il gorgonzola si rinnova nel segno della dolcezza
Mercati | Gdoweek 419 | 29/1/2008 |

Birra, l’offerta si moltiplica per soddisfare nuovi target

Birra
Giovani adulti, donne, amanti delle novità e attenti all'evolversi dei trend alimentari: sono i target emergenti su cui si sta focalizzando l'industria birraria. Con successo, come dimostrano i dati IRI che segnalano una crescita del mercato pari al 3,6% a volume e al 6,9% a valore.

Un dinamismo da imputare soprattutto al buon andamento dei segmenti ad alto valore, segno che le politiche di "acculturamento" messe in atto negli ultimi anni dalle aziende hanno colto nel segno.

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Birra, l’offerta si moltiplica per soddisfare nuovi target
Mercati | Gdoweek 421 | 12/02/2008 |

Non solo merendine per Buondì

Nato più di 50 anni fa, il marchio Buondì può vantare un patrimonio che fa leva sull'unicità dei prodotti e la genuinità delle ricette. Per queste ragioni, il gruppo Buondì Bistefani ha deciso di proiettarsi nel futuro con un progetto strategico, Mega Brand Buondì, che vede l'estensione del marchio su tipologie di prodotto nuove ma in linea con le aspettative dei consumatori.

Posizionamento e prodotti
Quali sono le linee guida del posizionamento e i criteri di selezione dei mercati? Innanzi tutto la presenza del brand in mercati con volumi importanti, declinato in prodotti di consumo quotidiano in formato famiglia, con un prezzo in media con il mercato e una connotazione salutistica. Rispetto al mercato di riferimento, deve proporre una novità in grado di soddisfare le esigenze del consumatore moderno.

A fronte di questo progetto, il gruppo di Villanova Monferrato ha lanciato nel 2007 “I Biscotti del Buondì” nei gusti classico e cacao, frollini per la prima colazione a forma di Buondì, e “Il Panettone del Buondì”, a lievitazione naturale arricchito con uvetta e canditi il cui packaging richiama quello della merendina. Di più recente distribuzione sono, invece, “I Panini del Buondì” e “Le Minifette del Buondì”. Presenti sugli scaffali da gennaio 2008, i primi sono panini farciti con frutta (albicocca) o con gocce di cioccolato, che presentano il 35% di grassi in meno rispetto alle merendine; le seconde sono fette biscottate, le cui piccole dimensioni evitano la rottura come in una fetta normale.

Anche le confezioni dei prodotti rientrano nel nuovo piano strategico tanto che, grazie a un percorso di ammodernamento del system storico di Buondì, hanno visto l'introduzione di elementi grafici e cromatici che danno al packaging una forza visiva sullo scaffale. L'obiettivo è ottenere food appeal e comunicazione chiara dei plus di prodotto.

Rallenta la crescita del credito al consumo

Chissà perché essere indebitati è sintomo della maturità di una nazione. Eppure, in tutti i rapporti sull'andamento del credito in Italia si sottolinea, invariabilmente, che il ricorso dei nostri connazionali al finanziamento è significativamente più basso rispetto a quello dei paesi definiti appunto più “maturi”. Si tratta di un tic terminologico cui non sfugge neppure l'ultimo rapporto sul credito al consumo in Italia rilasciato da Crif, Assofin e Prometeia. Nel primo semestre 2007 il credito al consumo ha continuato a evidenziare una dinamica vivace, ma con tassi di crescita che, sia pure espressi ancora in doppia cifra, risultano in graduale rallentamento rispetto a quelli evidenziati nei periodi precedenti: le consistenze (cioè l'ammontare dei crediti ancora in essere) sono giunte a 96,6 miliardi di euro, in aumento del 14,2% rispetto al primo semestre 2006.

Un incremento inferiore rispetto al 2006
Le nuove erogazioni di credito al consumo nei primi sei mesi 2007 si sono attestate a 38,1 miliardi di euro. Il rallentamento della crescita di finanziamenti alle famiglie è un fenomeno che caratterizza non solo la dinamica degli impieghi in Italia, ma è un tratto comune in tutti i Paesi dell'Unione monetaria europea. A giugno 2007 i finanziamenti (con l'espressione si intende il credito al consumo più i mutui) alle famiglie italiane si sono infatti attestati al +9,3% (rispetto al +10,8% di fine 2006), contro un incremento del 7% dell'area comunitaria. Cresciamo quindi più dei nostri partner e ci stiamo avvicinando ai modelli di ricorso al credito degli altri paesi comunitari, anche se permane un elevato gap di incidenza sul prodotto interno lordo rispetto ai principali paesi europei. Anche in rapporto al reddito disponibile, il credito al consumo in Italia (9,3%) risulta ancora su livelli sensibilmente inferiori a quelli di Germania (10,6%), Spagna (14,7%) e Francia (12,5%).

Un trend parzialmente influenzato dalle manovre sui tassi 
Anche le anticipazioni relative al secondo semestre 2007 confermano il proseguimento del trend, nonostante la crisi dei subprime che ha portato a un restringimento del credito e a un innalzamento dei tassi. Il fenomeno però non stupisce, perché le manovre sui tassi hanno effetto immediato sui mutui (che infatti secondo le stime provvisorie avrebbero chiuso il 2007 con un decremento delle erogazioni), ma non sui prestiti finalizzati.

Cereali per abbattere gli zuccheri

I recenti studi che riguardano la scienza dell'alimentazione hanno individuato nelle diete ricche di zuccheri, combinate ai moderni stili di vita sedentari, un elemento di criticità per la prevenzione di patologie a larga diffusione, tra cui il diabete.
Il mercato, da qualche tempo, cerca di rispondere alle esigenze di contenimento dei livelli glicemici con prodotti appositamente studiati .
Tra questio c'è la linea Gluco Control di Céréal. Si tratta di prodotti ricchi di fibre e zuccheri ad assorbimento rallentato, proposti in 4 varianti: fette biscottate ai 4 cereali, preparato ai mirtilli, preparato all'albicocca e preparato alla fragola. Le fette biscottate ai 4 cereali contengono solo lo zucchero naturalmente contenuto negli ingredienti di base e le fibre che evitano picchi di glicemia.
Il preparato ai Mirtilli Céréal, invece, è indicato per limitare l'assunzione di carboidrati, con le varianti di gusto alle albicocche e alla fragola che mantengono le stesse proprietà ipocaloriche e ipoglicemiche. La confezione posta in vendita delle fette biscottate contiene 32 pezzi per 230 g a un prezzo di 2,91 euro. I preparati alla frutta sono distribuiti in confezioni da 320 g a 3,91 euro.

La scuola del caffè arriva a Napoli

Con l'inaugurazione degli uffici napoletani del Training Centre Lavazza, l'azienda torinese ha completato la rete italiana di una delle più grandi scuole mondiali del caffè. Gli 11 centri italiani, sommati ai 32 all'estero, definiscono un esteso network per la diffusione della cultura del caffè. Sviluppando l'idea del centro studi e ricerche torinese, attivo nel lontano 1979, Lavazza ha realizzato un servizio d'assistenza ai professionisti del bar e della ristorazione, con una marcia in più nella definizione dei prodotti.

«Dalla piantagione alla qualità in tazza, vengono trattati e analizzati tutti gli aspetti della filiera», afferma Alessandro Cocco, responsabile dei training centre italiani. Finora il network ha coinvolto più di 10mila persone, pronte a seguire corsi tematici sulla caffetteria tradizionale e su quella creativa made in Lavazza. Dal 2000, l'azienda ha creato la nuova linea di ricette “I Piaceri del Caffè” in cui, grazie alle sperimentazioni delle scuole, ha creato nuovi prodotti immessi nella vendita su larga scala. Sono nati, così, Espesso (un caffè solido), Coffeesphere, la bevanda Passionme a base di caffè e succo di frutta, Tandem, che coniuga l'espresso con lo spumino al gusto di nocciola, cioccolato o latte, Le Voglie, Sorbetto Cremespresso.

L'efficacia della scuola, dunque, non è stata solo quella di attribuire maggiori competenze e abilità ai professionisti del settore, ma anche quella di accorciare il rapporto con il consumatore, per recepire umori ed esigenze e allargare così il portafoglio dei prodotti. La famiglia Lavazza, giunta alla quarta generazione, annovera il 48% nel mercato retail, presidia oltre 80 paesi realizzando un fatturato 2007 pari a circa un miliardo di euro. Per i prossimi mesi, l'azienda piemontese sta studiando il proprio ingresso nel mercato del cioccolato, replicando il consolidato modello di business francese.

Il supermercato è anche tour operator

Accattivarsi la fedeltà del cliente con iniziative promozionali diverse da quelle dei competitor, è una delle strategie più difficili da attuare per i retailer. Così, pur non trattandosi di una novità assoluta per il mercato italiano, proporre viaggi a prezzi convenienti diventa una delle promozioni più distintive.

È proprio GS (Gruppo Carrefour Italia), che già nel 2006 aveva operato in questo campo in collaborazione con l'agenzia di viaggi Myair, a rinnovare il catalogo per i propri clienti, avvalendosi di un partner diverso: Igna's Tour. La convenienza (per esempio: 198 euro a persona per 2 notti a Praga in hotel 4 stelle), è il punto forte delle offerte. La promozione, valida fino al 23 febbraio, è presente in 176 punti vendita in Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta ed Emilia Romagna, ma in futuro è prevista l'estensione a livello nazionale.

Il servizio, denominato Viaggi & Vantaggi, prevede l'acquisto di card in supermercati e superstore, il cui valore complessivo è pari al costo del viaggio scelto. Telefonando al call center dedicato o collegandosi al sito viaggi-vantaggi.it, si potrà effettuare la prenotazione: una volta conclusa l'operazione, si riceveranno direttamente al proprio domicilio tutti i documenti di viaggio.

Il mercato è statico in Italia

Promozioni di viaggi erano state proposte, già nel 2006, anche da Lidl e Penny: si è trattato comunque d'iniziative sporadiche nel panorama italiano, dove il business dei viaggi acquistati al supermercato tarda a decollare. Un business che, invece, guardando all'Europa, vede i principali retailer ai primi posti delle classifiche dei tour operator: Rewe, per esempio, è il secondo in Germania. El Corte Inglés (la catena spagnola di grandi magazzini), ha intanto raddoppiato la propria presenza in Italia, aprendo la seconda agenzia a Milano, in via Albricci, dopo quella di Roma. Leclerc, che in Francia ha ampiamente sviluppato il binomio viaggi-supermercato, in Italia, nonostante la partnership con Conad, non ha ancora fatto alcuna mossa in questo senso. Analoghi comportamenti mostrano Auchan e Carrefour, che sempre in Francia propongono attività turistica, ma non ancora nel nostro paese.

Il supermercato diventa tour operator

Accattivarsi la fedeltà del cliente con iniziative promozionali diverse da quelle dei competitor, è una delle strategie più difficili da attuare per i retailer. Così, pur non trattandosi di una novità assoluta per il mercato italiano, proporre viaggi a prezzi convenienti diventa una delle promozioni più distintive.

È proprio GS (Gruppo Carrefour Italia), che già nel 2006 aveva operato in questo campo in collaborazione con l'agenzia di viaggi Myair, a rinnovare il catalogo per i propri clienti, avvalendosi di un partner diverso: Igna's Tour. La convenienza (per esempio: 198 euro a persona per 2 notti a Praga in hotel 4 stelle), è il punto forte delle offerte.
La promozione, valida fino al 23 febbraio, è presente in 176 punti vendita in Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta ed Emilia Romagna, ma in futuro è prevista l'estensione a livello nazionale.

Il servizio, denominato Viaggi & Vantaggi, prevede l'acquisto di card in supermercati e superstore, il cui valore complessivo è pari al costo del viaggio scelto. Telefonando al call center dedicato o collegandosi al sito viaggi-vantaggi.it, si potrà effettuare la prenotazione: una volta conclusa l'operazione, si riceveranno direttamente al proprio domicilio tutti i documenti di viaggio.

Il mercato è statico in Italia
Promozioni di viaggi erano state proposte, già nel 2006, anche da Lidl e Penny: si è trattato comunque d'iniziative sporadiche nel panorama italiano, dove il business dei viaggi acquistati al supermercato tarda a decollare. Un business che, invece, guardando all'Europa, vede i principali retailer ai primi posti delle classifiche dei tour operator: Rewe, per esempio, è il secondo in Germania. El Corte Inglés (la catena spagnola di grandi magazzini), ha intanto raddoppiato la propria presenza in Italia, aprendo la seconda agenzia a Milano, in via Albricci, dopo quella di Roma. Leclerc, che in Francia ha ampiamente sviluppato il binomio viaggi-supermercato, in Italia, nonostante la partnership con Conad, non ha ancora fatto alcuna mossa in questo senso. Analoghi comportamenti mostrano Auchan e Carrefour, che sempre in Francia propongono attività turistica, ma non ancora nel nostro paese.

La distribuzione e il caso Luxottica

La quotazione di Luxottica, uno dei pochi campioni di Piazza Affari, ha subito nel corso degli ultimi mesi, dopo un lungo periodo di risultati esaltanti, una flessione importante le cui cause sono state attribuite dagli analisti di Borsa alle incertezze che gravano sull'economia americana e alle pessime performance del dollaro nei confronti dell'euro. Fra le scelte strategiche su cui si basa il successo del gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio spiccano innanzitutto le acquisizioni di marchi tecnico-stilistici sempreverdi come Ray-Ban, Persol, Vogue, sinergiche agli accordi di licenza stipulati con diverse griffe del lusso, da Dolce & Gabbana a Ralph Lauren, e l'acquisto di catene “retail” in Usa - quattro dagli inizi del 2006 a oggi - che hanno portato Luxottica alla creazione di una gigantesca rete di punti di vendita. Come succede in questi casi, la società di Agordo fa sapere che tutto va bene, vendite e utili del prossimo anno registreranno risultati record. Queste notizie e recenti iniziative come l'acquisizione di Oackley sembrano supportare questo ottimismo. Se si guarda, però, il fenomeno dal punto di vista della distribuzione ottica le ragioni di gioire diminuiscono. Se è vero che per merito di Luxottica e Safilo, e grazie al boom delle griffe, la distribuzione ha trovato spazi di crescita impensabili, è anche vero che tale fenomeno ha contribuito alla diffusione degli occhiali da sole in tutti i canali di vendita, facendo perdere alla distribuzione ottica specializzata la supremazia della protezione del benessere visivo.

I problemi di una posizione dominante
Luxottica ha così acquisito una situazione dominante nei confronti della distribuzione a cui ha sottratto capacità contrattuale e di progettazione e la possibilità di decidere quali marchi trattare e come, facendo venire meno quel rapporto dialettico fra distribuzione e industria che, anche quando diventa conflittuale, è all'origine della crescita dei mercati. Nel portafoglio Luxottica vi sono una trentina di brand fra marchi di proprietà e in concessione, almeno due volte l'anno ogni marchio immette sul mercato una nuova collezione le cui novità, in assoluto, sono molto poche e pochissimi i modelli di successo. Accadono così due inconvenienti: i modelli di successo sono consegnati con ritardi enormi e con un sistema frazionato assai oneroso per gli ottici; gli altri modelli, alcune centinaia, restano invenduti nei punti di vendita. Il mercato dei prodotti ottici vive in funzione dei bisogni visivi delle persone e solo in parte modesta per la vendita dell'occhiale da sole come accessorio di moda. I consumi attraversano una fase di stagnazione dovuta anche alla mancanza di competitività dell'offerta che origina il seguente paradosso: il peso preponderante della montatura rispetto alle lenti - che sono la principale ragione di esistere del prodotto - sul prezzo finale di un occhiale da vista. Non è quindi casuale che fra i problemi di gestione degli ottici, il principale sia quello delle montature invendute, che trae origine da un rapporto in cui le ragioni della controparte distributiva, in termini di possibilità di selezione e assorbimento delle collezioni e di quantità e qualità dei modelli immessi sul mercato, non sono tenute in nessun conto.  

Dal produttore al consumatore

Saltare i canali di vendita tradizionali e comprare direttamente dal produttore, sia per risparmiare che per assicurarsi una maggiore qualità e genuinità: un fenomeno di nicchia ma sempre più in voga che, nel 2007, ha raggiunto un fatturato di 2,5 miliardi di euro, registrando una crescita del 4,2% sul 2006. Lo afferma Coldiretti, aggiungendo che, nel 2007, sette italiani su dieci hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore agricolo, giudicandoli in maggioranza convenienti con un risparmio atteso del 30%: accanto alla ricerca della convenienza, è stata soprattutto la qualità e la freschezza dei prodotti acquistati a spingere il trend positivo. Secondo il rapporto dell'Osservatorio sulla vendita diretta delle aziende agricole promosso da Coldiretti e Agri2000, nel 2007 i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente sono saliti a un totale di 57.530, con un aumento del 48% rispetto al 2001.

Cosa si acquista in cascina
I prodotti maggiormente acquistati dai produttori agricoli sono frutta e verdura (il 28%), vino (il 37 %), olio (il 20%), formaggi (l'1%), le carni e i salumi (l'8%) e miele (il 3%). Intanto, quest'anno, avranno maggior favore anche in Italia i mercati esclusivi degli agricoltori, i cosiddetti farmers market, dove è possibile fare la spesa direttamente, grazie all'entrata in vigore del Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.301 del 29 dicembre 2007. Dal 2008, infatti, i Comuni hanno la possibilità di avviare mercati gestiti dagli agricoltori localizzati anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile, a seconda delle esigenze. Esperienze di farmer's market sono già state attivate da Coldiretti in quasi tutte le regioni italiane.

Origine in evidenza per l’oliva italiana

Nell'olio d'oliva il duello fra etichetta industriale e agricola vede prevalere quest'ultima con l'entrata in vigore del decreto sull'indicazione obbligatoria della provenienza per i prodotti vergine ed extravergine. Un provvedimento, fortemente voluto da Coldiretti, che ha raccolto in una regione produttiva come la Puglia oltre 20.000 firme di sostegno. In concreto viene introdotta la dicitura d'origine nazionale, estendibile ai 38 extravergini a denominazione di origine (Dop), a prodotti acquistabili direttamente nelle aziende agricole, a prodotti industriali selezionati e riconoscibili per la presenza di avvisi quali da olive “raccolte in Italia”, “coltivate in Italia”, “prodotte in Italia”, “100% olive italiane” o, in ultima istanza, esplicitando il nome dell'azienda agricola fornitrice della materia prima e non solo il luogo dello stabilimento di confezionamento dell'olio. Il mondo agricolo chiede in parallelo un sistema di controlli negli stabilimenti per assicurare che tutti i prodotti etichettati dopo il 17 gennaio 2008 rispettino le condizioni fissate dal decreto. Il recente sequestro a Foggia di clorofilla utilizzata in uno stabilimento specializzato per adulterare olio d'oliva, è la dimostrazione della necessità di salvaguardare il comparto anche in termini di sicurezza alimentare da frodi e sofisticazioni, in particolare per quelle confezioni destinate a finire su mercati stranieri e sui canali a elevata competitività di prezzo.

L’influenza delle offerte promozionali

La ricerca effettuata da Dinamiche, presentata nel numero 419 di Gdoweek, fa il punto sull'efficacia e la qualità delle offerte promozionali e sull'importanza del materiale pubblicitario. Lo studio, realizzato grazie a oltre 1.000 interviste a campione, prende in esame l'influenza di questi fattori sui vari settori merceologici. L'indagine è corredata da una serie di tabelle e grafici, oltre che da un'esaustiva analisi per l'interpretazione dei dati.

Scarica la ricerca "L'influenza delle offerte promozionali"

In Lunigiana le castagne sono Dop

Sono appena otto, tra castanicoltori e mulini, le aziende che possono fregiarsi del marchio europeo Dop (in protezione transitoria a livello nazionale) sulla farina di castagne prodotta in Lunigiana. Una vera "nanodop" per numero di aderenti e anche per quantità: 700 quintali. La farina, commercializzata con il nuovo marchio della produzione 2007, è lavorata secondo i metodi della tradizione montanara della zona che si estende nella provincia di Massa Carrara. Una nicchia che gli otto associati intendono valorizzare puntando sulla specificità del territorio, uno dei meno battuti della penisola, e della castanicoltura locale.

Il castagno ricopre fittamente le montagne della Lunigiana: se ne contano oltre venti varietà, oltre alla castagna selvatica piccola e non commestibile. L'estensione di questi alberi in Lunigiana è stimata in 28mila ettari. La particolarità della farina di castagne della zona sta nell'essere un "blend", una miscela di varietà diverse, prodotta da castagni non coltivati come in un frutteto, ma lasciati liberi di svilupparsi sui loro terreni.

Il procedimento di lavorazione indicato nel disciplinare prevede l'essiccazione a fuoco di legno di castagno per 40 giorni nel metato: è un graticcio su cui le castagne vengono asciugate dal calore sottostante. Poi c'è una selezione manuale per eliminare le selvatiche e quelle danneggiate, infine la macinatura a pietra.

La farina di castagne Dop della Lunigiana, al momento commercializzata solo dall'antico molino Rossi di Fivizzano, viene proposta in confezioni da 500 grammi, 1kg e 5 kg, distribuita sia nel canale tradizionale che, in piccola quota, nella gdo. Partirà inoltre un piano di comunicazione mirato alla conoscenza delle ricette tradizionali lunigianesi: oltre al classico castagnaccio, le "lasagne bastarde", la polenta e il pane di Morrocca.

Immobiliare in crisi a Parigi e Londra

L'ultimo segnale in ordine di tempo è il rapporto sul quarto trimestre 2007, reso noto da Atisreal: per l'industria del mattone europea ormai è crisi. A soffrire, secondo il rapporto della società immobiliare d'Oltralpe, sono soprattutto le ubicazioni di maggior pregio per gli investitori istituzionali: gli uffici “tripla A”, nel centro di Parigi e Londra. Netta la caduta delle transazioni in queste due città chiave: -20% a Parigi (520mila metri quadrati locati nel periodo considerato a fronte dei 643mila del 2006) e addirittura -40% nella City (205mila metri contro 329mila).

Due i fattori concomitanti nelle difficoltà dell'industria immobiliare: sul fronte della domanda, i segnali di recessione sempre più forti, sul fronte dell'offerta la crisi dei subprime Usa (e UK). In particolare, la mancanza di liquidità sta portando le banche a stringere i cordoni della borsa, rendendo più complicato (e comunque più costoso) l'accesso al credito, necessario come l'ossigeno alle iniziative immobiliari.

Come i subprime condizionano l'economia reale
La crisi degli uffici di Londra si accompagna alla caduta del mercato degli immobili commerciali in tutto il Regno Unito. Gli organi d'informazione economica hanno dato, a inizio 2008, ampio spazio alle notizie sul crollo in Borsa delle società di retailing, a partire da Marks & Spencer, per via della diminuzione dei consumi e quindi dei profitti. L'aggiornamento, a tutto il 2007, del FTSE commercial property index, indica una caduta dei rendimenti immobiliari in questo settore del 5% su base annua e del 7% su base trimestrale. I risultati, che arrivano dopo quasi 15 anni di crescita ininterrotta delle performance, è un indice inequivocabile, secondo gli analisti inglesi, del sentimento negativo sui consumi. D'altro canto, le possibilità d'acquisto di molte famiglie inglesi (come di molte italiane) sono fortemente limitate dalla crescita delle rate di mutui concessi con molta leggerezza.

Leclerc ritira i prodotti troppo cari

In Francia la difesa del potere d'acquisto non spetta più solo ai sindacati o alle associazioni dei consumatori, ma vede scendere (rumorosamente) in campo uno dei leader della grande distribuzione transalpina, il Gruppo Leclerc. Due giorni fa, Michel-Edouard Lecler, patron della catena, ha fatto pubblicare sulla stampa francese una pagina a pagamento nella quale ha minacciato di ritirare dagli scaffali, a partire da febbraio, sei noti articoli che avrebbero subito rincari eccessivi negli ultimi mesi. Si tratta di un formaggio del gruppo Bel (La celebre vacca che ride), di un prodotto Aiax, di due creme antirughe ( L'Oréal e Nivea), uno sciroppo (Orangina) e un dolce Brossard. Secondo Leclerc, le tariffe (ossia i prezzi pagati dai distributori agli industriali) di questi articoli sarebbero aumentate negli ultimi 5 mesi fra il 18,3% e il 20,6%, un incremento giudicato insostenibile dal Gruppo d'oltralpe anche tenendo conto della crescita dei prezzi delle materie prime.

La difesa degli industriali
La replica degli industriali non si è fatta attendere: Jean-René Buisson, presidente dell'ANIA, l'associazione delle industrie alimentari francesi, ha dichiarato: «Leclerc ha preso degli esempi caricaturali, e cerca di indurre in errore i consumatori facendogli credere che siano i prezzi finali ad essere aumentati del 20%, quando invece si tratta semplicemente delle tariffe». Buisson ha poi avvertito il Gruppo Leclerc: se volete davvero rendere concreto il vostro proposito, ritirando i sei articoli, dovete rispettare il preavviso legale di un mese, in caso contrario vi denunceremo.

Una riforma sullo sfondo
Secondo molti commentatori francesi è improbabile che Leclerc dia seguito alle sue minacce, ma, quel che è certo, è che da settimane le catene della Gdo francese cercano di far leva sull'inquietudine dei connazionali per la crescita dell'inflazione (al +2,6%). Sullo sfondo, secondo l'Agenzia France Press, c'è la possibilità di una nuova riforma della Legge Galland, che attualmente permette agli industriali di imporre la stessa tariffa a tutti i distributori.

Nuove idee per i reparti carne e pesce

Pensare l'assortimento in funzione dei momenti di consumo, e dei tanti possibili modi di fare cultura di prodotto, per dare un'impostazione innovativa ai reparti dei freschissimi: è quanto propone con il “laboratorio di idee” So Fresh Lab -mostra allestita da SG Consulting- che movimenterà la manifestazione So Fresh! in programma dal 17 al 18 gennaio alla Fiera di Bologna.

Il consumatore è il fulcro
Il concept proposto si avvale sia di modalità di presentazione inusuali che di forme di comunicazione ed informazione - grazie anche a tecnologie di ultima generazione - in grado di ottimizzare il livello di servizio del punto di vendita. Per esempio nelle carni, anziché la solita divisione per specie animale (carni di pollo, tacchino, maiale, manzo ecc), si proporrà un assortimento pensato in funzione delle modalità di utilizzo dei prodotti: arrosti, griglia, fettine. E all'interno di ciascuna tipologia si declineranno le diverse carni. Per esempio negli arrosti, troveremo quello di pollo, di tacchino, di maiale, di manzo, ordinati e comunicati secondo tre parametri evidenziati da una scala colore: 1) la digeribilità. 2) il tempo di preparazione e cottura della carne. 3) la quantità di prodotto crudo da acquistare per porzione. Tali informazioni saranno riportate in modo chiaro e semplice su cartelli di servizio posti a fianco di ciascun banco di vendita.

Ambientazione multisensoriale e corner ristorante
Un altro elemento innovativo sarà costituito dall'ambientazione del reparto. Entrare nell'area dedicata al pesce o alla carne sarà rispettivamente come andare al mare o in montagna, grazie alle gigantografie dei pannelli che decorano le pareti, agli elementi di arredo (come spiagge, barche con reti, carri di fieno ed erba sulle pareti) e alla diffusione di aromi. Negli ultimi tempi è cambiato il concetto stesso di supermercato: oggi non si acquista solo il prodotto da preparare a casa, ma sempre di più si acquistano piatti pronti o addirittura si consuma l'alimento direttamente sul punto di vendita. Per cui, ecco l'area della fruizione del prodotto: So Fresh Lab propone un format di ristorazione inusuale, basato sulla semplicità e l'innovazione dei piatti proposti. Inoltre, in appositi corner si potranno gustare menù a base di pesce e carni grigliate; oppure ritirarli per consumarli altrove. Un'attenzione particolare sarà data ai menu etnici con corner dedicati al kebab o al sushi bar.

Le promozioni mensili di B’io

Nei rapporti tra industria e distribuzione non mancano gli aspetti di conflittualità, ma quando entrambi condividono la stessa mission è più facile smussare gli angoli. È questo il caso di B'io, che in questi giorni ha lanciato il progetto “12 mesi di trasparenza”, che vedrà ogni mese un'azienda fornitrice protagonista di un'originale campagna sviluppata in tutti i pdv della rete.

La promozione B'io: il produttore del mese
La promozione prevede un'evidenziazione a scaffale degli articoli del produttore del mese, tutti proposti con un taglio prezzo del 10%, ma anche la distribuzione alla clientela di materiale informativo (cartoline, calendario) atto a farne conoscere la storia e i metodi di produzione, nonché corner di assaggio organizzati dalla stesse aziende. Coerentemente con la scelta di trasparenza fatta dalla catena su tutta l'offerta proposta, non mancherà l'indicazione del “prezzo giusto”, ovvero un'informazione chiara e completa sulla composizione del prezzo finale. I clienti inoltre potranno lasciarsi ispirare dai produttori “in trasparenza”, realizzando un disegno, una poesia, un racconto o qualsiasi altro contributo creativo ad essi dedicato, magari coinvolgendo i propri figli in una sorta di rappresentazione artistica dell'eccellenza bio: ogni mese gli autori dell'opera più originale potranno partire per una vacanza in un bio-hotel a scelta.

Nata nel 2002 da un'idea di Ecor - prima azienda italiana di distribuzione di prodotti bio - la rete dei negozi B'io oggi coinvolge oltre 250 punti vendita specializzati in alimentazione naturale, distribuiti sul territorio nazionale, con più di 500 addetti e un fatturato complessivo di circa 100 milioni di euro.

Sempre più vino nei consumi Usa

Il vino è un prodotto sempre più venduto negli Stati Uniti: nel 2007, il consumo di bottiglie è cresciuto per il quindicesimo anno consecutivo (+ 4% nel 2006). Secondo lo studio Impact Databank pubblicato dal Washington Post, a questi ritmi gli Usa nel 2015 supereranno anche la Francia, finora leader planetario indiscusso. Vari fattori contribuiscono al trend: la pubblicità sugli effetti benefici del consumo moderato, la conquista di nuovi target (giovani e donne lavoratrici con alto reddito), il marketing ammiccante con etichette definite molto "friendly" dagli esperti del settore. Per quanto riguarda le preferenze, lo Chardonnay è il prodotto più famoso negli Usa, quello che ha fatto innamorare del vino la generazione dei baby-boomers: nel 2007 ha venduto 64 milioni di casse. Una recente ricerca, però, sostiene che il fascino dello Chardonnay sta perdendo qualche colpo tra i più giovani, che sembrano staccarsi dai gusti mielosi e speziati cari ai sessantenni, preferendo invece vini più freschi. Gli analisti, infine, ritengono che i vini di fascia media americani e australiani continueranno ad attrarre i consumatori statunitensi, mentre le bottiglie del vecchio continente - anche a causa dell'euro forte - saranno destinate a subire qualche contraccolpo: stime recenti parlano di aumenti dal 10 al 30% nel 2008.

Più distributori per Carrefour

Con i nuovi distributori di carburante aperti lo scorso dicembre nel centro commerciale di Leinì (To) a fianco del punto di vendita di Torino-corso Grosseto, salgono a quota 18 gli impianti gestiti da Carrefour, situati in prossimità dei parcheggi dei principali centri commerciali dove sono presenti gli ipermercati del Gruppo.
A Nichelino (To), Portogruaro (Ve), Massa, Camerano (An), Calenzano (Fi), e Leinì (To), i distributori sono a insegna Carrefour, mentre ad Aosta, Burolo (To), Giussano (Mi), Casoria (Na), e Torino-Corso Grosseto sono in co-branding rispettivamente con Tamoil (i primi due), Erg, Q8 e Shell. I restanti 7 hanno invece la bandiera delle principali compagnie petrolifere.
Le due nuove stazioni di carburanti, situate su una superficie di circa 2.000 mq, erogano benzina verde e gasolio e si articolano in 3 isole multi-dispenser con 3 erogatori: uno self-service 24h e 2 in post-pay alla cassa posizionata in uscita. Nelle ore di chiusura entrambi gli impianti funzioneranno in modalità self-service ante-pay.
La politica di prezzo, in linea con la strategia di offrire al consumatore un prodotto il più conveniente possibile, prevede sconti fino a 7 centesimi al litro rispetto al prezzo medio depositato dalle compagnie. Chi paga con Carta Pass, la carta di credito degli ipermercati Carrefour, gode di un ulteriore sconto di 5 centesimi.
Lo sviluppo delle stazioni di rifornimento carburanti presso le aree di vendita riflette la volontà del gruppo di attivare servizi extra core-business. Oltre agli impianti per la distribuzione di carburanti e i 5 autolavaggi a insegna Carrefour, i servizi attivati dal gruppo francese comprendono: servizio di telefonia mobile 1UNOmobile (si veda MARK UP, maggio 2007, pag. 55), 20 corner per la vendita di farmaci senza obbligo di prescrizione, vendita di ricariche telefoniche on-line, servizi finanziari e prestiti personali attraverso Carrefour Servizi finanziari nata nel 2004; e infine vendita di voli low-cost e pagamento delle bollette di elettricità presso i supermercati diretti ubicati nel comune di Torino.

La Gdo aiuta a risparmiare

Edonismo e voglia di divertirsi in calo, accortezza e prudenza nei comportamenti d'acquisto in crescita; in sintesi, più preoccupato. Questo è il profilo del consumatore italiano nel 2008, delineato dal sondaggio (400 survey telefoniche come campione rappresentativo nazionale) effettuato da Ancc-Coop Italia/Kkienn nei primi giorni del 2008.

La gdo aiuta a risparmiare
A far quadrare i conti, secondo l'opinione degli intervistati, contribuisce la gdo: il 56%, infatti, ritiene che supermercati e discount abbiano consentito ai cosumatori di risparmiare, con le loro politiche di prezzo. Così, nel 2008, la spesa sarà effettuata per il 32% nei supermercati medi (+3% rispetto il 2007), e nel 27% dei casi in ipermercati e centri commerciali (con un calo del 5%).

A sorpresa, crescerà dal 10% all'11% la scelta d'acquistare nei negozi tradizionali, mentre rimangono stabili le preferenze nei confronti dei mercati rionali (7%). I consumatori metteranno sempre più prodotti italiani nel carrello: li aumenterà il 44% degli intervistati, contro un 5% che dichiara di volerli diminuire, mentre il 51% manterrà un comportamente stabile. Il 58% degli intervistati continuerà ad acquistare prodotti di primo prezzo, mentre il 26% dichiara di voler aumentare la quota di spesa in questa fascia. Per quanto riguarda i prodotti tipici e locali, i consumatori stabili saranno il 68%, quelli più propensi all'acquisto il 23%.

Le private label (le marche dei supermercati) saranno preferite dal 21% in più dei clienti, mentre per le grandi marche non si rilevano incrementi. In controtendenza invece i prodotti biologici: il 22% ne diminuirà l'acquisto a fronte di un 19% che lo aumenterà.

Il lato maschile del pianeta bellezza

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La cosmesi maschile

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I saldi valgono 2,5 miliardi di euro

Secondo un sondaggio Confcommercio/Format sui saldi invernali 2008, il 64% dei consumatori farà acquisti in sconto, generando un giro d'affari stimato in oltre 2,5 miliardi di euro, in aumento di circa il 40% rispetto a quanto incassato l'anno precedente. Solo uno “zoccolo duro” di consumatori, l'11%, si è dichiarato non interessato ai saldi. Circa la metà dei patiti delle promozioni concentrerà la propria attenzione sugli articoli griffati: i capi di abbigliamento sono i più gettonati (93%), seguiti dalle scarpe (69%), dagli articoli sportivi (58%) e dalla biancheria intima (55%).

Target differenziati
Sui prodotti griffati, o comunque di marca, si orientano in prevalenza gli uomini, i giovani ed i giovanissimi (fino a 34 anni); le persone con un titolo di studio medio alto/alto (medie superiori/laurea) e che risiedono nelle regioni del Nord ovest; i single e i non coniugati. Quelli che attendono i saldi per acquistare una merce alla quale stavano pensando da tempo sono in prevalenza i giovani. In controtendenza sono risultati i consumatori più avanti negli anni. Attendono i saldi per gli acquisti anche le famiglie, in particolare quelle delle regioni del Centro Italia e del Meridione, e quelle che risiedono nelle grandi aree metropolitane del paese, comprese quelle del Nord Italia.

Il grado di soddisfazione
Tra i consumatori che hanno avuto occasione di acquistare in saldo in passato, il 77,7% giudica la qualità dei prodotti venduti “molto” o “abbastanza” buona, mentre il 62,6% giudica la varietà dei prodotti “molto” o “abbastanza” buona. Il 42% di chi ha acquistato in saldo in passato afferma di aver riscontrato difficoltà nella prova del capo e il 63,5% nel cambiare la merce dopo l'acquisto. Per quanto riguarda l'informazione, il 55% dei consumatori si ritiene molto o abbastanza informato sull'esatto significato della tipologia di vendita inerente i saldi, ed il 45% su quella inerente le “vendite promozionali”. Il 43% conosce il significato delle “vendite di liquidazione” e il 36% di quelle denominate “sottocosto”.

Bene trasparenza e liberalizzazioni
Le iniziative dei commercianti per rendere chiari e trasparenti i saldi vengono giudicate come “iniziative utili” dal 68,1% dei consumatori. Più nel dettaglio il 22,6% le giudica “utili e a difesa del consumatore e del commercio” e il 45,5% le giudica “utili, anche se non sempre riescono a tutelare gli acquirenti”. Il 66% dei consumatori e il 40% dei commercianti si sono dichiarati invece d'accordo sulla liberalizzazione dei saldi. Secondo l'82% dei primi e il 58% dei secondi, i saldi liberi porterebbero più convenienza sul fronte prezzi e, per l'80% dei consumatori e il 57% degli esercenti, anche un aumento dei consumi. Lo sconto considerato “ideale” da entrambe le categorie si aggira intorno al 40%.

Luci e ombre per le calzature

Segnali di recupero per il settore calzaturiero che, dopo un triennio difficile, conferma la tendenza al riequilibrio delle principali variabili congiunturali.
Questo è in sintesi quanto emerge dall'indagine condotta da Anci (Associazione nazionale calzaturifici italiani), dalla quale affiora un andamento meno penalizzante per il comparto seppur con problemi strutturali che impediscono alle imprese di confermare l'ottimismo per il prossimo futuro.

Diversificazione, internazionalizzazione e specializzazione nella fascia medio-alta sono i trend percorsi dalle società che più hanno saputo cavalcare la crisi che ha attanagliato il settore. Tra i segnali favorevoli, il ritorno alla crescita del saldo commerciale che nei primi otto mesi del 2007 ha toccato i 2,5 miliardi di euro con una crescita del 15,3% sull'analogo periodo 2006; le dinamiche di prezzo, che grazie al recupero dei margini sugli anni passati, registrano una crescita del 3% sul mercato interno e del 2,6% su quello estero del livello dei prezzi alla produzione; e le dinamiche dei flussi di esportazione mediamente in aumento.

Nei primi otto mesi del 2007 le vendite all'estero hanno registrato, infatti, un valore di 4.805 milioni di euro, corrispondente a 178,5 milioni di paia, circa 5 milioni in più rispetto all'anno precedente. Ma se da una parte le vendite oltre confine si confermano in crescita, dall'altra si nota un rallentamento della richiesta interna, causato dal generale clima d'incertezza e dalla bassa crescita dei redditi disponibili.
Non va però trascurata la ripresa della domanda nei primi otto mesi dell'anno, dovuta probabilmente ad acquisti rimandati nelle scorse stagioni.

La vendita diretta fattura un miliardo

Fare acquisti standosene comodamente a casa propria è una formula che piace agli italiani. Nei primi nove mesi del 2007, le imprese associate ad Avedisco (Associazione vendite dirette servizio consumatori, fondata nel 1969), hanno registrato un fatturato di 988 milioni di euro e, soprattutto grazie all'ottimo andamento del terzo trimestre (+9%), hanno segnato una crescita del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
La vendita diretta, insomma, gode di buona salute, considerato che il valore delle vendite del commercio al dettaglio in sede fissa nello stesso periodo ha invece segnato una modesta crescita, dello 0,5% rispetto al 2006 secondo dati Istat.

Una forza vendita di 217mila incaricati
Si riconferma anche il trend di crescita della forza vendita: a fine settembre gli incaricati delle 32 imprese associate ad Avedisco - che utilizzano tre modalità: porta a porta classico, party plan e marketing multilivello - sfioravano le 217mila unità, in aumento del 9%. Tra le aziende con la rete più capillare, da segnalare Avon Cosmetics, che conta 56.000 incaricati, Tupperware (30.000), Forever Living (25.000), mentre Vorwerk Folletto, prima azienda per fatturato, ne conta 4.000.

Beni durevoli e prodotti alimentari
Il settore trainante è sempre quello dei beni durevoli per la casa (arredamento, casalinghi, elettrodomestici), che con circa 458 milioni di fatturato, pressoché stabile rispetto ai primi tre trimestri 2006, incide per il 46,3% sul totale delle vendite a domicilio. Al secondo posto, con un peso di circa il 21% sul totale fatturato, in crescita dell'8,5%, si posiziona il comparto dei prodotti nutrizionali; circa due terzi del valore arriva dagli integratori alimentari (+10,4%), il resto dagli alimenti surgelati (+3,3%). Al terzo posto si collocano i cosmetici e gli accessori per la moda, con un peso del 13,7% sul totale, in crescita del 2,3%.

Tra i settori più dinamici da segnalare anche il tessile, che pur in crescita del 9,4% pesa solo il 3,9% sul totale fatturato, e i beni di consumo per la casa (perlopiù detergenti), che rappresentano circa il 10% della torta, in crescita del 7,4%. A seguire i servizi (utilities), che con un fatturato di 17,6 milioni di euro rappresentano solo l'1,8% del totale, con un trend di tutto rispetto: +6,2%. In forte crescita (+19,9%) la categoria "altro", che con un'incidenza del 3,4% fornisce un'altra conferma alle potenzialità di sviluppo di nuovi business nel settore delle vendite dirette.

A Parigi il primo Mondiale dei dolci

Località: Parigi-nord Villepinte, giorni: 29-31 marzo. Partecipanti: 12 coppie (uomo-donna) di professionisti provenienti da tutto il mondo. Queste le caratteristiche essenziali dell'iniziativa voluta da DGF, distributore francese di dolciumi, e dagli organizzatori di Europain & Intersuc, la fiera biennale per i professionisti del pane, dolci, gelati e gastronomia, che si terrà nella stessa località pari luogo e periodo. Le coppie già scelte sono quelle di Giappone, Canada, Messico, Marocco, Vietnam, Polonia, Francia, che insieme alle rimanenti saranno poste in 12 box e si misureranno su 10 preparazioni prestabilite che saranno riprese in diretta: si va dal bignè alla crostatina, dal cioccolatino al dessert.

La fiera Europain
Questa proposta del mondiale, legata agli antichi mestieri e al recupero del saper fare in un'ottica di qualità, si colloca all'interno di molte altre iniziative similari che si svolgono durante la fiera Europain, come la Coppa del Mondo della panificazione (giunta alla sesta edizione) e la Coppa Internazionale Louis Lesaffre (seconda edizione). Fra le varie sezioni della fiera, quella più interessante è lo Spazio Innovazioni, giunto alla seconda edizione. Al suo interno si intendono valorizzare molteplici aspetti dell'innovazione in ambiti come risparmio tempo, produttività, sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile. Quest'anno ad Europain si prevedono 600 espositori e 80mila visitatori provenienti da oltre 140 paesi, anche grazie al notevole investimento fatto in comunicazione per tenere le 27 conferenze stampa direttamente nei paesi di origine, soprattutto in estremo oriente e Sudamerica.

Perché la benzina è così cara

La globalizzazione ha creato nuovi confini di competizione, privi di vincoli amministrativi e basati sul tempo, che hanno spinto le grandi corporation (su cui governi e pubblici poteri locali riescono sempre meno a intervenire) verso un'impresa globale a network, idonea a operare in contesti aperti.

Mercati di scarsità
Nell'economia dei mercati globali, l'intensità competitiva va oltre la numerosità e le quote di vendita dei concorrenti, per misurare piuttosto direzione e complessità delle relazioni tra un'impresa rispetto ai competitor. Un'alta interdipendenza (cioè la presenza di forti relazioni con i mercati) segnala così una bassa competizione, come avviene per le economie di scarsità, che equivalgono ai monopoli e ai cartelli. Qui le imprese controllano le vendite nei vari mercati, fissando nelle diverse aree il prezzo e le quantità prodotte e vendute.

L'industria petrolifera esprime un moderno esempio di global management in condizioni di scarsità d'offerta, che si concretizza in un ridotto numero di grandi corporation, pochi world brand e una clientela mantenuta omogenea nei bisogni e stabile nei consumi. La bassa interdipendenza competitiva è aumentata, inoltre, dal controllo esercitato dai produttori sui canali distributivi. Questi ultimi configurano degli ambiti locali di vendita, inseriti però in network globali di produzione, marketing e logistica.

La situazione italiana
In Italia (che presenta un'attività di raffinazione multicountry, un importante sistema logistico e forti consumi interni), il retail della benzina si concentra, per esempio, sulle imprese del settore petrolifero con un'alta concentrazione delle quote di mercato (Agip 30%, Esso 18%, Q8 10%, Ip 8%, Tamoil 8%, Erg 7%, Api 8%). Sono minime le vendite in altri canali, in particolare la Gdo. In sintesi, è un tipico oligopolio distributivo locale, governato tuttavia da una gestione globale dell'offerta. D'altro canto, il global management mira proprio a preservare la condizione base dell'economia di scarsità, cioè una ridotta intensità di concorrenza, come dimostrano le soft entry dei colossi cinesi Sinopec, Cnooc e PetroChina.

La visita medica si fa al supermercato

I centri commerciali ambiscono a diventare “centri di soluzioni” per i problemi del cliente-cittadino, quindi aldilà del prodotto: l’offerta di servizi si fa sempre più sofisticata, ad esempio con quelli dedicati alla salute. Da metà novembre, al Portello di Milano - centro commerciale urbano con un superstore Iper (Gruppo Finiper) come locomotiva e una piazza con oltre 30 attività commerciali classiche - il Centro Diagnostico Italiano ha aperto una nuova sede, dove è possibile eseguire prelievi di laboratorio, privatamente e con il Servizio Sanitario Nazionale.

Tra i plus principali, gli orari di apertura continuati -dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 18.00- e il vantaggio di poter sfruttare anche il sabato mattina (dalle 7.30 alle 12.00) per effettuare dei prelievi. Presso la sede del CDI, inoltre, non manca il poliambulatorio dove, anche su prenotazione telefonica, si eseguono visite di allergologia, cardiologia, dietologia, chirurgia, oculistica, ginecologia, otorinolaringoiatria, urologia.

Non è la prima volta che in Italia, all’interno di un centro commerciale, viene inserita un’area legata alla salute. Il primo centro commerciale a offrire quest’opportunità è stato I Gigli di Campi Bisenzio (Firenze), con un Medical Center, aperto oltre un anno fa, presso il quale sono possibili anche sconti a fronte dell’acquisto di farmaci otc e sop effettuati nella parafarmacia dell’ipermercato Panorama (locomotiva alimentare del centro). Anche il Servizio Dentistico presente in due diversi Ipermercati Auchan (a Rescaldina-Mi e Cesano Boscone-Mi), sta garantendo risultati soddisfacenti.

Italian Food Excellence

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