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Affari in crescita nei supermercati

Nell'ultimo bimestre 2007 il giro d'affari di Iper e Supermercati ha mostrato un andamento soddisfacente. Secondo Vendite Flash, il bollettino del Centro Studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale della Grande distribuzione organizzata, il fatturato nel periodo è cresciuto del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, confermando il ritmo del 2007 (+2,8%).
A sostenere i volumi di vendita sono state soprattutto le nuove aperture, con miglioramenti prossimi al 5%. Gli esercizi della rete preesistente hanno invece registrato una contrazione vicina al 4%.
La crescita del giro d'affari ha beneficiato dell'aumento del costo della spesa, che ha raggiunto nel 6° bimestre un tasso del 2,2%, in ulteriore accelerazione rispetto all'1,7% del 5° bimestre. In alcuni casi gli aumenti di prezzo hanno condizionato i volumi di vendita. Ciò è successo soprattutto nel segmento del Largo consumo confezionato (in particolare, nel Fresco e nella Drogheria alimentare), dove si sono concretizzate le sollecitazioni provenienti dai mercati internazionali delle materie prime.

I rincari più marcati
Tra novembre e dicembre scorsi, al Fresco spetta il tasso di crescita dei prezzi più alto, con un 4,1% che conferma la dinamica già registrata nel bimestre precedente. All'interno del reparto si registrano, in particolare, i rincari del latte fresco e dei formaggi, aumentati su base tendenziale poco più del 5%, del latte Uht e del burro, in crescita del 10% e del 15% rispettivamente.
A dare sostegno ai listini dei prezzi sono anche i derivati dei cereali, in particolare le farine, che mostrano un rincaro superiore al 15%, e la pasta di semola secca, che aumenta oltre il 10%. Nettamente più contenuto il maggior costo dei generi sostituivi del pane, in crescita del 3% circa. Vi sono poi gli oli di semi, che nel 6° bimestre costano al consumatore un 10% in più rispetto all'anno precedente. Unioncamere sottolinea che entrambi i reparti riflettono sollecitazioni provenienti dai mercati internazionali delle materie prime cerealicole. Mercati che potrebbero continuare a porre sotto pressione gli equilibri di bilancio delle imprese e delle famiglie.

I fatturati regione per regione
Nel 6° bimestre, ad eccezione della Sardegna, tutte le regioni hanno messo a segno aumenti del fatturato. Il tasso di incremento più elevato è stato quello del Trentino Alto Adige (+5.4%), seguito dalle Marche +(4.7%). Una dinamica del fatturato superiore al 4% si è riscontrata anche in Emilia Romagna, mentre in Veneto l'aumento registrato è del 2,1%. Al Centro si segnalano buone performance commerciali in Toscana e Lazio (intorno al 3%), mentre meno brillante è la crescita in Umbria ferma all'1%. Relativamente al Nord-ovest, il Piemonte ha viaggiato intorno al + 2%, mentre più modesto è il risultato della Lombardia, che non ha superato l'1%. Nel Sud e nelle isole alla significativa flessione registrata dalla Sardegna si contrappone il vivace andamento di Campania e Calabria, con il 3,5% circa. Le performance di Puglia e Sicilia si pongono sotto la media nazionale, con tassi di crescita compresi tra l'1% e l'1,5%.

Un nuovo socio per C3

Il Gruppo C3 gode di buona salute: oltre ad avere archiviato un 2007 in crescita (+9%, che però comprende anche le nuove aperture), il consorzio guidato dal presidente Maggiorino Maiorana amplia il proprio raggio d’azione e si rafforza grazie all’ingresso, di un nuovo socio, dall’inizio dell’anno. Si tratta di New Distribution, realtà radicata nella zona di Benevento, dove opera con un ipermercato, 6 iperstore e 10 supermercati. Sale così a 21 il numero delle aziende che aderiscono a C3, che opera sull’intero territorio nazionale con 598 pdv, di cui 24 cash & carry, 40 ipermercati, 190 supermercati e 344 superette.

Il futuro
“Valuteremo anche nel prossimo futuro la possibilità di inserire nuovi soci, a patto che operino in linea con la nostra identità, focalizzata sull’italianità, la trasparenza, l’indipendenza e la flessibilità”, precisa Maiorana.

Per il 2008, inoltre, sono previste anche nuove aperture: già in calendario 14 supermercati, 1 ipermercato e un cash and carry di 6.000 mq.

Rewe Italia rileva il marchio Uni

Rewe, il gruppo tedesco proprietario delle catene Standa, Iperstanda e Billa, prosegue le azioni di sviluppo in Italia. Nuova tappa in questo processo, peraltro non finito, di consolidamento della rete distributiva è l'acquisizione di 18 supermercati con insegna Uni, che fanno capo alla società Unica, della famiglia Collivignarelli. Il gruppo incrementa così le proprie quote di mercato in un'importante area economica del Piemonte, che si può circoscrivere geograficamente al territorio compreso tra Novara, Borgomanero e il Lago Maggiore, nel quale Unica vanta un radicamento trentennale, con un giro d'affari superiore a 130 milioni di euro. I punti di vendita acquisiti manterranno l'insegna storica Uni.
Con un giro d'affari superiore a 2 miliardi di euro, l'Italia rappresenta dopo l'Austria il mercato estero più importante per Rewe. Un contributo fondamentale al consolidamento della posizione in Italia è da attribuire anche alla politica di sviluppo mirata dei discount Penny Market, dal nord alle regioni meridionali. L'apertura del primo punto di vendita Penny a Mazara del Vallo (Tp) a fine 2007, ha dato il via allo sviluppo della rete dei punti vendita in Sicilia. «Unica è una realtà aziendale che porterà nel gruppo un know-how importante fatto di cultura del cliente, valorizzazione delle realtà locali e una vocazione e attenzione, in primo luogo, ai prodotti freschi», ha sottolineato Francesco Rivolta, amministratore delegato di Rewe Italia.

La mela come snack del piacere e del benessere

Alleanza a tre per sostenere il consumo di mele presso le nuove generazioni e al tempo stesso per contrastare la concorrenza extra Ue -in particolare della Repubblica popolare cinese, che con circa 20 milioni di tonnellate, in buona parte destinate alla trasformazione industriale, è il primo produttore mondiale di mele. Il progetto di promozione della mela -denominato dalla campagna “frutto dei molti piaceri”, per via delle varietà di sapori, consistenza e colorazione proposte dalla gamma di frutti in commercio- ha valenza internazionale, non solo perché co-finanziato dall'Unione europea, ma anche perché è stato concepito e presentato di concerto dalle associazioni di produttori di Italia (Assomela), Francia (Section Nationale Pomme) e Olanda (Dutch Produce Association).

Focus su uffici e palestre

La formula prescelta per le attività previste in Italia -organizzate da Sopexa di concerto con Assomela- punta a contattare direttamente i consumatori sui loro “luoghi di vita”: piazze, parchi, scuole, palestre, ma soprattutto uffici e specificatamente le mense aziendali.
In particolare, tra marzo e maggio 2008 saranno organizzate settimane di animazione presso le mense di circa 50 grandi aziende che hanno aderito all'iniziativa, e in 14 palestre di tendenza, con corner per la distribuzione di materiali informativi e promozionali e degustazione di diverse varietà di mele.
Inoltre, sono previsti road-show di quattro giornate a Roma, Milano e Napoli, con team di hostess che a bordo di furgoncini Ape personalizzati con le immagini della campagna promuoveranno la mela nei luoghi più frequentati delle città.
A supporto degli eventi, campagna di comunicazione su quotidiani e periodici salute e campagna banner su una decina di portali per far conoscere il sito www.piaceredimela.it.

Le cifre

Nel 2007, i tre paesi promotori del programma hanno prodotto rispettivamente: Italia 2,14 milioni di tonnellate, Francia 1,65 mio t, Olanda 396 mila t. Assomela, che raggruppa le principali organizzazioni di produttori, rappresenta circa l'80% della produzione melicola italiana.
Il budget disposizione della campagna è di circa 11,5 mio e, che verranno ripartiti sul triennio di riferimento, di cui circa 7,5 mio e a disposizione del mercato italiano, in cui i promotori della campagna stimano verranno attivati 400.000 contatti complessivi, di cui 350.000 dati dalle attività in aziende e mese, 20.000 con le palestre e 30.000 con i road-show.

Prezzi bloccati su 60 prodotti bio

NaturaSì, la principale catena di supermercati specializzati in Italia, e la rete dei negozi ad insegna B'io lanciano insieme il progetto “Prezzo bloccato a marzo 2007 - zero aumenti”. L'iniziativa consiste nel bloccare i prezzi di una oltre 60 di prodotti, scelti in modo da costruire un paniere rappresentativo della spesa base di una famiglia, al valore di marzo 2007. L'operazione inizierà il 10 marzo e proseguirà fino al 30 giugno 2008.

Focus sui primi piatti
Il “paniere bio” è composto nello specifico da referenze per la prima colazione (latte, zucchero, biscotti, marmellata ecc.), prodotti da forno (grissini, pane, cracker ecc.), bibite e succhi, yogurt, uova e detersivi.

La categoria più rappresentata è quella dei primi piatti, sughi e condimenti, con una trentina di referenze di pasta, farina, riso, olio extravergine di oliva e polpa di pomodoro.

I prodotti a prezzo bloccato saranno contrassegnati nei 50 supermercati a insegna NaturaSì e nei 260 negozi a insegna B'io con appositi frontalini, locandine e volantini.

L'elenco completo dei prodotti a prezzo bloccato è consultabile ai siti www.naturasi.com e www.b-io.it.

Carrefour cresce grazie alla cura del presidente Duran

Il 2007 è stato per il Gruppo Carrefour, a livello globale, un anno positivo, nonostante gli andamenti in Borsa e le difficoltà degli ipermercati. L'anno si è chiuso con vendite totali pari a 92.272 milioni di euro, una crescita dell'1,8% a parità di rete e un'incidenza dello sviluppo di nuovi pdv pari a +5,2%, certamente trainato dalle performance in America Latina (+27%) e Asia (+ 14,7%), mentre l'Europa -soprattutto la Francia- stenta. Trasformando i dati a tassi di cambio costanti, si ottiene una crescita complessiva del + 7%.
Sulla base di questi dati, prevedendo ulteriori nuove aperture e il consolidamento delle politiche implementate negli anni passati (e nel 2007 con maggiore convinzione) per il 2008 è atteso un incremento compreso tra il 6 e l'8%, escludendo eventuali acquisizioni.

La situazione francese

In questo contesto, la Francia continua a rappresentare il mercato più importante, anche se in difficoltà come tutti i mercati maturi. In ogni caso, l'adozione di nuovi concept di vendita, soprattutto nel non food e nel grocery secco, ha parzialmente rivitalizzato le vendite degli ipermercati. In particolare, i 25 store riconvertiti al nuovo modello hanno registrato performance positive, che si attestano su incrementi compresi tra il 3 e il 5%. Segnali soddisfacenti provengono anche dall'adozione di quella strategia del “multi format single brand”, fortemente voluta dal presidente José Luis Duran che sta portando il gruppo, in Francia e in Spagna, a riconvertire anche le insegne di supermercati in Carrefour Express.

Le performance internazionali

Se oltralpe i test stanno fornendo dati positivi, in Spagna, il secondo mercato più importante in Europa con vendite pari a 14.386 milioni di euro, la validità della strategia di cambio di insegna è confermata dall'andamento a doppia cifra (oltre il 10% a parità di rete) dei Carrefour Express, in un mercato che, nell'ultimo trimestre del 2007, ha segnalato rallentamenti nella spesa dei consumi.
Non è escluso che anche in Italia venga in un prossimo futuro adottata questa strategia. Per il momento, nel nostro Paese Carrefour si attesta con 7.158 milioni di euro, con un incremento dell'1,2% rispetto al 2006, in una situazione complessa soprattutto per le difficoltà degli ipermercati che, nell'ultimo trimestre 2007, hanno registrato una performance negativa (-2,2% a parità di rete, che si trasforma in +0,3 a parità di cambio) outperform dalle altre insegne del gruppo.

Dati più che positivi provengono, invece, dall'America Latina, dove il gruppo registra ovunque crescite a due cifre grazie allo sviluppo e all'integrazione con realtà locali, come è avvenuto in Brasile con Atacadao. Andamenti altrettanti soddisfacenti provengono dall'Asia: in Cina, dove la crescita è trainata da ipermercati e discount a insegna Dia, sono stati aperti ben 22 pdv, mentre qualche rallentamento viene registrato a Taiwan per effetto della forte competitività e della relativa cannibalizzazione.
A fine 2007, Carrefour operava con una rete totale di 14.991 pdv, di cui 1.353 aperti in corso d'anno.

Nuove linee Ecr e Pos di System Retail

Il retailer ha la necessità di conoscere in maniera accurata le informazioni prodotte dalla rete dei propri punti di vendita. La gestione della conoscenza è un fattore di competitività. Il retailer è disposto ad innovare e investire in progetti innovativi se il produttore è disposto a rischiare insieme sulla sperimentazione. Questi alcuni degli spunti emersi in occasione del meeting nel quale System Retail ha presentato ai propri dealers le nuove linee di prodotti Ecr e Pos con marchio System. All'incontro, nel corso del quale sono state illustrate le strategie aziendali per il 2008, hanno partecipato i business partner Custom Engineering, Datalogic Scanning, Rotoltec Group, Argentea e Datalogic Mobile.
I prodotti System, in co-brand, con Custom Engineering, riguardano stampanti fiscali e non, chioschi e multimediabox.

Il biologico rialza la testa e cresce del 9%

Pur mantenendo dimensioni limitate, il consumo di prodotti biologici mostra interessanti segnali di crescita, portando il comparto fuori da una dimensione di nicchia. Infatti, dopo una stasi registrata negli anni 2004-2005, nel 2006 gli acquisti in gdo hanno registrato una crescita del 9,2%, attestando il valore del mercato a 311,73 milioni di euro. In gdo, però, passa solo il 22% delle vendite, contro il 17% dei negozi specializzati e il 9% di quelli tradizionali. Il restante 52% delle vendite passa per i canali della ristorazione collettiva (in forte incremento la richiesta da parte di strutture pubbliche, quali mense scolastiche e ospedaliere) e della vendita diretta: si può quindi ipotizzare un valore totale delle vendite del biologico in Italia ben superiore al miliardo di euro.

Il positivo trend delle vendite è motivato, in particolare, dall'incremento dei segmenti di latte e derivati (primo mercato bio per valore), saliti del 9,9%, di quelle di ortofrutta fresca e trasformata (+11,4%), zucchero, caffé e tè (+27,5%), oli (+37,7%), pani e sostituti (+57%), ma anche di riso e pasta cresciuti di oltre il 14%.

Il ruolo del bio nella gdo
Secondo Ismea, che ha effettuato indagini specifiche anche presso le centrali d'acquisto, per il biologico la gdo ha una media di 10 fornitori. Rispetto l'entità degli acquisti, la maggior parte delle centrali dichiara di non aver incrementato le forniture nell'ultimo anno, ma circa il 50% è propenso a incrementare l'offerta.
Dall'indagine sulle centrali emerge anche che il biologico, pur essendo rappresentativo di prodotti di eccellenza qualitativa (peraltro proposte in Private Label per il 55,5% del valore del mercato) ha un ruolo marginale sul totale delle vendite,: il 79% degli intervistati infatti dichiara che il bio presenta un peso inferiore o al massimo uguale al 5% e soltanto un 17% rileva che il peso sia compreso in una fascia tra il 6 e il 20%, mentre appena il 4% dichiara un'incidenza superiore al 20%. Infatti, gli intervistati ammettono anche che il ruolo dei prodotti bio nella strategia della catena sia in prevalenza di completamento di gamma (34,3%), marginale o addirittura in declino (21,4%) o destinato a soddisfare una richiesta di nicchia (18,6%). Una percentuale degli intervistati abbastanza importante ritiene invece che il ruolo del biologico nell'ambito del punto di vendita sia in deciso sviluppo (30%).

Prospettive di mercato
Relativamente alle prospettive del mercato, gran parte degli intervistati è convinto che nei prossimi 2-3 anni le vendite aumenteranno di molto (38,6%) o addirittura saranno in forte aumento (28,6%). Quasi un 26% invece pensa che esse rimarranno stazionarie (26%), mentre il 7% prevede un calo del mercato.

A Milano regna la distribuzione automatica

Da momento di pausa in ufficio, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio e attesa come aeroporti e stazioni ferroviarie. Se inizialmente i prodotti venduti dai distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi è possibile trovare di tutto: dagli accessori per l'abbigliamento agli articoli sanitari, giocattoli, fiori e perfino cellulari.
Secondo l'elaborazione della Camera di Commercio sui dati del registro delle imprese, Milano è la regina italiana della vendita tramite distribuzione automatica, concentrando nella sua provincia 185 attività, il 51,7% delle imprese lombarde (358 in totale) e ben l'8% di tutte quelle italiane (2.304). Il numero di imprese milanesi del settore è superiore al dato di intere regioni come la Campania (182 imprese) o l'Emilia Romagna (176 imprese) e quasi il 58% delle meneghine opera nella distribuzione automatica di prodotti alimentari.
All'interno della provincia, Milano è il comune con la maggiore concentrazione di attività: 44 imprese che corrispondono al 23,8% del totale provinciale e al 12,3 % del totale regionale di settore. Il capoluogo, tuttavia, registra una flessione del 6,4% nel confronto tra 2007 e 2006 (anno in cui le imprese risultavano 47), compensato dalla crescita della provincia (+2,2%). Tra gli altri comuni, fanno bene Monza, capoluogo designato della nuova provincia brianzola, con il 4,3% delle imprese di settore, Parabiago e Sesto San Giovanni a pari merito con il 2,7% delle imprese.

L'identikit dell'imprenditore
Nella provincia milanese, le imprese del settore vendita tramite distributori automatici sono per il 55,2% ditte individuali. Il 43,6% di queste ha un titolare con meno di quarant'anni mentre il 20,8% è condotto da donne, contro una media nazionale del 24,5% ed una lombarda del 19%. Nella quasi totalità dei casi (97%) i titolari sono italiani.

LE IMPRESE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA
Imprese
distribuzione automatica
Imprese distribuzione automatica alimentari Imprese
distribuzione automatica non alimentari
Totale
2007
Totale 2006 Var
07/06
Milano comune 17 24 3 44 47 -6,40%
Milano provincia 69 107 9 185 181 2,20%
Lombardia 112 222 24 358 359 -0,30%
Italia 651 1476 177 2304 2231 3,30%

Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese

Per Carrefour Italia la benzina è un business strategico

Presso il centro commerciale di Borgomanero (No), Carrefour Italia ha aperto il suo 19° distributore di benzina a insegna Tamoil-Carrefour.
In occasione del lancio, la super senza piombo viene proposta 1,309 euro, mentre il gasolio a 1,219 euro. Inoltre, a chi decide
di pagare con la carta di credito dell'insegna Carta Pass, viene applicato un ulteriore sconto di 5 centesimi, in linea con la strategia dell'azienda di garantire sconti fino a un massimo
di 7 centesimi rispetto al prezzo medio delle compagnie petrolifere.

Orari di apertura e possibilità di pagamento
La stazione, che occupa una superficie complessiva di circa 1.800 mq, è composta da 3 isole multidispenser con 3 erogatori ciascuna self service, mentre il pagamento viene effettuato, alla fine dell'operazione di rifornimento, alla cassa posta vicino all'uscita. Durante le ore di chiusura e quelle notturne, invece, il pagamento viene richiesto prima di accedere al rifornimento.

Pam rinnova il format in chiave locale e turistica

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Wal-Mart multa i fornitori senza Rfid

L'Rfid dovrebbe essere una tecnologia collaborativa per definizione, ma non sempre è così. Lo ha dimostrato Wal-Mart in diverse occasioni, a cominciare dal famoso editto del 2005, con cui esortava i primi 100 supplier a sperimentare l'Rfid, fino all'ultimo episodio della saga che vede comminare una penale ai fornitori di Sam's Club. Il retailer di Bentoville ha stabilito, infatti, che su tutti i pallet spediti, dal primo febbraio 2008, ad ognuno dei 22 cedi dell'insegna o direttamente ai punti vendita, i fornitori dovranno apporre tag Rfid Epc Gen 2.

Chi non ottempererà a questa indicazione, dovrà versare una penale di 2 dollari per ogni pallet non taggato e di 3 dollari da gennaio 2009. L'obiettivo è di spingere i fornitori ad applicare i tag su ogni singolo prodotto da gennaio 2010. In risposta a questa esigenza, alcuni system integrator, come Xterprise, hanno offerto soluzioni web-based che consentono ai fornitori di creare e stampare tag Rfid direttamente presso la sede aziendale.

Wegmans valuta i vantaggi dell'Rfid nella gestione delle ricette mediche
Una gestione più veloce ed efficiente delle ricette mediche grazie all'Rfid: questo l'obiettivo del progetto varato da Wegmans Food Markets per le proprie farmacie in-store. Il retailer Usa sta pianificando un test che prevede l'implementazione di un sistema di tracciamento dei medicinali basato sull'identificazione in radiofrequenza. Il fine è quello di determinare in quale misura l'applicazione di tag Rfid sulle ricette dei clienti e sui relativi medicinali, possa contribuire a rendere più accurata e rapida la gestione degli ordini.

Il progetto pilota rappresenta anche l'occasione per Wegmans di valutare l'impatto della tecnologia Rfid e del network EpcGlobal, sui processi di business e sul servizio ai clienti all'interno delle farmacie. Questo test non rappresenta però il primo approccio all'Rfid per Wegmans: il gruppo farà, infatti, tesoro di un programma avviato nel 2005 nel settore delle carni. Tag passivi Gen 2 furono applicati ai fardelli che trasportavano i tagli di carne dall'impianto di lavorazione al cedi, e anche sui pallet usati per trasferire i fardelli stessi fino al centro distribuzione.

Il biologico rialza la testa e in gdo cresce di oltre il 9%

Pur mantenendo dimensioni limitate, il consumo di prodotti biologici mostra interessanti segnali di crescita, portando il comparto fuori da una dimensione di nicchia. Infatti, dopo una stasi registrata negli anni 2004-2005, nel 2006 gli acquisti in gdo hanno registrato una crescita del 9,2%, attestando il valore del mercato a 311,73 milioni di euro. In gdo, però, passa solo il 22% delle vendite, contro il 17% dei negozi specializzati e il 9% di quelli tradizionali. Il restante 52% delle vendite passa per i canali della ristorazione collettiva (in forte incremento la richiesta da parte di strutture pubbliche, quali mense scolastiche e ospedaliere) e della vendita diretta: si può quindi ipotizzare un valore totale delle vendite del biologico in Italia ben superiore al miliardo di euro.
Il positivo trend delle vendite è motivato, in particolare, dall’incremento dei segmenti di latte e derivati (primo mercato bio per valore), saliti del 9,9%, di quelle di ortofrutta fresca e trasformata (+11,4%), zucchero, caffé e tè (+27,5%), oli (+37,7%), pani e sostituti (+57%), ma anche di riso e pasta cresciuti di oltre il 14%.

Il ruolo del bio nella gdo
Secondo Ismea, che ha effettuato indagini specifiche anche presso le centrali d’acquisto, per il biologico la gdo ha una media di 10 fornitori. Rispetto l’entità degli acquisti, la maggior parte delle centrali dichiara di non aver incrementato le forniture nell’ultimo anno, ma circa il 50% è propenso a incrementare l’offerta.
Dall’indagine sulle centrali emerge anche che il biologico, pur essendo rappresentativo di prodotti di eccellenza qualitativa (peraltro proposte in Private Label per il 55,5% del valore del mercato) ha un ruolo marginale sul totale delle vendite,: il 79% degli intervistati infatti dichiara che il bio presenta un peso inferiore o al massimo uguale al 5% e soltanto un 17% rileva che il peso sia compreso in una fascia tra il 6 e il 20%, mentre appena il 4% dichiara un’incidenza superiore al 20%. Infatti, gli intervistati ammettono anche che il ruolo dei prodotti bio nella strategia della catena sia in prevalenza di completamento di gamma (34,3%), marginale o addirittura in declino (21,4%) o destinato a soddisfare una richiesta di nicchia (18,6%). Una percentuale degli intervistati abbastanza importante ritiene invece che il ruolo del biologico nell’ambito del punto di vendita sia in deciso sviluppo (30%).
 
Prospettive in gdo
Relativamente alle prospettive del mercato, gran parte degli intervistati è convinto che nei prossimi 2-3 anni le vendite aumenteranno di molto (38,6%) o addirittura saranno in forte aumento (28,6%). Quasi un 26% invece pensa che esse rimarranno stazionarie (26%), mentre il 7% prevede un calo del mercato.

SOMMARIO 423

Editoriale
È il momento di offrire un chiaro posizionamento

Consumi&Prezzi
Confcommercio passa ai raggi X i consumi di una crescita lenta
New American Giorno e Notte: l’Antitrust fa dimagrire il produttore
Coop e Dico a confronto

Retailer&Spazi
SuperDay, la soluzione convenience di Sigma tra servizio e risparmio
Con Fresh & Easy, Tesco punta alla selezione delle location in Usa
Il gusto di Trader’s Joe, il gioiello d’oltreoceano della famiglia Albrecht (Aldi)
Trader’s Joe Wine, non è un’enoteca non è un discount, ma vende solo vino
Il gruppo Mercurio segmenta Ser Franco che diventa Bio
Sviluppo reti
Per Selex, il futuro è nella lettura del territorio
Sephora punta a semplificare offerta e comunicazione
La Feltrinelli mira ai giovani con un entertaiment center
Convenience, un formato sviluppato a misura della vita quotidiana
Witor’s, una piramide di premi
Mentadent impacchetta l’igiene orale
Chef Express apre a Modena un format per la stazione

Dossier
Le famiglie aspettano un ventisette magro e che fatica ad arrivare

Il tavolo IDM GDO
Consumi, costi e rapporti IDM/GDO:  parlano CPW Italy Nestlé e Rewe Italia

Produttori&Prodotti
Grandi Salumifici Italiani guarda alla Borsa e a nuovi mercati
Il mondo petcare-petfood di Nestlé-Purina
 Assitol: la margarina soffre di un’immagine inadeguata
Parmigiano-Reggiano, il Consorzio mira ai giovani
Loctite Scolla Tutto di Henkel
I primi piatti pronti continuano a crescere

Tecnologie&Servizi
Fujitsu, ecco come le tecnologie migliorano la shopping experience
Rfid a livello item nell’abbigliamento: è Marks & Spencer il caso di successo
L’identità di marca affina le armi anche sul web
MrPrice si accorda con Installo per la posa in opera degli acquisti
Class action all’italiana nella finanziaria 2008. Via libera ad azioni di risarcimento collettive

Etica&Culture
Sulle contraddizioni in seno al popolo dei consumatori
L’insostenibile sviluppo occidentale secondo Morin
Il Gruppo Mercurio sostiene la campagna  “Diritto di Poppata”

Consumi, gli immigrati incidono sempre di più

In Italia, nel complesso, la spesa reale per consumi dovrebbe crescere nel biennio 2007-2008 più che nei precedenti 15 anni (1,6% contro 1,3% medio annuo). Le differenze non sono notevoli. Gli elementi di continuità superano quelli di rottura rispetto a uno scenario di bassa e insoddisfacente crescita, nonostante le speranze di un miglioramento della produttività del sistema economico. Le famiglie consumatrici hanno fornito il loro contributo alla crescita del paese sostenendo, attraverso la spesa, le prospettive delle imprese di produzione e di distribuzione, in un contesto di risorse stagnanti. La politica economica e fiscale non sembra francamente orientata a cambiare il registro incardinato su una visione di breve periodo, nella quale la spesa pubblica non si può comprimere mentre le imposte possono essere accresciute. È inverosimile che elargizioni una tantum modifichino i piani di spesa di soggetti con vincoli di reddito e di liquidità. E, in assenza di una domanda interna robusta e favorevolmente orientata, il profilo evolutivo dell'economia italiana resta insoddisfacente.

In casa: cresce il ruolo degli stranieri
Nel dettaglio, la vasta area dell'alimentazione domestica sconta complessi fenomeni di tipo demografico e contabile. Per essere espliciti, il dato sul 2006 potrebbe risentire del fenomeno della rapida regolarizzazione di molti stranieri che, entrati a far parte delle famiglie residenti, sono poi compresi nei campioni di riferimento dell'Istat (con sviluppo della spesa complessiva alimentare una tantum). Questo determina un effetto di riassorbimento statistico della crescita 2006 sul biennio 2007-2008. Oggi in Italia gli stranieri regolari sono 2,8 milioni (dato 2006) pari al 4,7% della popolazione residente totale. Non si tratta di una nicchia, ma di un mercato di forti potenzialità da esplorare attraverso un marketing nuovo rispetto al passato. L'idea che gli immigrati comunque non spendano nel nostro paese perché effettuano ingenti rimesse verso i paesi d'origine, va oggi maturata e re-interpretata alla luce delle forti tendenze al matrimonio e alla natalità, che testimoniano una crescente spinta all'integrazione da parte degli stranieri. A questo proposito è forse presto per identificare stili di consumo differenziati e strutture di spesa particolari per tale segmento della popolazione, almeno attraverso le macrotendenze che stiamo analizzando. Il concetto di cibo etnico può essere interessante e di moda, in ogni caso la partita sui grandi numeri si giocherà sulla mediazione tra gusti e preferenze importate attraverso la componente straniera e la proposizione dei prodotti del food secondo l'italian style che possono trovare buona accoglienza presso le famiglie di immigrati di nuova formazione.

Fuori casa: poca attenzione al turismo
Per l'importante area dei consumi fuori casa - bar e ristoranti - valgono invece le considerazioni che si possono fare a proposito dei servizi di ricreazione e cultura. A parte i macro-trend sull'allocazione tempo di lavoro-tempo di svago, la domanda del turismo incoming è determinante assieme al tasso di crescita dell'economia e dei redditi nel complesso. Grecia e Irlanda crescono in questa voce di spesa a tassi più che doppi rispetto all'Italia; la Spagna a ritmi pari a una volta e mezzo i nostri. I temi della qualità e della competitività sono ancora sul tavolo. Eppure il recente Dpef dedica una pagina (su circa 150) alle questioni turistiche. Il che tradisce l'ordine delle priorità strategiche nella mente dei decisori pubblici.

Out-of-stock, una piaga da 93 miliardi di dollari

La lotta contro le rotture di stock rimane una delle strategie prioritarie per i retailer a livello mondiale. Secondo un recente studio condotto da Ris News e IHL Group il fenomeno dell'out-of-stock procurerebbe ogni anno mancate vendite per 93 miliardi di dollari a livello worldwide. La percentuale più alta dei mancati acquisti da parte dei consumatori (28.7.%) è dovuta al fatto di aver trovato lo scaffale vuoto. Fra le altre motivazioni addotte figura il fatto di non essere riusciti a trovare l'articolo desiderato (22.8%) oppure il prezzo del prodotto più alto rispetto a quello visto sul volantino o sul web (13,5%).
La perdita media per ogni retailer derivante dalle mancate vendite ammonta a 3.19 dollari per ogni transazione. Questo importo deriva dal mix di due situazioni tipiche esito degli out-of-stock, la mancata vendita degli item specifici ricercati e l'abbandono del pdv senza effettuare alcuna spesa da parte dei clienti.
Nell'ipotesi più ottimale, se un retailer riuscisse a risolvere completamente il problema potrebbe incrementare in media del 3.7% le vendite nello store, convertendo out-of-stock in transazioni; la percentuale sale al 7.1% se si considera il segmento soft goods.

Coralis segmenta il catalogo fedeltà con i vizi capitali

Coralis ha lanciato, in collaborazione con Coro Marketing, il nuovo catalogo premi 2008-2009 suddiviso in sette aree tematiche, che riprendono e sviluppano, in maniera ironica, i sette peccati capitali. In totale, sono proposti circa 40 prodotti di brand prestigiosi, tra cui le Pentole Agnelli, i piatti di porcellana Weisswald (che riportano una mela stilizzata, creata ad hoc per Coralis) fino a prodotti tecnologici per il risveglio e il benessere di Annabella Home Collection, Babyliss, Brondi e Bottega Verde per citare alcuni esempi. La meccanica prevede l'erogazione di cinque punti a fronte di uno scontrino minimo di 5 euro, ma nei pdv in cui è attiva la fidelity Spesattiva, viene accreditato un punto elettronico ogni euro di spesa.
Nel catalogo sono inserite anche operazioni charity a favore dello IEO, l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano fondato da Umberto Veronesi, e dell'associazione !Ridere per vivere!, che opera nell'ambtio della clown therapy, entrambe già presenti anche nello scorso catalogo.
Coralis oggi opera con circa 1.000 pdv, in prevalenza di prossimità (tra 400 e 800 mq) a insegna Bontò, Ecco e Verdeblu, attivi sull'intero territorio nazionale.

LIDL LANCIA IL “CLUB LOW COST”

Nasce il Club del Low Cost: nella logica di ampliare le prestazioni e le potenzialità della propria carta di credito Lidl Card, lanciata lo scorso settembre garantendo pagamenti dilazionati, Lidl, la catena tedesca di discount che opera in Italia con 450 pdv, ha deciso di creare convenzioni con una rete di partner per coprire diverse esigenze dei consumatori, oltre la spesa alimentare.
Unico il must: sposare la filosofia low cost, con l'offerta di prodotti/servizi caratterizzati da un adeguato rapporto qualità/prezzo.
Ad oggi, sono stati individuati 10 partner (Genertel.it, Auto Europa, Park to fly, Best Western, Edizioni White Star, Canevaworld Resort ed Eventi & Emozioni) che offrono in via esclusiva ai titolari di Lidl Card offerte speciali e sconti sulle proprie tariffe che vanno da un minimo del 10% a un massimo del 37%.

Obiettivo strategico

L'obiettivo di Lidl è di ampliare ulteriormente numero degli accordi con l'aggiunta di altri prodotti/servizi sempre nell'are del low cost per “fare dell'unione tra aziende animate dalla stessa filosofia il punto di forza del consumatore moderno”.

Campagna di comunicazione

Per supportare il lancio di questa nuova iniziativa, Lidl ha stanziato ingenti investimenti in pubblicità, con campagne sulle principali emittenti televisive dal 17 febbraio. Inoltre, è stato predisposto un call center (848 800 166) in grado di fornire informazioni sulle caratteristiche della carta, le modalità di utilizzo e le possibilità di pagamento. A questo proposito, per gli acquisti effettuati tra l'1 marzo e il 30 aprile è previsto il dilazionamento a partire dal 5 giugno prossimo.

Dal produttore al consumatore

Saltare i canali di vendita tradizionali e comprare direttamente dal produttore, sia per risparmiare che per assicurarsi una maggiore qualità e genuinità: un fenomeno di nicchia ma sempre più in voga che, nel 2007, ha raggiunto un fatturato di 2,5 miliardi di euro, registrando una crescita del 4,2% sul 2006.

Lo afferma Coldiretti, aggiungendo che, nel 2007, sette italiani su dieci hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore agricolo, giudicandoli in maggioranza convenienti con un risparmio atteso del 30%: accanto alla ricerca della convenienza, è stata soprattutto la qualità e la freschezza dei prodotti acquistati a spingere il trend positivo. Secondo il rapporto dell'Osservatorio sulla vendita diretta delle aziende agricole promosso da Coldiretti e Agri2000, nel 2007 i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente sono saliti a un totale di 57.530, con un aumento del 48% rispetto al 2001.

Cosa si acquista in cascina

I prodotti maggiormente acquistati dai produttori agricoli sono frutta e verdura (il 28%), vino (il 37 %), olio (il 20%), formaggi (l'1%), le carni e i salumi (l'8%) e miele (il 3%). Intanto, quest'anno, avranno maggior favore anche in Italia i mercati esclusivi degli agricoltori, i cosiddetti farmers market, dove è possibile fare la spesa direttamente, grazie all'entrata in vigore del Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.301 del 29 dicembre 2007. Dal 2008, infatti, i Comuni hanno la possibilità di avviare mercati gestiti dagli agricoltori localizzati anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile, a seconda delle esigenze. Esperienze di farmer's market sono già state attivate da Coldiretti in quasi tutte le regioni italiane.

Spegnere le casse migliora il business

Il gruppo inglese Co-operative ha lanciato un programma di risparmio energetico notturno per i sistemi Epos Ibm presenti nei 2.200 punti di vendita food della propria rete. L'introduzione del programma "Wake-up on Lan" (letteralmente: sveglia sulla rete) permetterà a 7.500 casse e altrettante stampanti di scontrini, dispositivi "chip and pin" e scanner di codici a barre, oltre a 15.000 schermi operatori e clienti, che normalmente venivano lasciati accesi la notte, di essere spenti automaticamente quando i supermercati chiudono e di essere riaccesi la mattina successiva.

Il gruppo conta di risparmiare 1,68 milioni di kwh di energia l'anno utilizzando il nuovo sistema, sviluppato dal proprio team di information technology, che ha lavorato in collaborazione con Ibm per reingegnerizzare i sistemi di controllo dei punti vendita. In termini economici, il risparmio sulla bolletta energetica dovrebbe aggirarsi attorno ai 90mila euro l'anno, con una riduzione di tonnellate di Co2 emesse pari a 722.

L'introduzione del programma consentirà, inoltre, di prolungare in modo significativo il ciclo di vita dell'hardware. L'implementazione, partita alla fine di gennaio, verrà completata entro la prossima estate. L'obiettivo di Co-op, agendo su vari fronti, è di arrivare a ridurre complessivamente del 25% l'utilizzo d'energia entro il 2012.

La metà degli italiani non risparmia

Non c'è solo l'Italia dei debiti che tanto sta allarmando sociologi e quotidiani. Lo rileva, nel suo appuntamento annuale, l'ultimo rapporto sui risparmi e risparmiatori in Italia, elaborato dal Centro Einaudi e da Bnl.

La difficoltà di risparmiare
Dal sondaggio gli italiani sembrano molto preoccupati di andare in pensione con un reddito insufficiente o del tutto insoddisfacente. Un timore che il dibattito sulla riforma della previdenza svoltosi nel 2007 e culminato con le nuove regole del welfare ha acuito, dato che questa paura per il proprio futuro pensionistico riguarda il 18% degli italiani, a fronte del 7% registrato un anno prima. Per il 72% degli italiani il risparmio è un obiettivo primario; non tutti, però, riescono a raggiungerlo: infatti, il 51% non riesce a mettere soldi da parte e “non per scelta”. Però, parte dei non risparmiatori non riesce a mettere nulla da parte perché ritiene essenziale mantenere alto il proprio livello di consumo, con il risultato che ricorre al credito al consumo il 17% degli italiani, contro il 10,8% di tre anni fa. Chi risparmia, invece, lo fa per meno del 10% delle risorse disponibili e per “motivi precauzionali”; il 41% del campione per gli “eventi imprevisti”. Cresce (dall'11 al 15%) l'esigenza di integrare la pensione, diminuisce di ben tre punti (26% contro il 29% della scorsa indagine) l'acquisto o la ristrutturazione della casa come motivazione principale di risparmio.

L'importanza dei mutui
Chi invece l'investimento immobiliare lo ha già compiuto si rivela in maggioranza contento: il 52% del campione ha affermato di essere “molto soddisfatto”. Il 23,9% degli intervistati ha in corso un mutuo ipotecario e di questi il 74,2% lo ha utilizzato per l'acquisto della prima casa. La quasi totalità dei mutuatari ha sottoscritto il finanziamento presso una banca, per lo più la cosiddetta “banca di famiglia”. Il mutuo continua a rappresentare la quota più rilevante dell'indebitamento delle famiglie: risulta uno strumento di marketing essenziale per le banche, dato che l'83,5% delle famiglie intrattiene rapporti con un solo istituto. La ricerca di sicurezza nella scelta degli investimenti rimane una costante: il 52% degli intervistati assegna il primo posto a questo aspetto.

Le materie prime infiammano i prezzi e spengono i consumi

Di austerità imposta dall'alto non si parla, ma i consumatori devono fare i conti con le proprie tasche. E si tratta di conti problematici...

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Le materie prime infiammano i prezzi e spengono i consumi
Dossier | Gdoweek 419 | 29/1/2008 |

Il commercio etnico cambia faccia

Un giro d'affari che sfiora i 33 miliardi di sterline, di cui 16,8 imputabili ai negozi alimentari, 13 a quelli non food e i rimanenti 3 ai grossisti, per complessivi 70.000 retailer con 87.800 punti di vendita e oltre 370.000 addetti: sono queste le coordinate del commercio etnico sviluppato in Gran Bretagna nel 2006 secondo la ricerca “Diversity in Shopping”, realizzata dal Centre for Retail Research su un campione di un migliaio di esercizi di piccola e media superficie rappresentativi per comparto e distribuzione geografica, aventi come titolari immigrati da altri continenti.

Un business pari al 12% del totale vendite retail Uk, che risulta essere stato sviluppato per il 32% nella sola Londra e per il 68% nel resto del paese.
Il fatturato medio per punto di vendita (pari a 0,444 milioni di sterline) è inferiore a quello dei negozi con proprietari europei (0,611), ma tale disparità tende ad annullarsi per general store, negozi di elettricità, arredamento, informatica (hardware) e abbigliamento. La categoria più numerosa è quella dei negozi asiatici, in massima parte specializzati in abbigliamento etnico (sari) e convenience store. Il 55% dei negozi di immigrati lavora prevalentemente con clientela “british”.

Quattro tipologie di retailer

Secondo la ricerca, l'universo dei commercianti di altre etnie si dividono in quattro categorie, corrispondenti ad altrettanti posizionamenti:
- Il dettaglio etnico tradizionale, frequentato quasi esclusivamente dai membri della comunità di riferimento. Esempi classici sono i piccoli negozi di alimentari cinesi o le macellerie halal.
- I negozi convenzionali di prossimità, spesso aperti 24 ore su 24, che propongono anche prodotti delle marche globali e si rivolgono ai consumatori di tutte le comunità, ivi inclusi i britannici.
- Gli specializzati etnici che propongono un vasto assortimento di prodotti tipici del paese di provenienza e si rivolgono principalmente alla comunità di riferimento. Un esempio classico sono i grandi magazzini cinesi Wing Yip.
- I player evoluti, capaci di proporre format di successo rivolti a tutta la popolazione (britannica e delle varie etnie) in quanto non si caratterizza come etnico. Un esempio è la catena di abbigliamento Tom Singh's New Look.

L'indagine evidenzia come la grande maggioranza dei negozi di proprietà di persone appartenenti a minoranze etniche sia compresa nelle prime due categorie, mentre il 15% degli esercenti aderiscono agli altri due modelli più evoluti, che infatti sono quelli in maggior espansione.

Il cibo etnico è trendy in locali e Gdo

Un quarto della popolazione italiana mangia multietnico. Perché ama sperimentare nuovi accostamenti, ma anche risparmiare sul cibo. È quanto evidenzia una ricerca Nomisma-Demetra, svolta a giugno 2007, su un campione rappresentativo della popolazione italiana d'età superiore a 15 anni.
Il cibo della tradizione nazionale, ovviamente, continua a mantenersi saldamente al top delle preferenze tra gli italiani. Evidentemente, però, con l'aumento della presenza di culture straniere nel nostro territorio, si stanno affermando anche cucine di paesi lontani con proposte multietniche, che lasciano spazio alla voglia di sperimentare pietanze diverse e con accostamenti inediti, conferendo a questi locali un appeal in grado di sedurre, in particolare, la popolazione più giovane.

Cucina cinese al top

Nel dettaglio, l'indagine Nomisma-Demetra evidenzia che, nei primi 6 mesi dell'anno, il 24% degli intervistati ha consumato cibi etnici: un'abitudine più diffusa fra gli uomini, dove tale percentuale raggiunge il 30%, contro il 17% delle donne, e fra le giovani generazioni (45% degli intervistati di età inferiore a 30 anni). Insieme alla curiosità di provare cucine differenti (82% degli intervistati), non è da trascurare il fattore economico: esiste infatti un 10% che opta per i cibi etnici perché meno cari rispetto agli italiani.
In cima alla classifica delle preferenze si trovano i locali della gastronomia cinese, seguiti a distanza da quelli indiani/tailandesi, giapponesi e arabi.

Non solo ristorazione

La conferma del trend davvero positivo per i cibi etnici viene anche dal rapporto di Coop 2007 che, per questi prodotti, segnala una crescita marcata delle vendite nella grande distribuzione organizzata: + 36% rispetto al 2006.

Cresce ancora il mercato equosolidale

Caffé, cacao, banane, ananas, miele, succo d'arancia, tè, ma anche palloni, rose, cotone: sono questi i principali prodotti certificati dal marchio Fairtrade e che coniugano la spesa con la sostenibilità e la solidarietà al Sud del mondo.

Si tratta di un mercato sempre meno di nicchia, che coinvolge un numero crescente di consumatori, tanto che -secondo le stime di Fairtrade- in Italia, nel 2007, il suo valore ha superato il 110 milioni di euro, crescendo di un ulteriore 10%. Nel 2006, livello mondiale, per l'acquisto di prodotti a marchio Fairtrade, i consumatori hanno speso 1.6 miliardi di euro con un aumento del 41% rispetto all'anno precedente, che ha portato vantaggi ad oltre un 1,4 milioni di produttori e lavoratori del sud del mondo.

Le categorie che hanno registrato le maggiori crescite sono state il cacao (+93%), il caffé (+53%), il tè (+41%) e le banane (+31%).
Una presenza che aumenta nella Gdo
Dal 1995 il marchio di garanzia Fairtrade è giunto sugli scaffali dei supermercati italiani: è un bollino che certifica la provenienza dalle organizzazioni del Sud del mondo, iscritte ai registri di FLO (Fairtrade Labelling Organizations International, il coordinamento internazionale dei marchi di garanzia equosolidale). Nel corso del 2006 FLO ha stimato che il commercio del caffé a marchio Fairtrade ha portato alle cooperative all'incirca 41 milioni di euro in più rispetto a quanto ne avrebbero ricavato da una vendita al mercato tradizionale.

Sono davvero molte le catene di supermercati (ma anche i discount fanno spazio sugli scaffali: Lidl li ha introdotti nei suoi pdv lo scorso ottobre) che propongono i prodotti del mercato equo, come per esempio Coop, Conad- Leclerc, GS, Famila, Naturasì, B'io, Sigma, Unes, Bennet. Nel 2006, la presenza di prodotti equosolidali nella gdo è aumentata del 28%. Ma all'aumento delle vendite corrisponde anche un incremento del numero dei licenziatari (aziende che vendono il prodotto confezionato con marchio Fairtrade): nel 2006 sono passati da 1514 a 1954.

Colomba Jada al Prosecco

Jada, azienda veneta, che distribuisce specialità alimentari di alta gamma, propone la Colomba al Prosecco glassata alle mandorle. 
La colomba è un dolce da forno a lievitazione naturale insaporito con vino Prosecco di Valdobbiadene Bisol Doc (6,5%) che contiene uvetta sultanina, rimasta in infusione nel prosecco per una notte.

Uova Nero Perugina

Per la Pasqua 2008, quattro le referenze nella linea Uovo Nero: uovo con 70% di cacao, uovo con semi di cacao, uovo all'arancia e ovetti.
I prodotti sono presentati in una confezione elegante, color oro e nero.

Per i prodotti Cirio nuovo pack


Una recente ricerca di mercato quali-quantitativa realizzata tra i consumatori ha evidenziato che gli elementi di novità del nuovo pack Cirio sono stati subito recepiti come qualificanti per lo storico brand. 
Un mix di eleganza (grazie all'utilizzo dei colori blu, bianco ed oro), alta visibilità, raffinatezza del lettering, forte rilievo grafico e al tempo stesso leggerezza sono gli elementi con cui Cirio, del Grupppo Cooperativo Conserve Italia, sta riproponendo i propri prodotti.
Il rinnovamento coinvolge anche la comunicazione, puntando sull'unicità e sul valore del marchio e dei suoi prodotti.

Nuova gamma di display Sharp

Con i display professionali per e-signage della Sharp, la comunicazione con il cliente si arricchisce di inedite dimensioni interattive.
I pannelli variano da  2,4 pollici a  65, in orientamento verticale e orizzontale, con tecnologia Full HD e una durata di vita fino a 50.000 ore di funzionamento continuato.

Il Diario Alimentare di Cereali Fitness Nestlé

Il Diario Alimentare Fitness è la prima promozione dei Cereali Fitness per il 2008: partecipare è molto semplice, basta acquistare un prodotto della gamma (Fitness Naturale, Fitness&Chocolate, Fitness&Fruits, Fitness Miele e Mandorle) per accedere al sito www.fitnessmealplanner.com.

All'interno di ogni confezione è disponibile un codice unico, che permette alle consumatrici di registrarsi e accedere al sito: le consumatrici dovranno solo inserire i propri dati (età, altezza, peso) e il Diario Alimentare fornirà dei suggerimenti per preparare i propri pasti, tenendo in considerazione l'apporto calorico consigliato giornalmente in base alle informazioni inserite.
Per le utenti più “pigre”, il programma formulerà una proposta che rispetta automaticamente l'apporto calorico consigliato per i propri obiettivi di peso. In alternativa sarà possibile selezionare manualmente gli alimenti e comporre i propri pasti giorno per giorno.
Oltre alle indicazioni alimentari, le consumatrici potranno consultare la rivista interattiva “La Mia Linea”, in cui troveranno tanti consigli sulla forma fisica e sulla nutrizione.
Il Diario Alimentare dei Cereali Fitness è consultabile, in qualsiasi momento, fino al 15 dicembre 2008.

Galileo il nuovo mobile frigorifero di Costan

Costan, l'azienda italiana di riferimento nel settore della refrigerazione commerciale presenta Galileo.
Il nuovo frigorifero risponde alle esigenze di versatilità ed esaltazione del visual merchandising e garantisce un'adattabilità di arredo a 360°, infatti può essere utilizzato singolarmente o combinato con altri.
Disponibile da marzo 2008

Fioccorosa di Castelcarni

Castelcarni rinnova l'immagine del brand di punta Fioccorosa, attraverso nuovi logo, pay-off e pack, con l'obiettivo di comunicare il posizionamento della linea e il target di riferimento.
La nuova immagine, consente anche una migliore visibilità sugli scaffali, grazie ad una grafica originale e accattivante in grado di attirare l'attenzione dei consumatori.
Fioccorosa è destinato a una consumatrice moderna ed evoluta, che cerca nella carne gusto, praticità e sicurezza.

Film stampabile Cryovac

Darfresh® TP100 è un film superiore, stampabile,interamente coestruso, con proprietà barriera ed apertura facilitata. Lo strato saldante in polietilene permette un'efficace sigillatura se il prodotto viene usato in abbinamento con la gamma dei film inferiori Darfresh®.
La formulazione del film consente una stampa flexo, a registro, fino a 9 colori con risultati ottimali per applicazioni di medio profilo come affettati o pezzi in unità consumatore.

W la Mamma, le nuove zuppe di Beretta Fresco

Beretta, leader dei piatti pronti freschi da forno con la sua ricca offerta di paste al forno e cannelloni, ha lanciato una nuova linee di zuppe pronte fresche.
La nuova gamma si compone di 4 ricette tipiche della tradizione italiana, minestrone classico, zuppa classica con orzo e farro, crema di verdure e crema di zucchine e patate;
preparate con ortaggi di qualità e conditie solo con olio extravergine di oliva .
Tutte le ricette sono prive di conservanti, di coloranti e di grassi animali e sono proposte in vaschetta da 600gr per due ricche porzioni.

SolvCat la lettiera diagnostica di Solvay

SolvCat Diagnostica è la lettiera ideale per i gatti con problemi di salute. Consente, infatti, un monitoraggio quotidiano della salute dell'animale, attraverso la semplice osservazione del colore delle urine.
SolvCat Diagnostica  consente anche il controllo dei cattivi odori atttraverso il suo potere assorbente dei liquidi  Disponibile in confezioni da 5 kg.

Linea Cucina Noberasco

La linea Cucina di Noberasco si rinnova sia nel packaging sia nelle referenze che contano 6 novità esclusive.
A fianco dei gusti più originali (Noci Pecan, Macadamia, Pistacchi di Bronte, Anacardi) troviamo anche la granella di Nocciole e le Mandorle in lamelle.
Novità assoluta è il pack a forma di barattolino, dotato di tappo richiudibile.

Sportler crea ambienti attrezzati per simulare l’esperienza agonistica

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Rewe acquisisce Centrale Lazio

La strategia di Rewe per consolidare la sua presenza in Italia, oltre allo sviluppo della rete in autonomia, passa per le acquisizioni, così come dimostra il recente acquisto di La Centrale Lazio spa, attiva nel centro Italia con 8 punti di vendita a insegna Mart (40 milioni/euro il volume d'affari nel 2006). I negozi sono stati prontamente ristrutturati e già “convertiti” all'insegna Standa.

La forza della rete

Arrivano così a quota 167 i punti di vendita Rewe in Italia (66 supermercati Standa, 20 IperStanda, 67 Billa e 10 Bipa) a cui si aggiungono 101 negozi affiliati Standa, oltre a un master franchising in Sicilia, che conta 32 punti vendita. «Si tratta solo della prima acquisizione - conferma Francesco Rivolta, AD di Rewe Italia - dato che siamo in trattative anche per altre. Ovviamente, abbiamo in previsione anche uno sviluppo autonomo della rete, con la previsione, nel corso del 2008, dell'apertura di altri 15 supermercati».

Le dimensioni del gruppo
Rewe, terzo gruppo della distribuzione a livello europeo, consolida così la sua presenza sul territorio nazionale grazie ad acquisizioni che la portano a un fatturato italiano pari a 1,2 miliardi di euro. La penetrazione del gruppo in Italia si deve soprattutto all'acquisizione, avvenuta nel 2001, del ramo alimentare di Standa (119 i pdv) dalla famiglia Franchini. A livello europeo, il giro d'affari Rewe supera i 43,5 miliardi di euro (oltre 3mila punti vendita in 13 stati, solo relativamente all'alimentare), grazie anche al business dei viaggi, dove è leader in Germania.

Piatti pronti che tutelano la freschezza

Delicius ha ampliato la propria gamma di piatti pronti della linea “Oggi Pesce” con una nuova variante denominata Gnamburger. Si tratta di crocchette di filetto di salmone fresco con carote e patate a forma di pesciolino, pensati per accattivarsi le simpatie di bambini e ragazzi.
A differenza di prodotti congelati o pre-fritti, Gnamburger ha la peculiarità di essere fresco e privo di conservanti e glutine, pronto per essere cotto in padella o al forno.
Gnamburger è l'ultimo nato di una gamma di prodotti ottenuti con specifiche tecnologie di lavorazione che consentono di ottenere un prodotto fresco ma ripulito e privo di scarti. Quest'ultimo aspetto, secondo alcune ricerche, è uno dei più importanti per il consumatore che ritiene il pesce un alimento desiderabile ma di preparazione laboriosa. Gnamburger è confezionato in atmosfera protettiva e ha un tempo di vita di 10 giorni.
La gamma di prodotti “Oggi Pesce” è composta da 11 referenze: branzino con patate, pomodori e basilico; orata con patate, olive e pesto rosso; salmone al pepe verde; baccalà con patate, capperi e prezzemolo; branzino con fagioli, mais e piselli; orata con pomodorini, olive e capperi; salmone con patate e aneto; branzino eviscerato per forno con patate e prezzemolo; branzino eviscerato con patate e pomodori; orata eviscerata per forno con patate e prezzemolo; orata eviscerata con patate, olive e pesto rosso.

Tabs performanti anche nelle vendite

L'incremento della diffusione di lavastoviglie in Italia traina la crescita dei prodotti dedicati, in particolare di quelli a maggiroe vocazione innovativa e a più elevato contenuto di servizio.

Tra questi, i detersivi in tabs, le tavolette, che rappresentano la larga parte di questo mercato - 80% di un valore complessivo pari a 220 milioni di euro - e proseguono nella loro performance positiva con tassi di crescita interessanti.

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Tabs performanti anche nelle vendite
Mercati | Gdoweek 419 | 29/1/2008 |

Pavesi lancia una marca per i teenager

Pavesi s'impegna a fondo per raggiungere la generazione dei teenager con un portafoglio prodotti ampio e un brand nuovo, creato per essere principalmente audace e dinamico, ma soprattutto mobile. Da essere consumato senza perdere tempo in pause. Questo punta a essere Freelers, marchio che richiama in tutti gli elementi grafici la connotazione estroversa indispensabile per entrare in contatto con i ventenni, e che s'impone in primis per quell'essere rotondo come le ruote e i  cuscinetti a sfera di bici, pattini e skate che costituiscono gli strumenti di riferimento per affrontare l'arredo urbano del target prescelto. Un mondo dove la prestazione è costantemente individuale, eppure vissuta in completo senso di libertà nella riunione collettiva.

Individuo e tribù, nutriti a furia di snack.
Pavesi lancia Freelers nella gamma dolce e anche in quella salata, in confezioni per forza di cose cool, ma anche pratiche da trasportare negli spostamenti on the road. Biscotto sandwich, barrette wafer e maxifrolla in stile rap (Black-a-snack, Chocrunch, Xtracookie) a partire da 1,90 fino a 2,50 euro in pack monoporzioni multiple: per essere consumati da soli o in compagnia, caratterizzati da profumo e sapore intenso del cacao nero. In linea con l'immagine giovane nel confezionamento, ma meno audace sul versante creativo, risulta la gamma salata composta da chips e tortillas. Va comunque segnalato l'uso del mais bianco e della foglia di frumento sottile (per la versione speziata). Le informazioni alimentari non sono - ovviamente - messe in risalto, per quanto apprezzabile risulti l'intento di mantenere basse le percentuali di grasso e di ampliare le opzioni cerealicole dello snack.

Euro&Med Food

Quarta edizione dell'appuntamento d'eccellenza per tutto l'agroalimentare pugliese: al centro le imprese, le aziende e le loro produzioni.
Una fiera specializzata, orientata al mercato, che ha come obiettivo quello di valorizzare al meglio tutte le potenzialità commerciali dei produttori pugliesi, attraverso contatti con buyers nazionali ed internazionali che incontreranno le imprese nei 4 giorni della manifestazione, secondo un'attenta pianificazione di incontri mirati a far convergere domanda e offerta. Una vetrina prestigiosa che vede in rassegna la qualità dei prodotti e la tradizione delle lavorazioni, in stretta connessione con altri comparti produttivi quali il turismo, in una logica complessiva di marketing territoriale in grado altresì di attrarre nuovi investimenti.
Euro&Med Food 2008 nasce dalla sinergia istituzionale tra Camera di Commercio di Foggia, UnionCamere Puglia, Consorzio “Il Tavoliere” di Foggia, Provincia di Foggia, Regione Puglia, Sprint Puglia, Comune di Foggia, PIT n. 1 Tavoliere, Comune di San Severo, Comune di Cerignola, Fiera di Foggia.
<a href="http://www.euromedfood.it " target="_blank">
<a href="mailto:info@euromedfood.it">
<A href="mailto:info@euromedfood.it"

Il gorgonzola si rinnova nel segno della dolcezza

In tempi di forte orientamento di tutti i mercati food al trend del benessere, spicca la buona tenuta di un formaggio "godurioso" per eccellenza, come il gorgonzola DOP.

Il dolce stravince sul piccante: i principali brand hanno conquistato non a caso la leadership del mercato puntando con decisione sui concetti di cremosità e dolcezza, sia per quanto riguarda la ricettazione che la comunicazione.

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Il gorgonzola si rinnova nel segno della dolcezza
Mercati | Gdoweek 419 | 29/1/2008 |

Birra, l’offerta si moltiplica per soddisfare nuovi target

Birra
Giovani adulti, donne, amanti delle novità e attenti all'evolversi dei trend alimentari: sono i target emergenti su cui si sta focalizzando l'industria birraria. Con successo, come dimostrano i dati IRI che segnalano una crescita del mercato pari al 3,6% a volume e al 6,9% a valore.

Un dinamismo da imputare soprattutto al buon andamento dei segmenti ad alto valore, segno che le politiche di "acculturamento" messe in atto negli ultimi anni dalle aziende hanno colto nel segno.

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Birra, l’offerta si moltiplica per soddisfare nuovi target
Mercati | Gdoweek 421 | 12/02/2008 |

Italian Food Excellence

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